Preview finali Pechino e Tokyo: “Djodal” numero 45 e Muguruza-Bacsinszky in Cina, Wawrinka-Paire in Giappone

Si sta concludendo un’altra settimana dello “swing asiatico”, ed è tutto pronto per le finali del torneo combined di Pechino e dell’ Atp 500 di Tokyo . Facciamo il punto della situazione e qualche previsione prima che i giocatori si diano battaglia.

Partiamo dalla sfida che, vista la storia dei due tennisti in campo, è ritenuta più interessante, ossia la finale di Pechino tra Djokovic e Nadal. Avete letto bene, Nadal è in finale in un torneo. La sorpresa è data principalmente dal fatto che il maiorchino non arrivava in fondo ad un torneo da Amburgo (dove vinse anche il titolo), ossia da metà luglio.

Per arrivare in finale, Djokovic ha semplicemente giocato le partite per formalità, imponendosi molto velocemente: 6-1 6-1 a Bolelli, 6-2 6-1 a Zhang, 6-2 6-2 a Isner e 6-2 6-3 a Ferrer in semifinale. I risultati sono strabilianti e fanno vedere un Djokovic in perfetta forma, ma giocare così poco non gli ha permesso di abituarsi a match sofferti, che ogni tanto fanno bene, e questo potrebbe metterlo un pelo in difficoltà contro Nadal.

L’altro finalista ha dovuto soffrire decisamente di più rispetto a Djokovic, stiamo parlando di Rafael Nadal: 6-4 6-4 a Wu, 7-6(3) 6-4 a Pospisil, 3-6 6-4 6-3 a Sock e 7-5 6-3 su Fognini in semifinale. Il maiorchino si è sicuramente abitutato a lottare, visto che pure i match sulla carta più agevoli, come quello di primo turno, si sono trasformate in match non così scontati. Quindi Nadal è certamente più allenato a soffrire, ma ha anche più tempo passato in campo sulle gambe, che spesso si traduce anche in stanchezza mentale.

La finale sembrerebbe pendere in favore di Djokovic, che sta dominando in lungo e in largo questo 2015, ma Nadal non si può mai dare per sconfitto prima di un match. Quindi, finale scontata o rinascita del grande campione?

Sarebbe un’eresia dimenticarsi del lato rosa del torneo di Pechino, perchè anche quello ha riservato delle belle partite. La finale si disputerà tra due giocatrici che hanno fatto il salto di qualità maggiore proprio quest’anno: la spagnola Garbine Muguruza e la svizzera Timea Bacsinszky.

L’iberica, per poter agguantare la seconda finale in due settimane (dopo quella di Wuhan persa per ritiro contro Venus Williams) ha alternato prestazioni eccellenti ad altre meno brillanti: 6-2 6-1 alla Falconi, 1-6 6-2 6-1 alla Lucic-Baroni, 6-1 7-5 alla Mattek-Sands e 4-6 6-3 6-4 alla Radwanska in semifinale. La Muguruza si è dimostrata una giocatrice molto solida e dotata di colpi potenti, che se però non vengo calibrati la inducono a molti errori (come il primo set contro la Lucic).

Diversa, ma non troppo, la storia per l’altra finalista, Timea Bacsinszky, che ha dovuto lottare, a differenza della sua prossima avversaria, non solo in qualche occasione, ma in tutti i match disputati (andando quattro volte su cinque al terzo set):1-6 6-4 6-3 alla Giorgi, 7-5 6-2 alla Duque-Marino, 6-4 4-6 7-5 alla Suarez Navarro, 0-6 6-3 7-5 alla Errani e 5-7 6-4 6-1 alla Ivanovic nel penultimo atto del tabellone. L’elvetica ha dimostrato di soffrire molto sia il gioco più in spinta (come quello di Giorgi e Ivanovic), sia quello più arrotato (di Suarez e Errani), concedendo più di qualche possibilità, ma è sempre riuscita a cavarsela.

La partita si preannuncia decisamente equilibrata, e si baserà su quanto la Muguruza riuscirà a manipolare il gioco, e sulla velocità con cui Bacsinszky entrerà in partita.

Ma non è finita qui. Infatti, il circuito maschile questa settimana faceva tappa anche a Tokyo, dove a contendersi il titolo saranno Stanislas Wawrinka e Benoit Paire.

Il primo finalista, ossia l’elvetico, era anche il primo favorito del tabellone, ma ha dovuto soffrire qualcosa di troppo a livello di ottavi. Ecco i suoi risultati: 7-5 6-3 a Stepanek, 6-3 2-6 6-4 a Ito, 6-3 6-4 a Krajicek e 6-4 7-6(5) a Muller in semifinale. Tranne quel pessimo momento nel secondo set della seconda partita disputata, Wawrinka si è dimostrato molto concentrato sul proprio gioco.

L’altro finalista è un giocatore che se giocasse sempre come questa settimana sarebbe stabilmente dentro i primi 15, ossia Benoit Paire. Infatti, il francese si è fatto strada attraverso un tabellone decisamente poco agevole, battendo in  sequenza: Dimitrov 6-4 3-6 6-1, Baghdatis 6-3 2-6 7-5, Kyrgios 3-6 6-4 6-1 e Nishikori 1-6 6-4 6-2 in semifinale. Il transalpino si è dimostrato molto concentrato, anche se ha dovuto lottare in tutti i turni, dimostrando una maturità mentale che spesso gli è mancata in altre occasioni simili.

La finale si baserà quasi totalmente sul gioco del francese, che se sarà all’altezza di quello dimostrato in questa settimana, riuscirà a preoccupare decisamente il tennista svizzero.

 

Jonathan Zucchetti

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