Sharapova, Kerber e le altre: sorprese e delusioni del circuito Wta

[tps_title] Maria Sharapova [/tps_title]

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Scoccia doverne parlare sempre, anche nel momento più anonimo della sua carriera, ma è proprio per quest’ultimo motivo che Masha è la più grande delusione di questo 2017. Non basta proprio qualche fiammata isolata, come il primo titolo di questa sua deludente seconda carriera dopo la squalifica per doping a Tianjin e il quarto turno agli US Open. La stagione era infatti iniziata nel segno della russa: pur senza scendere in campo fino ad aprile, la prima parte dell’anno è costellata da polemiche e proclami al veleno fra la russa e le colleghe. La prima ha tanta voglia di tornare e non si tira indietro di fronte a sorrisi di facciata e a trionfanti promesse sul suo ritorno al vertice mondiale. La maggior parte delle seconde invece è indiavolata: fra chi ci mette la faccia e chi no, le colleghe a turno siscagliano in polemiche aspre e spesso sprezzanti contro Maria, culminate a Madrid quando Genie Bouchard la estromette dal torneo – con annessa stretta di mano glaciale al termine della partita – dopo una vigilia decisamente infuocata a mezzo stampa.

Alla fine è la russa ad essere schiacciata dal peso di questo clima. Oltre ad un fisico che ormai non è più in grado di rispondere come un tempo, Maria viene spesso fermata da avversarie che contro di lei sono ogni volta prontissime a tirare fuori qualcosa in più. Un paio di buoni risultati non salvano una stagione in cui tutto il resto – almeno sul campo – è noia.

[tps_title] Simona Halep [/tps_title]

Si può parlare di delusione per la nuova numero 1 del mondo? . Nell’anno delle cinque numero 1, quella che aveva decisamente più possibilità fin dall’inizio era proprio la rumena. Risultato? Fra le cinque sarà solo l’ultima ad arrivarci in ordine cronologico, e ad arrivarci solo grazie a più di qualche regalo da parte delle colleghe. Un anno di montagne russe per la rumena, che inizia malissimo con il primo turno agli Australian Open e qualche risultatino in terra americana che comunque si rivelano un fardello decisamente pesante durante la scalata al vertice. Sarà la terra rossa a darle le prime gioie e una base su cui costruire qualcosa, ma è proprio a questo punto della stagione che comincia lo psicodramma Halep: dalla finale del Roland Garros seguiranno vari altri appuntamenti chiave, partite dentro o fuori per fare finalmente quell’ultimo passettino fra il numero 2 e il numero 1. Le perderà tutte, favorendo le dirette rivali Pliskova e Muguruza. Proprio quando le chances sembravano ridursi, al China Open arriva finalmente l’ultimo tassello del puzzle: si vendica della Ostapenko che la aveva battuta all’Open di Francia battendola in semifinale e centrando finalmente quella manciata di punti per avere la matematica certezza di essere la venticinquesima numero 1 della storia e quinta del 2017. A questo punto il suo nuovo status dovrebbe conferirgli una certa serenità. E invece no. In finale viene battuta daCaroline Garcia, e alle Finals non va oltre il round robin. Chiude l’anno da numero 1 del mondo sì, ma che sofferenza. Probabilmente non vedeva l’ora di chiudere la stagione per “dormirci sopra” fino a gennaio.

 

[tps_title] Angelique Kerber [/tps_title]

Fra le delusioni del 2017 come non parlare della tedesca? Il discorso per la Kerber si fa più complesso, perchè ormai la tedesca non fa neanche più notizia: è diventata una delusione anche come delusione, semplicemente è completamente sparita di circolazione. Dopo un 2016 da dominatrice, durante il quale si era portata a casa due Slam e vari altri titoli, dove era riuscita a estromettere lavera dominatrice degli ultimi anni (o meglio degli ultimi decenni) Serena Williams, il 2017 è stato un anno completamente inutile. 28 vittorie e 20 sconfitte la dicono lunga sul suo andamento in questa stagione. Una sola finale a Monterrey e tante, tantissime uscite premature. La necessità di difendere i tanti punti dello scorso anno ha fatto il resto, e chiude l’anno da numero 19 del mondo, ma in parabola completamente discendente. Resta da vedere se per il 2018 la tedesca sarà in grado di trovare motivazioni da qualche parte, le stesse che in questo 2017 non ha mai, in nessuna occasione, dimostrato di avere anche solo per un momento.

[tps_title]Caroline Wozniacki[/tps_title]

La prima vittoria in carriera alle Finals è invece stata un premio meritatissimo per la tennista danese, che in questo 2017, anno delle cinque numero 1, a differenza delle colleghe ha intrapreso un sorprendente percorso individuale di crescita e di ricerca della serenità. In questo senso la vittoria delle Finals è il compimento di un percorso che, pur senza nessun altro acuto e anzi tante (forse troppe) finali perse nel corso dell’anno, le ha consentito però una scalata inaspettata e un lento ma inesorabile ritorno ai piani alti della classifica. Dopo qualche anno deludente, la danese si è decisamente ritrovata: partita ad inizio anno come numero 19, un passo alla volta, un punto dopo l’altro, fa una scalata lineare della classifica, di posizione in posizione, fino a chiudere con il botto alle Finals e come nuova numero 3 del mondo, oltre che come novella sposina, avendo accettato proprio in questi giorni la proposta di matrimonio del suo fidanzato David Lee. Come dicevamo però, 6 finali perse su 8 giocate forse sono decisamente troppe, ma possono anche essere un ottimo punto di partenza per la ex numero 1 del mondo in vista della prossima stagione. Con un pizzico di cattiveria in più avrebbe potuto serenamente chiudere al vertice.

[tps_title]Jelena Ostapenko[/tps_title]

La lettone classe ’97 è invece decisamente la sorpresa di questo 2017. A sorprendere non è soltanto la vittoria del Roland Garros arrivata a giugno, grazie alla quale diventa la prima tennista non testa di serie a vincere il torneo, ma la capacità di tenere fede a se stessa e mantenersi su buoni risultati lungo tutto la seconda parte della stagione. Con un tennis di estremo attacco, strategicamente semplice ma assai più complesso da gestire nel lungo periodo, non subisce cali di tensione e arriva a mettersi in bacheca il Korea Open e tre secondi posti a Charleston e in doppio a San Pietroburgo e Stoccarda. Non riesce ad andare oltre il Round Robin alle Finals, ma intanto alla sua prima buona stagione in carriera è già arrivata a giocarsele, e chiude l’anno al numero 7 del mondo. Una predestinata di cui attendiamo con ansia gli sviluppi futuri.

[tps_title]Garbine Muguruza [/tps_title]

Una buona sorpresa, se si può parlare di sorpresa nel caso della spagnola, di questo pazzo 2017 è proprio GarbineMuguruza, che riesce a centrare uno degli obiettivi più importanti che ancora le mancavano: la maturazione. Dopo una prima parte di stagione decisamente sottotono, ritrova il suo tennis e una decisamente migliorata solidità: tanto basta per portarsi a casa Wimbledon e il Premier 5 di Cincinnati (ai danni di una Simona Halep ancora costretta a rimandare l’appuntamento con il numero 1). Grazie anche ai quarti agli US Open, afferra – pur per pochissimi giorni – lo scettro del ranking per la prima volta in carriera. Un leggero calo nella seconda parte dell’anno, e un risultato deludente alle Finals le precludono le chances – all’inizio del torneo conclusivo ancora aperte – per chiudere al numero 1 del mondo, ma questo non le impedisce di portarsi a casa il Premio WTA come Miglior Giocatrice dell’anno.

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