Road to Wimbledon 2022, tra riscatti e ricerca di conferme: riparte la caccia al titolo WTA

Il valore del torneo di Wimbledon, seppur senza punteggio, resta inestimabile: dal ritorno della regina Serena Williams ai dubbi sulle prestazioni delle professioniste al vertice

Confermata da tempo ormai la decisione dell’All England Club dell’esclusione di tennisti russi e bielorussi dal torneo di quest’anno con ATP e WTA che, di conseguenza, hanno scelto di non attribuire punti validi per il ranking ai partecipanti. È così che Wimbledon 2022 si trasforma formalmente in un’esibizione anche se l’importanza del torneo rimane invariata così come il prestigio che la vittoria del titolo porta con se.

Notizia sorprendente arrivata nelle ultime ore è la partecipazione al torneo di Serena Williams, fuori dal circuito da un anno esatto. Punteggio valido per la classifica o meno poco cambia e forse la decisione dell’americana è dettata proprio dall’intenzione di far valere il soprannome che si è conquistata dopo i suoi anni al vertice: “The Queen”.

US player Serena Williams celebrates winning the first set against US player Alison Riske during their women’s singles quarter-final match on day eight of the 2019 Wimbledon Championships at The All England Lawn Tennis Club in Wimbledon, southwest London, on July 9, 2019. (Photo by Daniel LEAL-OLIVAS / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE

Dopo la separazione col suo storico coach Patrick Mouratoglu, sembrava difficile pensare ad un suo ritorno nel circuito ma, a quanto pare, la statunitense aveva altri programmi. Nel frattempo il suo ex allenatore ha iniziato una collaborazione con Simona Halep a caccia di nuovi successi dopo stagioni deludenti.

Non è difficile immaginare che, tra i fan più accaniti, ci sia la speranza di un primo turno che rimarrebbe nella storia con protagoniste proprio la tennista di Costanza e la più piccola di casa Williams.

Dall’ex numero uno del mondo alla nuova regina del ranking WTA. Anche il futuro di Iga Swiatek, vera e propria macchina da guerra fino a questo momento, sembra incerto in questo torneo di Wimbeldon 20022. Costretta al ritiro al WTA 500 di Berlino per un fastidio alla spalla, le domande sulle sue prestazioni sull’erba sono sempre più frequenti.

Di un futuro incerto su questa superficie non ne è protagonista solo la polacca ma anche le spagnole Paula Badosa e Garbine Muguruza. La prima, che fatica sempre di più ad affermarsi su erba, sta curando un infortunio al polpaccio procuratosi a Parigi ma sarà comunque testa di serie mentre la seconda, campionessa del torneo nel 2017, è reduce dalla sconfitta al primo turno di Berlino.

Non solo, per la nativa del Venezuela il 2022 sembrerebbe essere – almeno fino a questo momento – un anno avaro di soddisfazioni, con una percentuale di sconfitte che supera quella delle vittorie in stagione, la spagnola sembra non avere più la forza mentale per ricominciare a vincere.

“Vecchia guardia” contro “giovani emergenti in cerca di definitiva consacrazione”. È questa di fatto la grande divisione a cui si assisterà a questa edizione di Wimbledon che, si spoglia del punteggio ma che, potrebbe acquista ancor di più valore in caso di successo.

Melania Malavenda

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