L’indimenticabile 2013 delle ladies

Novembre. Letargo tennistico. Morte dei sensi. Novembre puoi spiegarlo in tanti modi, ma non riesci mai a trasmettere quelle malinconiche sfumature che accompagnano questo periodo; vuoi per il freddo pungente, vuoi per il cielo buio che trasforma l’orizzonte in una cupola da souvenir, insomma questa “mesata” ci blocca, noi e tanti piccoli ingranaggi che ogni giorno ci girano dentro. Sfortuna, perché nel tennis non esiste qualcosa di equivalente al mercato (calcio, basket, pallavolo ecc.) che, dai e dai, ti accompagna sempre fino all’inizio della stagione sportiva. Gossip quanto basta, il viavai degli allenatori che si svincolano e si riaccasano e tante esibizioni con i giusti contorni a base di interviste in ottica 2014. Esatto, potete scuotere la testa. Per smorzare questo alone di malinconia, cercheremo di riportare il pensiero a quei giorni in cui il sole si stagliava alto nel cielo e ci si metteva in fila per entrare sui campi, in attesa del primo incontro di giornata di un torneo di chissà dove. Proviamo, dunque, a rivivere i momenti clou della stagione tennistica WTA appena trascorsa sfogliando il nostro calendario, scandito dai vari tornei, partendo naturalmente dalla selvaggia Australia.

Aus-Open-2013-Finals_Victoria-Azarenka-trophy

Dicembre/Gennaio –  Inizia la stagione come iniziano i preparativi per il veglione dell’ultimo dell’anno: l’attesa è alle stelle e, sebbene non si possa ancora parlare di 100%, le prove generali ci danno sempre nuove indicazioni, sopratutto in vista degli Open d’Australia, primo vero banco di prova a solo un paio di settimane di distanza. Le più attese sono sempre loro, le prime tre della classifica, che nell’anno solare appena trascorso si sono spartite i trofei Slam e che hanno più di 2000 punti di distanza dalla 4°, la solita Aga Radwanska. Dopo gli AusOpen vinti dalla Azarenka e il Roland Garros vinto dalla Sharapova, in cattedra è salita una certa Serena, che si è presa Wimbledon, gli US Open, i Masters di fine anno e le due medaglie d’oro disponibili alle Olimpiadi di Londra, in singolare e nel doppio con la sorellona Venus. Nonostante questi risultati degni del lancio del cappello, la Williams chiude l’anno in 3° piazza, ma con le due colleghe che le stanno davanti decisamente a portata di tiro. Se il primo torneo dell’anno lo vince proprio la Serenona a stelle e strisce, anche le altre sembrano partire niente male, con la Li profeta in patria, a Shenzhen sulla Zakopalova, M-Aga Radwanska che vince Auckland e chiude un’ottima serie di vittorie consecutive, addirittura, con la “bicicleta doble” rifilata in finale a Dominika Cibulkova, e Vika Azarenka che sbanca nel primo Slam della stagione. Vittorie anche per Vesnina, Barthel e Kirilenko, con la coppia nostrana Errani-Vinci che si distingue per i successi ottenuti agli Australian Open ed a Suez.

Febbraio – Nel segno di un dualismo che si protrarrà per tutto il corso dell’anno, la n.1 del mondo Victoria Azarenka si impone su Serena in finale nel Premier Mandatory di Doha dopo una settimana strepitosa. Se il “piano” della bielorussa sembrava andare per il meglio, qualcosa va storto, ed i risultati che sono arrivati fin qui saranno gli unici degni di nota fino alla seconda metà della stagione. Chi deve trovare qualche risposta in singolare è la nostra Sara Errani, messa un po’ ai margini del grande tennis da varie carenze nel suo gioco, troppo remissivo e con un servizio troppo morbido. L’emiliana, dopo essere stata sconfitta solo in finale, a Dubai, da Petra Kvitova, si impone ad Acapulco sulla Suarez Navarro e da una boccata d’ossigeno in termini di punti. Da segnalare anche il ritorno ad alti livelli di Jelena Jankovic che, con la vittoria di Bogota tenta di riportarsi a ridosso della Top 10.

Marzo – Nel mese dedicato ai grandi “Mille” (novecento) americani, l’attesa è tutta per le grandi latitanti, dalla Sharapova alla Wozniacki, che fin qui non hanno potuto far altro che guardarsi le finali dal divano di casa. E a chiamata rispondono, con la finale di Indian Wells che incorona campionessa la russa a discapito della danese. Russia che si distingue anche nel doppio con la vittoria del duo Makarova-Vesnina su Petrova-Srebotnik. Dopo una settimana da protagonista, Masha non ha intenzione di tornare nell’oblio e si presenta a Miami come papabile vincitrice. Avanti veloce fino in finale dove, però, ad attenderla c’è la sua nemesi per eccellenza: miss Williams, che si prende il trofeo dopo aver saltato, come ogni anno vista la diatriba con il pubblico, Indian Wells. Alla vittoria del singolo trofeo si aggiunge il sorpasso ai danni della Azarenka in classifica che significa leadership mondiale. Se la Sharapova prima vince e poi perde la finale, la coppia Petrova-Srebotnik, dopo essere stata battuta la settimana precedente, riesce a raggiungere il gradino più alto del podio eliminando Raymond e Robson.

Aprile – In un mese pieno di tornei e torneini come Aprile, le possibilità per le giocatrici delle retrovie per ritagliarsi uno spazio sono tante: ben due trionfi per Anastasia Pavlyuchenkova, Monterrey e Oeiras, vittoria per la Vinci a Katowice in Polonia e ritorno al successo per Francesca Schiavone in quel di Marrakech. Non si privano di un prize money importante ne’ la Williams (altro trofeo a Charleston) ne’ la Sharapova (premio e Porsche allo Stuttgart Open).

Maggio – Il mese di maggio concentra in quattro settimane tre tornei importantissimi, tutti e tre legati ad una giocatrice, Serena Williams, la regina del circuito. 2-0 in finale sulla Sharapova a Madrid, 2-0 anche alla Azarenka che, nonostante ritrovi una finale dopo quasi 3 mesi, appare troppo inferiore nel gioco. Si arriva al Roland Garros con la Sharapova che difende il titolo del 2012 e con la Williams che l’anno passato aveva subito una pesantissima eliminazione al primo turno da Virginie Razzano. Manco a dirlo, è ancora l’americana a trionfare ed a sancire un dominio che sarà davvero difficile da interrompere vista questa Serena delle meraviglie. In mezzo, ottime prove per Cornet a Strasburgo e Kanepi a Brussels, che sfruttano l’assenza delle big al meglio.

Giugno – Il mese delle outiders: sebbene si fosse ben comportata agli Internazionali di Roma, questa giovane tennista era passata inosservata in un primo momento, ma l’esplosione della stessa sarebbe avvenuta di li a poco. Simona Halep, nota solo per essersi ridotta il seno, troppo prosperoso per una tennista al top, riesce a vincere i suoi primi tornei in serie, prima a Norimberga su una rediviva Andrea Petkovic, poi a s-Hertogenbosch su una Flipkens troppo inferiore a livello fisico; la nascita di una stella? Vedremo… Altra vittoria inaspettata è quella di Elena Vesnina ad Eastbourne. Sconfitta in finale la Hampton che, pur avendo ritrovato il suo miglior gioco, non è riuscita a sopraffare la russa. L’evento dell’anno, si sa, è sempre il magico Wimbledon, con i suoi verdi campi in erba ed un’atmosfera unica, impossibile da trovare altrove. Piano piano, sin dai primi giorni, vengono eliminate tutte le principali pretendenti al titolo, con grande sorpresa di pubblico e media. In finale, dopo un lungo percorso affrontato contro i pronostici, ci arrivano Sabine Lisicki (killer di Serena Williams) e Marion Bartoli. Della finale delle insospettabili non è rimasto molto il gioco, ma la vincitrice, Bartoli, ha comunque il merito di aver compiuto un’impresa titanica, vedendo premiata la sua costanza di rendimento. Di li a breve sarebbe arrivata anche la notizia del suo ritiro a causa dei suoi continui problemi fisici che troppo spesso hanno condizionato la sua carriera.

Luglio – Successi per la Svitolina, prima volta per lei nel circuito maggiore, e Samantha Stosur che ha sconfitto in finale una sempre più confusionaria Azarenka, rispettivamente a Baku e Carlsbad. La Vinci bissa il successo di Katowice battendo l’altra “Cichi” Sara Errani, e la Williams segna in rosso anche Luglio vincendo facile facile a Bastad. Se stupisce ancora la Halep che cala il tris a Budapest, ancor più di lei si mette in mostra Yvonne Meusburger che, da tennista “operaia” senza titoli all’attivo, si arrampica fino alla finale; per lei si materializza anche l’happy ending quando riesce a trionfare nel torneo di casa, a Bad Gastein in Austria, dopo una vita da gregaria. La sua rivincita se la prende anche la minuta Dominika Cibulkova, sugli scudi a Stanford, ai danni della Radwanska che le aveva rifilato un doppio 6-0 nella finale di Sydney.


Agosto – Ci si sposta in Canada per l’ultima parte della “fase nord-americana”: in programma i Premier di Toronto e Cincinnati oltre al 470 punti di New Haven. I nomi in ballo sono sempre gli stessi, con la Williams che si impone a Toronto sulla sorprendente Cirstea, e la Halep che cala il poker a New Haven battendo la Kvitova ed avvicinandosi alla Top 10. Ad interrompere, almeno temporaneamente, il “regno Williams”, ci pensa Vika Azarenka che, dopo mesi di (pochi) alti e (decisamente di più) bassi, si impone sulla fortissima americana nella finale del torneo di Cincinnati in uno splendido incontro tutto classe e forza bruta. Ci sono, dunque i presupposti per uno US Open ad altissimo livello. Settembre Se si dice Settembre, nel mondo del tennis, si risponde US Open: arrivati all’ultimo Slam dell’anno le motivazioni sono inversamente proporzionali alla forma fisica, compromessa dalle numerose fatiche affrontate fin qui. Come restano invariate le comprimarie, allo stesso modo preservano la loro leadership le prime due della classe, Williams e Azarenka che si vedono opposte in una finale per la quarta volta nel 2013, con la bielorussa avanti 2-1 in questi precedenti. Serena è in uno stato di grazia e spera di ripetere il finale di stagione del 2012. Partita tiratissima ancora una volta, con l’americana che gioca un grandissimo tennis e sconfigge la sua avversaria per 2 set a 1. Altre vittorie importanti sono quelle della Radwanska, che a Seoul batte la Pavlyuchenkova, e della Kvitova, che supera una Kerber alla disperata ricerca di punti in chiave WTA Championships. Nei tornei minori, doppio trionfo della Jovanovski a Tashkent e Ningbo e doppio trionfo anche per Shuai Zhang a Guangzhou e Nanchino.

Ottobre – Secondo successo dell’anno per la australiana Sam Stosur sulla promettentissima Genie Bouchard e primo successo dell’anno, oggettivamente un po’ poco per le sue potenzialità, per l’ex n.1 Caroline Wozniacki a Luxembourg sulla teen Annika Beck, anche lei da seguire attentamente. Se crescono i trofei di Serena Williams (Pechino su Jankovic) e di Simona Halep (Mosca sulla Stosur), a creare scalpore ci pensa la dirigenza del torneo di Linz: a iscrizioni chiuse arriva la richiesta di partecipazione di Angelique Kerber e, di fronte a una richiesta del genere, non si può certo restare impassibili. “Ritirata” una wild card ad una giocatrice austriaca, la Kerber si prende tabellone e Testa di Serie n.1 per racimolare punti per il Masters di fine anno. La teutonica vince e si qualifica per Istanbul nonostante qualche mormorìo neanche più di tanto sommesso.

Nei WTA Championships, di scena ad Istanbul, il copione non cambia, con la Williams a fare da padrona, nel girone come nelle fasi finali del torneo: nel corso del Round Robin si perdono per strada sia la seconda che la terza testa di serie, Vika Azarenka e Aga Radwanska. La prima deve fare i conti con un infortunio che si portava dietro fin dalla prima gara del girone, mentre la seconda ha pagato a livello fisico e mentale le fatiche di tutta una stagione, quando la sua migliore condizione era arrivata ad inizio anno. Con le due fuori dai giochi, unica avversaria in grado di impensierire Serena sembra essere Na Li, che dopo un girone giocato ottimamente, batte Petra Kvitova in semifinale e tenta l’assalto al titolo. Nulla può la Jankovic, nonostante l’ottimo torneo disputato, con Serena nell’altra semi. Finale, dunque: dopo aver perso il primo set, la Williams alza i giri del motore e si prende anche l’ultimo torneo dell’anno da vera campionessa, con una Li che ha lottato tanto ma ha dovuto cedere all’avversaria, decisamente superiore. Nel torneo di doppio si è imposta la coppia “cino-taipeiana” Hsieh-Peng battendo in finale le onnipresenti russe Makarova-Vesnina. Fuori in semifinale Errani-Vinci e Petrova-Srebotnik.

Copia e incolla per quanto riguarda il WTA Tournaments of Champions di Sofia in Bulgaria. Con l’infortunio di Maria Kirilenko, il quadro si delinea: tutte le favorite in semifinale, con la Halep che sconfigge la Wild Card Ivanovic e la Stosur che batte Anastasia Pavlyuchenkova, anche lei scarichissima. Il risultato ci si aspettava non è tardato ad arrivare: la Halep conquista il sesto titolo in stagione e prenota un posto di rilievo per l’anno che verrà.

Novembre – Eh si, siamo già tornati a Novembre. Forse quello che riesce a trasmettere ogni singola partita va ben oltre qualche parola e un fiume di statistiche; per spiegarsi certe prestazioni, sia positive che negative, serve guardare negli occhi chi tiene la racchetta in mano ed apprezzarne ogni espressione, ogni movimento. Il nostro anno tennistico termina qui. Vi chiederete: e le altre che fine hanno fatto? Chi non ha vinto neanche un torneo, è da considerarsi comunque ad un buon livello oppure no? Per dare a tutte il legittimo spazio, vi proporremo un maxi-pagellone alla vecchia maniera, con il voto ed una piccola aggiunta di mio pugno. Sperando di fare cosa gradita (e ricordandovi che una pagella, in senso assoluto, NON e ripeto NON potrà mai essere universalmente oggettiva) vi lascio così dandovi appuntamento a Brisbane tra poco più di un mese. Buona Off Season a tutti! 

LE PAGELLE:

Victoria Azarenka: 7– Corrente Alternata

Na Li: 6,5 Metronomo

Maria Sharapova: 6,5 Terza incomoda

Agnieszka Radwanska: 5,5 Cerino

Petra Kvitova: 6 Dr. Jekill e Mr. Hyde

Sara Errani: 4,5 Chi? Dove?

Jelena Jankovic: 7- A volte ritornano…

Angelique Kerber: 5,5 Con calma e per piacere

Caroline Wozniacki: 5+ Bella ma non balla

Simona Halep: 8 Sinceramente, poteva fare meglio!?

Sloane Stephens: 5,5 Work in progress

Marion Bartoli: 10(!!!) Adieu mademoiselle

Roberta Vinci: 6 Sprecona

Sabine Lisicki: 5,5 Evanescente

Ana Ivanovic: 5 Roulette

Carla Suarez-Navarro: 5,5 Compitino

Samantha Stosur: 6 Lunatica

Maria Kirilenko: 5 Involuzione

Kirsten Flipkens: 6+ Wrestler

Svetlana Kuznetsova: 5,5 Harakiri

Sorana Cirstea: 5,5 Prospettive notevoli

Dominika Cibulkova: 5+ Candelotto inesploso

Makarova-Vesnina-Pavlyuchenkova: 6+ Da battaglia

Alize Cornet: 6,5 Lavoro, lavoro, lavoro

Jamie Hampton: 5 A picco

Lucie Safarova: 5+ Fed o niente

Kaia Kanepi: N.C.

Flavia Pennetta: 7 Irriducibile

Eugenie Bouchard: 6+ Step by step

Daniela Hantuchova: 6,5 Elisir

Mona Barthel: 5- Briciole

Klara Zakopalova: 6+ Umiltà

Bojana Jovanovski: 7 Uova d’oro

Magdalena Rybarikova: 6,5 Lotta continua

Madison Keys: 5 Sonnecchiante

Francesca Schiavone: 6,5 Highlander sfortunella

Urszula Radwanska: 6 Comparsate

Karin Knapp: 7- Sergente

Stefanie Voegele: 6++ Insidiosa

Shuai Peng: 5 Doppista

Andrea Petkovic: 6,5 Paperoga

Laura Robson: 5 Cavallo pazzo

Elina Svitolina: 6 Zitti, zitti, piano, piano

Marina Erakovic: 6,5 Opportunista

Venus Williams: 5 Viale del tramonto

Bethanie Mattek-Sands: 5 Inferno ghiacciato

Yvonne Meusburger: 6,5 Sequoia

Yanina Wickmayer: 5 Bandiera bianca

Shuai Zhang: 7- Letale

Jie Zheng: 5 Forfait

Monica Puig: 5,5 Gioventù bruciata

Kristina Mladenovic: 5,5 Indecisa

Julia Goerges: 4 Smarrita

Donna Vekic: 6,5 Pulcino

Camila Giorgi: 6 Talento e testa dura

CHI SALE: Halep, Cornet, Bouchard, Jovanovski, Svitolina, Zhang, Beck, Hercog, Friedsam, Hlavackova, Panova, Jabeur, Rus, Burnett, Mrdeza,

CHI SCENDE: Kirilenko, Barthel, V. Williams, Mattek-Sands, Wickmayer, Jie Zheng, Goerges, Hsieh, Petrova, Pironkova, Watson

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