Tatjana Maria, regina d’erba a 37 anni: la favola della mamma che ha conquistato il Queen’s

A 37 anni Tatjana Maria conquista il WTA 500 del Queen’s, battendo top player e riscrivendo la storia del tennis su erba. Una vittoria di coraggio, stile e resilienza.
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Una vittoria storica nel tempio del tennis

A 37 anni e con due figlie al seguito, Tatjana Maria ha scritto una delle pagine più emozionanti del tennis contemporaneo. Al WTA 500 del Queen’s Club di Londra, tornato ad accogliere il circuito femminile dopo 52 anni, la tedesca ha trionfato partendo dalle qualificazioni e interrompendo una serie negativa di nove sconfitte consecutive. Un’impresa dal sapore leggendario, che la consacra come la più anziana vincitrice di un torneo WTA 500 su erba.

Sul prato che profuma di storia, Maria ha battuto una dopo l’altra giocatrici di altissimo livello: Leylah Fernandez, Karolina Muchova, la campionessa di Wimbledon Elena Rybakina, Madison Keys e infine Amanda Anisimova, testa di serie numero 8. Proprio contro quest’ultima ha dominato la finale con un perentorio 6-3 6-4, imponendo un tennis raffinato e tatticamente perfetto.

Uno stile d’altri tempi, una mente lucida

In un’epoca dominata dalla potenza, Tatjana Maria rappresenta un’affascinante eccezione. Il suo gioco elegante, costruito su rovesci slice, variazioni di ritmo, volée millimetriche e drop shot chirurgici, ha confuso avversarie più giovani e fisicamente esplosive. Contro Anisimova ha tenuto il campo con freddezza e intelligenza: già nel primo set ha conquistato il break e ha gestito il vantaggio con autorità. Memorabile il game da 20 punti nel secondo parziale, in cui ha mostrato tutta la sua tenacia mentale lasciando l’avversaria visibilmente provata.

I numeri raccontano un equilibrio apparente (68 punti vinti contro i 57 di Anisimova), ma la differenza l’ha fatta la strategia: 7 ace, quasi il 70% di prime palle in campo e il 66% dei punti vinti sulla prima. Una prestazione da manuale, che le ha permesso di salire al numero 43 del ranking mondiale, a un solo passo dal suo best ranking (42), sfuggitole per una singolare ingiustizia a Wimbledon 2022, edizione in cui raggiunse la semifinale ma senza ottenere punti per la classifica.

Una carriera fuori dagli schemi

Tatjana Maria non è una tennista qualunque. Il suo percorso è fatto di scelte controcorrente, come quella di tornare in campo nel 2014 dopo la nascita della primogenita Charlotte, modificando persino la tecnica per adottare un rovescio a una mano, oggi suo marchio di fabbrica. Da allora, non ha mai smesso di viaggiare con la famiglia: marito e allenatore Charles-Édouard Maria e le due figlie. “Viaggiamo tutto l’anno con le nostre figlie, questo rende speciale il mio percorso”, ha dichiarato con orgoglio.

Il suo legame con il tennis è inseparabile da quello con la famiglia. Durante i tornei, tra un match e una visita culturale, Maria ha trasformato la carriera sportiva in un’avventura condivisa. A Ferrara, durante un torneo sull’erba, è stata vista passeggiare tra i monumenti con le bambine, a testimonianza di un’esistenza che unisce sport e vita personale in maniera esemplare.

Un simbolo moderno di resilienza e passione

La favola del Queen’s non è solo un’impresa sportiva: è una dichiarazione di resilienza, eleganza e amore per il tennis. In un circuito che spesso dimentica chi non rientra nei canoni della giovane stella emergente, Tatjana Maria si è ritagliata uno spazio unico. Ha vinto tutte le finali WTA giocate, quattro su quattro, e lo ha fatto senza mai tradire il proprio stile, né sacrificare la dimensione familiare.

“Siamo tutti insieme o niente”, ha sempre detto. E forse è proprio questa coerenza, questa capacità di restare se stessa a ogni costo, che ha fatto esplodere l’applauso più sincero del pubblico londinese. Sul prato del Queen’s, Tatjana Maria ha dimostrato che la passione e la grazia possono ancora vincere. E che, anche a 37 anni, si può scrivere la storia.

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