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Il ritorno di Kiki Bertens sulla terra di Charleston

C’è un ricordo particolare che lega Kiki Bertens al torneo di Charleston: dal titolo conquistato lo scorso anno su quei campi in terra verde è partita l’ascesa della tennista olandese. Oggi Kiki è numero 6 del mondo e non più una terraiola pura. Dopo Charleston sono arrivati la finale al Premier Mandatory di Madrid, i quarti a Wimbledon, il trionfo al Premier 5 di Cincinnati, la vittoria all’International di Seoul, la semifinale alle Wta Finals di Singapore e, quest’anno, il trofeo al Premier Indoor di San Pietroburgo. Kiki Bertens è diventata una giocatrice completa e competitiva ai massimi livelli su ogni superficie. L’atleta di Wateringen fino alla scorsa stagione non aveva mai centrato una vittoria contro una top 10 fuori dai campi in terra battuta. Con San Pietroburgo, ha centrato il terzo titolo consecutivo sul veloce, il primo indoor, con un solo set ceduto (ad Anastasia Pavlyuchenkova) in tutto il torneo.

Dopo il bye del primo turno, la difesa del titolo a Charleston partirà ufficialmente intorno alle 2.30 italiane contro Martina Trevisan.

Kiki Bertens-Campionessa a Charleston 2018

Kiki Bertens è distesa, nonostante sia arrivato il momento di onorare le cambiali dei punti da confermare. Si è allenata con l’amica Julia Goerges, che aveva affrontato e battuto nella finale del 2018, e ha chiacchierato a lungo con i giornalisti. La tennista olandese è consapevole di essere una avversaria insidiosissima per tutte e ovunque, ma ha espresso tutta la felicità per l’inizio della stagione su terra. Il primo amore non si scorda mai, insomma. “Sto prendendo confidenza con le scivolate, le rotazioni e i rimbalzi. Per me giocare sulla terra è sinonimo di libertà, ma ora posso fare molto meglio rispetto al passato e non vivo più in modo traumatico i cambi di superficie. Nelle scorse stagioni sapevo che se non avessi concentrato i risultati nei tornei sul rosso, sarei uscita dalla top 50”, ha spiegato la numero 6 Wta che, a conferma delle ottime sensazioni manifestate, ha i numeri dalla propria parte. Nel primo scorcio di stagione sul veloce ha messo a segno 153 aces (meglio di lei ha fatto solo Karolina Pliskova), ha capitalizzato il 72.3% dei punti quando ha piazzato la prima di servizio e il 62,9% dei punti in battuta. In queste due ultime statistiche è la seconda giocatrice del circuito, alle spalle di Ashleigh Barty.

Sulla terra le cose vanno ancora meglio: dal 2016, Kiki Bertens ha portato a casa il 75,6% dei giochi al servizio e il 43% di quelli in risposta. Tra le giocatrici in attività che hanno disputato almeno 30 partite si è attestata al sesto posto nella percentuale di match vinti. A precederla sono Serena Williams, Maria Sharapova, Elise Mertens, Venus Williams e Simona Halep. Sesto posto che diventa primo se si prende in considerazione l’arco temporale che parte dal 2015 a oggi.

Sarà interessante vedere fin dove si spingerà quest’anno Kiki Bertens al Roland Garros. Quanto a Charleston, Martina Trevisan non poteva pescare una avversaria peggiore al secondo turno.

Monica Tola

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