Lesia Tsurenko sul ritiro da Indian Wells per un attacco di panico: “Colpa del CEO della WTA”

La tennista ucraina ha spiegato le motivazioni del ritiro dal torneo californiano (dove avrebbe dovuto affrontare Aryna Sabalenka al terzo turno), in seguito a un attacco di panico causatogli da una conversazione con il CEO della WTA, Steve Simon. Di Giacomo Moretti

Era iniziato al meglio il 1000 nordamericano per la tennista ucraina Lesia Tsurenko, la quale era riuscita a sconfiggere prima la cinese Lin Zhu e poi la croata Donna Vekic. Tuttavia, cinque minuti prima dell’ingresso in campo contro la bielorussa Aryna Sabalenka, nell’ultimo match serale in programma, è arrivato a sorpresa il forfait per non meglio precisati problemi personali.

La spiegazione del ritiro è arrivata direttamente dall’atleta attraverso il profilo Twitter. “Ho avuto un crollo mentale causato da tutte le cose che ho sentito in questi giorni.” A Indian Wells circolavano infatti da alcuni giorni forti voci di tensioni tra i tennisti ucraini e la dirigenza per la mancata presa di posizione contro la guerra.

Ha proseguito poi la tennista ucraina: “È stato un attacco di panico, facevo fatica a respirare. Pochi giorni fa ho avuto una discussione con il CEO della WTA Steve Simon e sono rimasta scioccata da quanto mi ha detto. Stavo male già nel match contro Vekic, ma oggi è andata peggio. Simon mi ha detto che vorrebbe che ai russi e ai bielorussi fosse data la possibilità di partecipare alle Olimpiadi come sta accadendo ora nel tennis. Mi ha detto che è per rispettare i principi olimpici”. Ed ha infine concluso: “Simon ha anche aggiunto che si sentirebbe malissimo se fosse nei miei panni e che lui stesso non sostiene la guerra, ma se i giocatori russi e bielorussi la sostengono, questa è solo la loro opinione”.

Le dichiarazioni di Simon hanno quindi portato a una richiesta di chiarimento da parte della tennista ucraina e alcune sue colleghe al Board of Directors della WTA: Abbiamo chiesto una teleconferenza per sollevare la questione di come un uomo come Steve Simon possa essere un leader nella WTA e cosa possiamo fare al riguardo. Come possiamo comprendere che la nostra organizzazione protegge in qualche modo i nostri diritti? Semplicemente non capisco cosa sia successo in questo mondo e che queste cose debbano essere spiegate. Questo è molto sorprendente e molto doloroso”.

Tsurenko inoltre è rimasta alquanto sorpresa per la risposta arrivata per quanto riguarda le richieste di supporto per le tenniste ucraine: Ho chiesto anche chiarimenti in merito a quale livello di supporto il circuito garantisca alle tenniste ucraine. Durante l’Australian Open abbiamo fatto richiesta agli organizzatori se potessero fornire ulteriori alloggi e supporto anche per il cibo per coloro che non possono andare avanti con le proprie forze, trattandosi di giocatori che sono rimasti senza casa. La risposta fu positiva e ci fu fornito questo tipo di supporto”. Una risposta che in questo caso invece, lato WTA, non è stata positiva. Simon ha ribadito che la WTA continuerà a monitorare la situazione.Mi sembra chiaro che non cambierà nulla e non ci sarà nessun aiuto come lo scorso anno“.

Si attende quindi una replica alle accuse di Tsurenko sia da parte del CEO Steve Simon che dal Board of Directors della WTA.

Giacomo Moretti

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