Nell’ultimo anno Petra Kvitova è stata protagonista di una delle storie più forti in ambito tennistico.
Il 20 dicembre 2016, Petra stava preparandosi per la trasferta australiana quando un ladro è entrato in casa sua in Repubblica Ceca aggredendola con un coltello alla mano sinistra. È stata operata d’urgenza, ma i pareri dei medici erano tutt’altro che positivi. Alcuni davano per spacciato un suo possibile ritorno al tennis, mentre altri credevano che avrebbe avuto bisogno di molti mesi prima di poter semplicemente tenere la racchetta in mano. Contro tutto e contro tutti, Petra è tornata in campo dopo appena 5 mesi sui campi del Roland Garros, vincendo il match d’esordio.
Dopo appena un mese, accade l’improbabile: la ceca vince il WTA Premier di Birmingham contro Ash Barty.
Petra è da sempre stata una giocatrice apprezzata da moltissima gente, non solo per il suo tennis ma per il suo carattere. Una ragazza sorridente, sempre disponibile con i tifosi, corretta in campo e in grado di giocarsela anche con la miglior Serena Williams.
Un talento però altalenante, capace di vincere due slam ma mai riuscito a spingersi fino al primo posto della classifica.
Il suo 2018 non era iniziato nel migliore dei modi, con un forfait a Brisbane a causa di un virus. A Sydney approfitta del ritiro di Mirjana Lucic Baroni ma esce sconfitta al secondo turno contro Camila Giorgi. Agli Australian Open perde dopo un lunghissimo match finito 8-10 al terzo set a favore di Andrea Petkovic, in cui ha sprecato anche un match point commettendo doppio fallo.
Finita la tournée australiana, Petra ha chiesto e ottenuto una wild card nel Premier di San Pietroburgo.
Kvitova ha sempre giocato bene sui campi in cemento indoor, ma non partiva certamente con i favori del pronostico per la vittoria del torneo a causa delle sue ultime uscite.
Al primo turno affronta l’altra WC Elena Vesnina, lasciandole appena 2 games. Una Kvitova devastante, in grado di colpire vincenti da qualsiasi parte del campo.
Al secondo turno sconfigge Irina Camelia Begu, concedendosi una pausa nel secondo set ma dilagando nel terzo. Ai quarti di finale arriva la sua prima vittoria contro una top 10 nel 2018 contro Jelena Ostapenko, sicuramente non ai livelli dell’ultimo Roland Garros, ma i meriti sono da attribuire alla mancina ceca, autrice di un match praticamente perfetto finito con il punteggio di 6-2 6-0.
In semifinale disputa quella che forse è stata la vera finale contro Julia Goerges. La tedesca è in stato di grazia negli ultimi mesi, lo dimostrano i tre sigilli consecutivi a Mosca, Zhuhai e ad Auckland, ma contro una Kvitova devastante, che ancora una volta cala nel secondo set, poco ha potuto fare Goerges.
Nel giorno della finale Petra mostra invece concretezza e voglia di vincere, lasciando le briciole a Kiki Mladenovic e bissando il 21esimo trionfo a livello WTA. Con questa vittoria la ceca ha superato Azarenka e Radwanska, ferme a 20 titoli.
Ciò che sorprende è che tra i 21 titoli della Kvitova, solamente 3 sono WTA International. Oltre ai 2 slam, ha vinto un Master di fine anno, un Master B e 14 Premier (Premier, Premier V e Mandatory).