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Serena Williams e la sconfitta che di clamoroso ha ben poco

E’ passato poco più di un mese dalla clamorosa sconfitta di Serena Williams per mano di Roberta Vinci agli ultimi US Open. Il motivo per il quale 34 giorni dopo stiamo ancora ricordando questo fatto è per chiarire una volta per tutte che alla fine non si è trattato di uno shock o di un colpo di fortuna, ma semplicemente di una sconfitta, nemmeno tra le più clamorose della storia.

Si è perso il conto di quante persone l’hanno chiamata così nell’ultimo mese, tra tifosi e grandi personalità sportive. In una recente trasmissione Bill Simmons ha operato un interessante confronto con altri che hanno compiuto imprese simili, scegliendo come paragone la vittoria di Buster Douglas su Mike Tyson, nel 1990. Anche se la situazione potrebbe apparire simile (un atleta molto più quotato perde contro un outsider) in realtà c’entra poco e niente.

Coloro che prestano attenzione al tennis in maniera occasionale, solo quando accade qualche avvenimento particolare, come Serena per il Grande Slam, infatti, non riescono a trovare le differenze sostanziali fra le due sconfitte prese in esame poc’anzi.

Perché, dunque, la vittoria di Vinci contro Serena non è stata un avvenimento storico?

Non è in dubbio che si tratta di una grossa sconfitta, ma non la più grande in assoluto. Serena non è mai stata invincibile e chiunque sostenga il contrario non ha idea di ciò che sta dicendo. Chiunque abbia visto i precedenti 26 match dello Slam disputati dall’americana ha certamente notato come la tensione si sia fatta sentire in momenti poco opportuni. La finale del Roland Garros contro la poco quotata Safarova ne è un esempio lampante.

Serena si trovava sopra 4 giochi a uno nel secondo set quando ad un certo punto ha iniziato a commettere doppi falli e a muoversi male in campo, perdendo 8 game su 9 e ritrovandosi sotto 0-2 nel terzo set. E poi, giusto perché stiamo parlando di Serena, la migliore giocatrice della sua epoca, ha ripreso in mano il match vincendo i successivi 6 game e dunque il titolo. Successivamente ha parlato di quel passaggio a vuoto nel bel mezzo della partita:

“Mi sono bloccata – ha detto alla NBC – Ho commesso molti doppi falli. La mia prima di servizio se ne è andata. Non mi entrava più. Ero molto nervosa per il fatto di arrivare a vincere 20 Slam”.

Se era nervosa per il ventesimo, figuriamoci per il 22esimo quattro mesi dopo.

Prendendo in esame gli ultimi 16 Slam, Serena ha un head to head con le top 10 di 12 a 0. Si, dodici a zero, avete capito bene. Di quei sedici Slam l’americana ne ha vinti esattamente la metà, che è comunque un numero straordinario. Nelle sette sconfitte prima di Roberta Vinci le avversarie erano entrate nel main draw come: No. 25, unseeded, No. 14, No. 23, No. 29, unseeded e unseeded. Le tre unseeded erano classificate No. 35, 56 e 111. Negli ultimi Slam, dunque Serena non ha perso dalle migliori ma da outsider.

Questo perché, quando il tabellone ha riservato molte sorprese con le eliminazioni di Simona Halep, Petra Kvitova, Victoria Azarenka, Caroline Wozniacki e Garbine Muguruza, le cose si sono complicate. Le top 10? Tutto sommato gestibili. E’ con le altre che si incontrano maggiori problemi.

Difatti avrebbe potuto perdere almeno 4 (o anche di più) delle ultime 25 partite giocate negli Slam.

Victoria Azarenka e Sloane Stephens al Roland Garros. Heather Watson e Victoria Azarenka (ancora) a Wimbledon. Forse anche con Bethannie Mattek-Sands agli U.S. Open. Questo è il motivo per il quale non ha partecipato agli US Open da imbattibile. E’ stata una giocatrice entrata come una molto vulnerabile. Poi a ciò aggiungete l’immancabile pressione e puf, il gioco è fatto.

Il maggior numero di Slam vinti di fila è cinque (Steffi Graf ci è riuscita). Tre persone hanno vinto il Grande Slam da quando è iniziata l’era Open nel 1968. Da quando ha vinto il suo primo Slam, Serena ne ha fatti suoi 21 su 54. Nella sua attuale striscia di successi ne ha vinti 8 degli ultimi 14. Addirittura Roger Federer ha avuto un periodo d’oro in cui ne ha vinti ben 8 su 10. Nessuno nel tennis è imbattibile. Dunque, non è impensabile che Serena, a quattro set dal Grande Slam, è stata sconfitta da Roberta Vinci, bensì che anche lei stessa ha messo in condizione di farlo. E’ questo è il fatto sconvolgente.

Simone Marasi

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