La crisi del tennis femminile italiano. Il 2018 e la mancanza di ricambi generazionali

Nessuna rappresentante italiana in tabellone principale ai tornei di Sydney e Brisbane, classici e prestigiosi appuntamenti di preparazione agli Australian Open. Il tennis femminile azzurro sarà presente a Auckland, con Sara Errani, Deborah Chiesa e Jessica Pieri che disputeranno le qualificazioni. Solo Camila Giorgi, infine, in main draw a Shenzhen. Camila Giorgi e Francesca Schiavone tra le 128 giocatrici che a oggi sono sicure della partecipazione al primo Slam stagionale. Per Roberta Vinci e Sara Errani le qualificazioni. Uno scenario desolante se rapportato a quanto abbiamo vissuto in poco più di dieci anni: il trionfo di Francesca Schiavone al Roland Garros 2010, la finale della “Leonessa” un anno dopo. Terra parigina che ha sorriso anche a Sara Errani, finalista nel 2012. Poi la storica finale azzurra agli Us Open 2015 tra Flavia Pennetta e Roberta Vinci. Quattro ex top 10 con Francesca Schiavone capace di diventare la quarta giocatrice al mondo, Sara Errani la quinta, e i best ranking di 6 e 7 rispettivamente per Flavia Pennetta e Roberta Vinci. Aggiungiamo anche quattro Fed Cup vinte tra il 2006 e il 2013. Il fantastico quartetto rappresenta un ciclo quasi chiuso: Flavia Pennetta si è ritirata a fine stagione 2015. Robertina Vinci ha recentemente annuciato che chiuderà la carriera ai prossimi Internazionali d’Italia , Francesca Schiavone giocherà, come è normale che sia alla soglia dei 38 anni, senza fissarsi particolari obiettivi. Sara Errani, infine, precipitata sotto le prime 140 è in attesa della sentenza del Tas di Losanna per via del ricorso presentato dalla Nado. Ranking alla mano, le maggiori aspettative sono dunque legate a Camila Giorgi, giocatrice capace di battere una top 10 e perdere al turno successivo da una perfetta sconosciuta. Prigioniera dei propri rigidi schemi di gioco la Giorgi ha finora smentito chi per lei aveva previsto grandi affermazioni e un rapido accesso tra le grandi del tennis. C’è poco da sorridere se si scorre la classifica delle prime 10 italiane: due top 100 (Giorgi numero 79 e Schiavone numero 92). A seguire: Roberta Vinci (117), Sara Errani (143), Jasmine Paolini (172), Deborah Chiesa (191), Martina Trevisan (205), Georgia Brescia (206), Jessica Pieri (225), Giulia Gatto-Monticone (271).

IL VUOTO GENERAZIONALE – Le tenniste nate negli anni sessanta (Raffaella Reggi classe 1965 e ex numero 13 al mondo, Sandra Cecchini coetanea della Reggi e ex numero 15), hanno trovato il pronto ricambio generazionale nelle ragazze degli anni settanta: Silvia Farina, (classe 1972 e best ranking 11), Tathiana Garbin (nata nel 1977 e ex numero 22 al mondo), Rita Grande (classe 1975 e ex numero 24). Lo stesso è avvenuto nel passaggio con gli anni ottanta rappresentati da Francesca Schiavone (1980), Flavia Pennetta (1982), Roberta Vinci (1983) e Sara Errani (1987). Sembra proprio che la continuità si sia interrotta. A meno che qualche insperato exploit delle più giovani che attualmente arrancano tra le retrovie non ci smentisca.

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