C’è un’immagine che resterà impressa nella memoria degli appassionati di tennis: Iga Swiatek, visibilmente frustrata, con il volto nascosto nell’asciugamano durante i cambi campo della semifinale del Mutua Madrid Open. Di fronte a lei, una Coco Gauff in stato di grazia ha sfoderato una delle sue prestazioni più convincenti, travolgendo la numero 2 del mondo con un impietoso 6-1 6-1.
La caduta della regina della terra
Swiatek arrivava a Madrid con la pressione di chi è considerata da anni la padrona incontrastata della terra battuta. Ma la versione scesa in campo contro Gauff è stata lontana parente della fuoriclasse capace di dominare i tornei dello Slam. La polacca ha lasciato la Caja Mágica tra fischi e incredulità, vittima non solo del gioco preciso e solido dell’avversaria, ma anche e soprattutto dei propri fantasmi.
Il primo set è stato un chiaro specchio dello stato attuale della sua forma: un tennis scollegato, senza profondità né incisività. “Swiatek sembra combattere due battaglie: quella contro l’avversaria e quella, più dura, contro se stessa”, si è scritto. Il suo colpo più efficace sulla terra, la risposta al servizio, si è trasformato in un’arma spuntata: Gauff ha vinto quasi il 90% dei punti con la prima di servizio, un dato che fotografa con esattezza la portata della disfatta.
Errori, rabbia e crollo mentale
Lo spettacolo offerto da Swiatek ha colpito anche per il lato emotivo. Il campo ha visto una giocatrice desperata, che accumulava quasi 30 errori non forzati in soli 14 game, lanciava palline con rabbia e urlava verso il proprio angolo tecnico, in cerca di soluzioni che non arrivavano. Il secondo set, poi, si è trasformato in un’autentica resa: pochi scambi, tanti errori, e la sensazione costante che Iga volesse solo uscire da quell’incubo il prima possibile.
Il cambiamento nella Swiatek post-2024 è sotto gli occhi di tutti: meno dominante, più vulnerabile, e spesso salvata dalla grinta piuttosto che dalla qualità del suo tennis. Già nei turni precedenti aveva mostrato segnali preoccupanti contro Eala, Schnaider e Keys, partite in cui era riuscita a rientrare ma non senza sforzi. Contro un’avversaria solida come Gauff, queste incertezze si sono rivelate fatali.
Gauff, maturità e freddezza
Dall’altra parte della rete, Coco Gauff ha brillato. Con una prova tatticamente impeccabile, ha mantenuto la calma, limitando i rischi e sfruttando ogni crepa mentale dell’avversaria. Ha infilato vincenti nei momenti chiave e non ha mai concesso campo alla reazione della polacca. Consapevole del momento difficile di Swiatek, ha continuato a spingere con lucidità, portandosi a casa una delle vittorie più nette della sua carriera.
Con questa prestazione, Gauff conquista l’accesso alla finale di Madrid, dove affronterà la vincente della sfida tra Sabalenka e Svitolina, con l’obiettivo di aggiungere un altro titolo importante alla sua bacheca.
Roma come ultima chiamata prima di Parigi
Per Swiatek, invece, resta solo Roma come possibile via di riscatto prima del Roland Garros, dove sarà chiamata a difendere il suo status di campionessa. In questo 2025, ancora privo di finali per lei, le aspettative sono altissime, ma il presente racconta una giocatrice in evidente difficoltà.