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Roland Garros – Muguruza e Stosur in semifinale, fuori la Suarez-Navarro

G.Muguruza b. Shelby Rogers 7-5  6-3
Fatica un solo set la numero quattro del mondo per regolare la sorprendente americana Shelby Rogers. Parte al rallentatore Garbine, ed impiega  dieci game per venire a capo di un match che la giovane della Carolina del Sud ha iniziato a giocare usando con ordine le armi a sua disposizione. Servizio efficacissimo, profondità e potenza mettono in difficoltà la spagnola. Il break subìto in apertura , e non recuperato prima del decimo game grazie anche alla strutturale fallosità della Muguruza,  rende il match meno scontato del previsto. Tuttavia, un prevedibile e fisiologico  calo  di Shelby offre a Garbine la doppia chance di controbreak. L’iberica la coglie, serve per il set e lo fa suo. Nel secondo parziale la Muguruza alza  focus e ritmo. Arriva il break già nel secondo game e con esso una Garbine finalmente sciolta.  I gratuiti diminuiscono ed il punteggio va consolidandosi sempre più , fino al finale previsto.  Complimenti comunque alla ventitreenne di Mount Pleasant per l’eccezionale cammino compiuto nello Slam parigino.
S.Stosur b. T.Pironkova 6-4 7-6 (6)
Passa Sam Stosur , come da pronostico, e conquista la sua quarta semifinale al Roland Garros. Eppure, oggi in campo non è scesa la stessa Stosur che ha eliminato Lucie Safarova prima e Simona Halep poi, bensì la sua copia sbiadita. Tuttavia, in virtù della grande esperienza che l’australiana ha nel suo bagaglio l’obiettivo è stato , infine, centrato . In realtà ,spetta a Tsvetana Pironkova lo scomodo ruolo di colei che ha fatto e disfatto il match, consegnando alla giocatrice di Brisbane  diverse opportunità per raddrizzare un incontro rivelatosi molto più complesso del previsto. Primi game che danno subito la sensazione di una Pironkova in grado di far male ad una Stosur poco incisiva al servizio, molto meno mobile e inusitatamente corta nel suo gioco. L’agitazione dell’ex campionessa Slam diviene sempre più palpabile. Tsveta sale fino al 4-2 ma, come in un classico copione , d’improvviso l’efficacia dei suoi colpi scema. Il suo rovescio cala in intensità, il servizio non entra, mentre Sam coglie i segnali e cresce in fiducia. Un parziale di  quattro giochi a  zero chiude il set. Andamento simile anche nella seconda frazione. La bulgara si issa fino al 3-1 , ma viene stavolta prontamente ripresa. Il gioco si fa via via meno fluido e la tensione regna in campo. Tra tanti errori e poco spettacolo si giunge al tie-break . Qui  Tsveta approfitta ancora di una Stosur confusa e fallosa, portandosi sul 5-1. Ancora una volta,  il mix fatto di regali bulgari e sprazzi di una Stosur appena sufficiente riportano il punteggio sulla parità. Entrambe provano quindi a giocare sui lati insicuri dell’altra. Per Sam è il ben noto lato sinistro, per Tsveta è quello destro. Sarà l’ australiana a spuntarla, sollecitando il dritto di Tsveta sino al fatal errore finale. Passa l’ australiana, ma in semifinale l’ostacolo si preannuncia assai irto da superare.
Y. Putintseva b. C. Suarez-Navarro 7-5 7-5
Esce di scena la numero quattordici del mondo che cede alla giovane  kazaka in due set , al termine di un match non memorabile. Festival dei break che caratterizza tutto il primo set. Una Carla statica e fallosa  non sembra in grado di arginare la potenza dell’avversaria  che, nel decimo game,  approfitta dell’ennesimo disastro al servizio della spagnola per procurarsi la chance di chiudere il parziale. Nessun problema per lei nel farlo. La seconda frazione sembra riproporre una versione migliore della specialista del rosso , quale è la Suarez-Navarro. Pur lontana dalle migliori giornate, l’iberica alza il suo livello divenendo più propositiva e molto meno incline all’errore. Yulia rimane comunque vicina, sia nel gioco che nel punteggio. La sensazione è  che la kazaka mantenga sempre intatte le sue chance di vittoria finale, al contrario della spagnola. Infatti, ancora nel decimo game, giunge puntuale l’errore di Carla  che consegna il break, e di fatto, il match alla Putintseva. Colpo grosso  per la ventunenne moscovita, numero sessanta del ranking , che conquista i quarti di finale  centrando così un insperato, ma meritatissimo , obiettivo.
Piera Camerlingo

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