Jabeur – Swiatek per il titolo

Nella notte sono andate in scena le semifinali del torneo femminile degli Us Open 2022, che hanno dato vita ad una finale non inedita nel circuito, con la sfida tra Swiatek e Jabeur andata in scena anche nell’ultimo atto degli Internazionali di Roma. Ma come sono andate le semifinali? Ripercorriamole insieme

ONS JABEUR VS CAROLINE GARCIA

O.Jabeur b. C.Garcia 6-1, 6-3

Ad aprire la sessione serale sull’ARTHUR ASHE STADIUM è stato il confronto di stile tra la tunisina Jabeur e la francese Garcia. Nonostante la partita si preannunciasse equilibrata e combattuta fino all’ultimo 15, il campo non ha confermato le attese, con una partita a senso unico in favore della tennista araba. Le variazioni e lo stile di gioco inconsueto hanno mandato fuori giri la tennista transalpina che ha commesso 23 errori non forzati e soli 12 vincenti con un saldo di -11 inverso a quello dell’avversaria che ha chiuso con 6 colpi vincenti in più rispetto agli errori.

Al netto della partita fallosa giocata da Garcia c’è da segnalare una prestazione al servizio di Jabeur ai limiti della perfezione, con 8 ace e nessuna palla break concessa. Per la tennista tunisina questa è la seconda finale Slam consecutiva dopo quella di Wimbledon dove venne sconfitta da Rybakina.

IGA SWIATEK vs ARYNA SABALENKA

I.Swiatek b. A.Sabalenka 3-6,6-1, 6-4

La seconda semifinale è stata più equilibrata della prima, con la numero 1 del mondo che si è imposta in 3 set su Sabalenka. La partita si è rivelata insidiosa per Swiatek grazie ad una Sabalenka che in questo torneo ha ritrovato il gioco dello scorso anno, quando arrivò sino alla seconda posizione del ranking WTA. La bielorussa in questo torneo ha limitato i problemi al servizio, con meno doppi falli nel corso delle partite, come dimostrato anche nella partita della scorsa notte. La tennista di Minsk ha compiuto 7 doppi falli totali, distribuiti equamente nei tre parziali.

Come prevedibile per gli stili di gioco delle due giocatrici la differenza la fanno gli errori non forzati: Sabalenka ha condotto la partita, prendendosi maggiori rischi che di conseguenza l’hanno costretta a sbagliare di più. nel primo set questa condotta ha avuto i suoi benefici grazie ad una Swiatek anch’essa fallosa, ma a partire dal secondo parziale la musica è cambiata: la polacca una volta trovatasi sotto, ha reagito da vera campionessa commettendo meno non forzati e alzando la percentuale di servizi in campo, portandola al 94% in tutto il secondo set. Nel terzo e decisivo parziale la partita ha raggiunto il suo momento più alto, con entrambe le giocatrici che giocavano al massimo delle potenzialità e un equilibrio che si è protratto fino al decimo gioco, quando Swiatek ha brekkato a 15 l’avversaria.

Per la tennista polacca sarà la prima finale Slam lontano da Parigi, con la possibilità di ribadire anche ai più scettici il suo dominio, indipendentemente dalla superficie.

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