Marion Bartoli: “Il tennis mi ha salvato la vita”

COME-BACK- L’ex campionessa di Wimbledon, Marion Bartoli, ha ufficialmente sconfitto il suo più grande avversario: dopo la spaventosa e misteriosa malattia del 2016, la francese è pronta a tornare. Mercoledì infatti, la classe ’84 aveva già dichiarato di aver preso in considerazione la possibilità di fare un ritorno nel circuito, ad un anno dal dramma di cui è stata vittima. La francese, la cui famiglia è stata costretta a ritirarsi da un evento espositivo a Wimbledon l’anno scorso a causa del virus, che secondo gli esperti medici era così raro che non aveva alcun nome per identificarlo. Un come-back inatteso, come tutto il 2017 d’altronde, sin dal gennaio passato con la finale inaspettata a Melbourne tra le due sorelle Williams, fino al trionfo di Caroline Wozniacki a Singapore, passando per la maternità di Serena, i guai giudiziari di Vika Azarenka e la vetta (finalmente) conquistata da Simona Halep. Se tutto dovesse filare liscio, Bartoli ha annunciato che tornerà nel WTA Tour, con l’obiettivo di essere pronta per il Miami Open a marzo, dopo essersi ripresa dalla malattia nonostante avesse perso 20 kg di peso in pochi mesi. Sarà interessante capire come tornerà Marion, dato che la sua ultima partita risale a 4 anni fa, quando perse dalla odierna #1 al mondo a Cincinnati. Nel corso dell’intervista, la neo commentatrice di Eurosport ha parlato circa le sue impressioni sul suo tennis, in attesa del ritorno: “In termini di tennis, sono a circa l’80-90% del mio livello di Wimbledon 2013 ma fisicamente mi manca circa il 40% di quel livello, poiché mi sono allenata relativamente poco nell’ultimo periodo.” Una Bartoli vogliosa ma consapevole di come la malattia le abbia tolto energie e quel periodo meraviglioso che stava vivendo dopo la vittoria del primo, ed unico, Slam, vinto a 29 anni. Il momento migliore per la trentatreenne è stato quando ha battuto la tedesca Sabine Lisicki per vincere il titolo di Wimbledon nel 2013, ma è stata anche l’ultima nota felice della sua sfortunata carriera, che si era conclusa ufficialmente per problemi alla spalla.

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MOTIVATA- Nel corso della sua carriera, la tennista di origine italiane, ha vinto 8 titoli WTA e 3 di doppio, raggiungendo in singolare la posizione #7 come best ranking, prendendo parte due volte alle WTA Finals. In carriera è approdata ai quarti di finale sia agli Australian Open che agli US Open, passando per un’altra finale nel tempio del tennis nel 2007 contro Venus Williams e la semifinale del Roland Garros del 2011. Infatti, la stessa transalpina ha ammesso di essere contenta per il ritorno nel circuito ma soprattutto di non essere più nei panni circa il French Open: “Non vedo l’ora di essere di nuovo in campo davanti a voi, per sentire il vostro sostegno, specialmente a Parigi, al Roland Garros, nel mio paese, ma anche per la Fed Cup – e Wimbledon. Non vedo l’ora.” Insomma una Marion entusiasta, che cita anche la competizione a squadre per donne, con cui non ha mai preso parte alle Olimpiadi ad esempio, dato i rapporti incrinati tra il padre e la federazione francese. Ma questi sono solo potenziali obbiettivi, dato che la vera vittoria avverrà quando tornerà in campo:  “Il giorno in cui giocherò la mia prima partita (dalla malattia ndr) sarà una grande vittoria dopo quello che ho passato, e quello che farò in campo, sarà solo qualcosa in più.” Un calvario lungo, interminabile e sorprendente, soprattutto il modo in cui l’ha scoperto: “L’inizio di tutto questo è avvenuto nel giorno più difficile della mia vita, quando a Wimbledon hanno deciso di non permettermi di giocare le partite delle leggende perché pensavano che avrei potuto avere un infarto e morire in campo.” Infatti, il tutto iniziò durante un’esibizione a cui avrebbe dovuto partecipare con altre leggende. Un fulmine a ciel sereno per tutto il movimento e gli appassionati, ma anche per la stessa Marion, che dopo la terribile diagnosi fu costretta al ricovero, soprattutto dopo aver perso circa 20 kg. Un anno dopo, la francese è pronta per tornare, motivata sin dall’inizio dalla sua voglia e amore per il tennis: “Se quello che mi è successo nel 2016 non fosse successo, non penso che avrei avuto il desiderio di voler tornare in campo”, ha detto la 33enne “Da quel momento in poi, ho giurato che se un giorno fossi stata di nuovo bene,  avrei voluto provare a rivivere ciò che avevo avuto la fortuna di vivere tre anni prima quando ho vinto il torneo.” Una spinta motivazionale importante, frutto della sua passiona sconfinata per il tennis, per dimenticare l’amarezza degli infortuni e dei terribili momenti di questi anni. Dunque, a proposito del tennis, dice: “Ciò che mi ha salvato in quel momento è stato il tennis, aggrappandomi ai grandi momenti che ho vissuto in campo: è quello che mi ha tenuto in vita.” Insomma, tennis uguale vita, vita uguale tennis. Marion, quella tennista che dal 2006 al 2013 era stata sempre tra le prime 20 al mondo, è pronta a tornare…più forte di prima!

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