Martina Hingis: “Calendario troppo lungo? Peccato che alcuni giochino le esibizioni…”

Martina Hingis si è ritirata a fine 2017, ma la sua esperienza e il suo amore per il tennis si fanno ancora sentire: interpellata riguardo la spinosa questione sulle critiche ricevute da ATP e WTA per i calendari piuttosto lunghi, la svizzera ha risposto a tono contro quei tennisti che hanno avuto da ridire contro gli enti professionistici. L’ex #1 al mondo è d’accordo nel dire che i circuiti durano troppo, ma probabilmente i tennisti non sono così coerenti quando di mezzo ci sono i soldi: “Si parlerà sempre della programmazione. Ogni atleta deve sapere come fare la propria e ciò che è buono per sé. Io ho avuto alcune pause, magari non ho giocato qualche torneo, per avere un paio di settimane per recuperare le forze in vista di tornei più importanti.” Insomma, nulla da dire riguardo ciò, anche perché la stessa slovacca in passato ha deciso in base alle esigenze del proprio corpo e dei propri stimoli, ma è sempre stata coerente rispetto alla decisione di non giocare. Infatti, nel tennis maschile i tornei obbligatori sono 8, i Masters 1000 escluso Monte Carlo, più gli Slam ed eventualmente le ATP Finals. Molto spesso però i top player non rinunciano ai giganteschi ingaggi di partecipazione per giocare i 500 o i 250, che si aggirano poco sotto il milione di euro nel caso di Roger Federer o Rafael Nadal. Ed è proprio il Dio denaro ad essere il motivo di coloro che continuano a giocare anche a dicembre in sporadiche esibizioni essendo retribuiti nonostante critichino l’ITF e la lunghezza della stagione: “Si basa tutto sulla resistenza e sugli aspetti su cui ti concentri nella preparazione invernale. Abbiamo due mesi e mezzo di off-season, se questo non è un tempo sufficiente non so quale altro lo sia! Ma tutti hanno giocato la IPTL perché è lì che si guadagno i soldi. E tutti vogliono giocare esibizioni, quindi non capisco perché si lamentano che la stagione sia troppo lunga, quando tutti giocano esibizioni a dicembre.”
Anche questa volta, Martina non le ha mandate a dire: chi vincerà questa spinosa partita? 

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