LA CRISI STA FINENDO – L’avvio di stagione di Johanna Konta è stato decisamente sotto tono: ritiro a Brisbane, fuori subito a Sydney, un mesto secondo turno agli Australian Open, terzo turno a Doha e un bruttissimo torneo di Dubai, terminato al secondo turno contro la Kasatkina dopo aver praticamente vinto il match. Un po’ meglio è andata in Fed Cup, per la gioia del popolo inglese, ma i punti in classifica sono pochini. E infatti, dopo tanto tempo, la tennista britannica (sebbene di origini australiane) è uscita dalla top 10 WTA. Eppure, in questo momento di crisi, il suo allenatore, Michael Joyce, vede del positivo: «Johanna è una grande lavoratrice: ascolta, migliora, si applica e vuole imparare. Il tennis femminile è cambiato negli ultimi anni. La top 10 di dieci anni fa era superiore a questa attuale. Allora c’erano Sharapova, Davenport, le Williams, Clijsters, la Henin. Insomma, il livello era superiore. Ma Johanna ha dimostrato di poter far parte della top 10 di oggi, e si è visto sul campo. Ha vinto Miami, è arrivata in semifinale a Wimbledon e a Melbourne. Non ho dubbi sul fatto che possa vincere uno Slam». È molto sicuro di sé l’ex allenatore di Maria Sharapova e Victoria Azarenka, nonostante i pochi risultati e una classifica meno buona di prima e il non tantissimo tempo prima dell’importante cambiale di Miami: «ribadisco che Johanna Konta sa lavorare. Ogni partita che affrontiamo insieme la conosco meglio, e si risolleverà. Come ci troviamo noi? Le nostre personalità vanno d’accordo, e credo che dureremo tanto altro tempo».
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