Il Mutua Madrid Open 2025 ha regalato una delle più grandi sorprese della stagione sulla terra battuta. Coco Gauff ha dominato Iga Swiatek con un impietoso 6-1 6-1, guadagnandosi l’accesso alla finale. Una sconfitta che ha lasciato il segno nella campionessa polacca, visibilmente in difficoltà fisica e mentale, come ha ammesso lei stessa nelle dichiarazioni post-match. Non si è trattato solo di una giornata negativa: per Swiatek, il problema sembra più profondo e strutturale.
Un tracollo annunciato: segnali di difficoltà già nelle partite precedenti
Già nei turni precedenti del torneo, Swiatek aveva mostrato segnali di cedimento. Aveva rischiato contro la giovane Shnaider, e addirittura perso un set per 6-0 contro Madison Keys. Anche se era riuscita comunque a raggiungere la semifinale, la qualità del suo tennis è apparsa lontana dai suoi standard abituali. Lo stesso vale per l’aspetto fisico, con movimenti poco fluidi e reattività compromessa.
“Non ho giocato bene nemmeno nelle partite che ho vinto”, ha riconosciuto la numero 2 del mondo. “Tutto è crollato, non mi sentivo nel posto giusto con i piedi prima dei colpi. Avrei voluto muovermi meglio, penso che avrei avuto qualche possibilità in più”.
Una giornata da incubo
Contro Gauff, Swiatek non è mai stata in partita. La stessa giocatrice ha parlato con onestà e lucidità nel post-partita: “Dall’inizio alla fine è stato tutto uguale. Non ho potuto cambiare nulla durante il match. Coco ha giocato molto bene, ma io non riuscivo a muovermi, a rispondere con profondità. È stata una giornata pessima”.
Il problema principale, ha spiegato, riguarda proprio la mobilità. “Non so se si tratta solo di una brutta giornata, ma non riesco a muovermi bene. Le mie gambe sembrano pesanti, rigide. Devo forzare il corpo, costringerlo a fare movimenti che di solito vengono naturali. E il tennis, se non ti muovi bene, è tutto in salita”.
Una crisi fisica, non mentale
Nonostante il risultato e le difficoltà evidenti, Swiatek ha escluso un problema emotivo o mentale. “Mi sentivo bene oggi. Non sono diversa da come ero un paio di stagioni fa per quanto riguarda atteggiamento o emozioni”. Il punto critico, secondo lei, è tutto fisico: una stanchezza che si trascina da settimane, probabilmente acuita dal calendario fitto, iniziato a Stoccarda e senza pause.
Per il momento, ha fatto sapere che intende prendersi qualche giorno di pausa prima del torneo di Roma, dove sarà chiamata a difendere il titolo. “Voglio stare un po’ senza toccare la racchetta. Il mio allenatore deciderà cosa fare nei prossimi giorni”.
Guardando avanti
Swiatek ha chiuso il suo intervento con una speranza, senza però voler alimentare false aspettative: “Spero che un giorno arrivi il ‘click’, ma non mi aspetto nulla. Lavorerò su questo aspetto”. La numero 2 del mondo sa di avere poco tempo per ritrovare brillantezza e fiducia, con il Roland Garros ormai alle porte. Ma per una giocatrice del suo calibro, la vera sfida ora è tornare a sentirsi padrona del proprio corpo e del proprio tennis.