Simona Halep: quando la famiglia c’è ma non si vede

Scopriamo qualcosa di nuovo su quello che c'è dietro ai successi della tennista romena: una famiglia che resta in ombra ma che non le fa mancare il supporto di cui ha bisogno.

IL SUPPORTO FAMIGLIARE – Diversi tennisti, durante la loro crescita, sono stati fortemente influenzati dalle loro famiglie; non solo Agassi e Connors, ma ancora oggi, pur giocando nelle massime competizioni, c’è chi non ama allontanarsene troppo – pensiamo solo a Rafa Nadal o Andy Murray. Anche in uno sport individuale come il tennis, infatti, il team di un giocatore mantiene un’importanza capitale, e la famiglia ne costituisce facilmente l’ossatura. Non tutte le parentele, però, sono diventate famose come nei due casi citati sopra, zio Toni e mamma Judy in primis. Simona Halep, ad esempio, ha alle spalle un mondo più discreto: andiamo a scoprirlo.

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UNA FAMIGLIA NORMALE – Simona è nata da Tania e Stere Halep, a Costanza in Romania nel 1991. Mentre la madre non lavorava ma si occupava delle faccende di casa, il padre era stato un calciatore di categoria minore per il Sageata Stejaru e gestiva un’impresa casearia, chiusa nel 2015 perchè, senza l’aiuto della figlia impegnata altrove, si trovava a navigare in cattive acque. Il fratello, Nicolae, 6 anni più vecchio di lei, l’ha portata per la prima volta a contatto con il tennis: “Mio fratello Nicolae giocava a tennis, per questo a 4 anni ho voluto incominciare anche io. I nostri genitori non lo praticavano”, ha spiegato in una recente intervista. Il fratello ha da poco tempo avuto una figlia, chiamata Tania come la madre, e la giocatrice romena sta imparando, quindi, anche a fare da zia. Questo ha fatto sì che, da allora, i famigliari non riuscissero più ad accompagnarla spesso come prima in giro per il mondo; ma Simona non se ne è lamentata, ironizzando con i giornalisti: “Gli anni scorsi avevo la mia famiglia qui con me (alle Finali WTA), ma ora non sono più così importante”. Nei periodi di pausa dalle competizioni o durante la off-season, la Halep cerca di trascorrere del tempo con la sua famiglia per vedere crescere la nipotina, che “è la parte della famiglia che richiede più attenzioni”.

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SIMONA NMM – Ma dal nido famigliare Simona ha avuto anche qualche preoccupazione; nel marzo del 2015, infatti, mentre era impegnata nel WTA Premier Mandatory di Indian Wells, ha ricevuto la notizia del suicidio del cugino Nicica Arghir per debiti di gioco. Nonostante ciò, non ha voluto dare forfait ed ha proseguito fino a vincere il torneo. E questa non è l’unica occasione in cui ha dimostrato la sua determinazione: ha fatto notizia l’intervento a cui si è sottoposta nel 2009, per la riduzione del seno di due taglie, di cui lei non parla volentieri in pubblico ma che le ha permesso di scalare oltre 200 posizioni del ranking per arrivare alla top 10, da cui non è più uscita dal momento del suo primo ingresso nel 2014. Ad oggi il posto più alto del ranking sembra essere alla sua portata, ma già diverse volte l’opportunità giusta è andata perduta; da qui a fine anno, però, le occasioni sono ancora diverse, prima fra tutte il Master di fine anno, e sarebbe davvero uno spreco se la Halep non riuscisse, una buona volta, a sfruttarle per raggiungere il numero 1.

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