Polemiche agli Internazionali BNL d’Italia, è solo colpa della pioggia?

Non solo il maltempo, al foro italico piovono critiche: dai prezzi e ai i rimborsi dei biglietti, all'uscita tardiva del programma di gioco passando per i servizi di trasporto. Solo sfortuna o qualcuno ha delle responsabilità?

Una novità degli Internazionali BNL d’Italia 2023 è la durata: due settimane invece di una, come accade anche per i tornei 1000 di Miami, Indian Wells, Madrid e Shangai. Quest’anno però non si parla soltanto del nuovo format, il maltempo infatti sta condizionando il torneo, amplificando alcune criticità tra cui il costo dei biglietti. Diverse polemiche sono arrivate da  giocatori, addetti ai lavori e spettatori, domandansosi se le cause sono solo collegate alla sfortuna o se invece gli organizzatori hanno qualche responsabilità.

Partendo dal costo dei biglietti,  in virtù delle due settimane di torneo, le tariffe erano incredibilmente alte già nel primo weekend. Per assistere alla sessione diurna sul centrale di domenica 14 maggio per esempio, il prezzo più economico era di 112 €; dunque con questa cifra si potevano vedere dalle ultime file del campo principale, due singolari femminili – nella fattispecie il match di Camila Giorgi e a seguire quello di Iga Swiatek – e il match maschile tra Djokovic e Dimitrov. D’altro canto i fan potevano accontentarsi di un biglietto Ground (senza accesso ai due campi principali) al costo di 39 €. Quando a prezzi non popolari viene sommato il maltempo con frequenti interruzioni e partite sospese, è inevitabile che montino le proteste tra gli spettatori che non possono vivere a pieno dello spettacolo per cui hanno pagato.

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Tra le sospensioni per pioggia sin qui verificatesi, quelle più emblematiche riguardano la giornata di sabato, nella quale si è scesi in campo solo per poche ore nel pomeriggio, e quella di lunedì sera, in cui la sessione serale sul centrale è stata annullata dopo che Tsitsipas e Sonego avevano completato appena un set. Leggendo le comunicazioni della Federazione, sembrerebbe che per quanto concerne il rimborso del biglietto, esso non è previsto se almeno un set viene completato. Per tale ragione alcuni  tifosi si sono affidati a Twitter per far notare come il gioco sui campi secondari fosse stato sospeso prima rispetto al centrale, gridando al complotto dell’organizzazione per evitare l’indennizzo. Ad ogni modo oggi è arrivata una comunicazione dal sito degli internazionali che parla di “rimborso biglietti per la sessione annullata”, probabilmente riferendosi a quella di sabato, tuttavia non c’è alcun riferimento concreto a tale sessione.

Il dubbio resta, ma certamente la poca chiarezza delle comunicazioni non pone a favore degli organizzatori. A proposito di notizie importanti che il comitato di gara deve fornire, nella giornata di sabato 13 il programma di gioco per la domenica è uscito dopo le 23:30, dopo che le partite erano state tutte sospese alle 19 e poi cancellate alle 21. Questo ritardo ingiustificato ha creato grandi malumori tra i giocatori che dovevano essere in campo la mattina dopo e sui social non è mancata l’ironia. Ljubicic, ex giocatore e ex allenatore di Federer, ora commentatore su Sky, ha scritto:” siamo sicuri che non ci sia una giornata di riposo nella domenica di mezzo?”

Con tutte le sospensioni alcuni tifosi hanno chiesto di poter accedere all’impianto anche nel giorno successivo, in particolare nel caso tra sabato e domenica,  per poter assistere alle partite sospese e/o cancellate che erano originariamente previste per sabato. Tale possibilità non è stata considerata, ricordando probabilmente quanto avvenne nel giovedì del torneo  del 2019. In quella edizione infatti, quando ancora il torneo durava una settimana, nella giornata di mercoledì piovve talmente tanto che non venne disputato neanche un punto, costringendo tutti i giocatori al doppio turno di giovedì: tra cui la sfida di Federer contro Coric, disputata in un’infuocata Grandstand Arena. Vista l’eccezionalità dell’evento, gli organizzatori decisero di consentire l’accesso all’impianto anche ai possessori del biglietto del mercoledì, creando folle incredibili con spettatori che impiegavano ore per spostarsi da una parte all’altra dell’impianto. Fortunatamente quest’anno non ci sono stati eventi che hanno cancellato la programmazione di un giorno intero e probabilmente quella di non concedere l’accesso al giorno successivo può sembrare una decisione corretta.

 

Un altro aspetto sulla bocca di molti è la scelta delle partite posizionate sul Pietrangeli: il famoso campo delle statue –  aperto a tutti e pertanto sempre pieno di pubblico, specialmente se c’è un italiano in campo. Tuttavia, siccome si paga un sovraprezzo per accedere alla Grandstand, spesso le partite di cartello con gli azzurri in campo vengono inserite lì, dove l’atmosfera non è certamente la medesima. La vittoria di Fabio Fognini contro Kecmanovic  per esempio è avvenuta sul Piatrangeli ed è stata tra le più coinvolgenti per il pubblico, con i video del punto finale che hanno fatto il giro del mondo. Dopo la partita l’italiano ha dichiarato di aver convinto lui gli organizzatori a metterlo su tale campo, perchè se no avrebbe probabilmente giocato altrove.

Pertanto, da un lato è doveroso garantire partite sulla carta migliori  nel Grandstand, però è un peccato che un campo così affascinante come il Piatrengeli  sia teatro di poche partite di cartello.

Inoltre, ad inizio torneo hanno fatto discutere le parole di Stan Wawrinka, il quale  ha criticato duramente il servizio di transporto con navette, indicando come fossero lunghi tempi di attesa: allo svizzero si può ricordare che purtroppo il traffico non è un fattore facilmente controllabile e sicuramente Roma, a maggior ragione quando ci sono eventi di questo tipo, soffre particolarmente.

 

Al di là delle polemiche riguardo la necessità di dotare di un tetto almeno il campo centrale, opera che richiede l’approvazione di enti competenti e di un ingente investimento, la pioggia in quanto tale non può essere controllata: risulta perciò difficile stabilire se gli organizzatori avrebbero potuto limitare le critiche ricevute. Come ultimo esempio, la partita di Musetti e Tsitsipas di mercoledì sera è iniziata dopo mezzanotte a causa della pioggia e di un infinito match tra Hadda Maia e Kalinina, terminando alle 2: non certo una situazione usuale che favorisce il coinvolgimento dell pubblico, però si è trattato più di coincidenze sfortunate che altro.

In queste situazioni si è sempre esposti a commenti negativi, soprattutto nell’era social e con giocatori che non sono sempre abituati a dover affrontare imprevisti a causa della pioggia.

L’augurio è che tutte le parti riflettano su quanto accaduto per essere più preparati e tempestivi quando bisogneranno prende nuove decisioni, sperando che il maltempo possa lasciare sempre più spazio al tennis giocato.

 

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