Us Open, le pagelle femminili: promosse Andreescu e le giovani, rimandate Giorgi e Kerber

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Bianca Andreescu: 10 e Lode

Straordinaria, poco da aggiungere. Che fosse una delle favorite alla vigilia già lo si sapeva, visto il recente titolo nel Premier 5 canadese, dove davanti al pubblico di casa aveva conquistato il secondo titolo più importante in carriera – dopo Indian Wells -. Bianca ha saputo mantenere quel livello, lottando e infiammando il pubblico ad ogni turno con un gioco completo e spettacolare, fatto di visione tattica, variazioni ed accelerazioni fiammanti, il tutto condito da una condizione atletica di primissimo livello. Solo Taylor Townsend ed Elise Mertens sono riuscite a strapparle un set nella sua corsa al titolo. In semifinale ha recuperato un doppio break di svantaggio a Belinda Bencic nel secondo set, mentre in finale si è trovata avanti 6-3 5-1 su Serena Williams quando il braccio ha cominciato a tremare, forse per la prima volta in assoluto. Impattata sul 5-5, la canadese ha saputo ritrovare la calma e l’ordine mentale necessari per arginare la 23 volte campionessa Slam e il suo pubblico a supportarla. Solo una vera campionessa avrebbe saputo farlo, e l’impressione è che ne abbiamo trovata una. Senza infortuni, unica cosa capace di frenarla in questo folle 2019 che l’ha vista partire da poco fuori dalla top 100 per arrivare oggi al numero 5 del mondo, abbiamo una seria candidata per il trono. E tutto questo saltando anche diversi mesi per infortunio. Se ancora qualcuno avesse avuto remore nel dirlo, benvenuta nell’Olimpo del tennis, Bianca.

[tps_title]Serena Williams: 9[/tps_title]

Serena Williams: 9

Altra finale Slam, altra dolente sconfitta per la statunitense. Un percorso esemplare il suo nel torneo, con vittorie schiaccianti ai danni di Sharapova, Martic, Wang e Svitolina, ma ancora una volta l’atto finale le è stato fatale. Bisogna dirlo,sulla carta nonostante le apparenze – una diciannovenne alla prima finale davanti a lei – questa era una partita più che complicata. Lo scorso anno, ironia della sorte, Serena si trovava davanti una ragazza di 20 anni che aveva vinto Indian Wells e aveva ritrovato il suo miglior tennis proprio a New York. Ma Andreescu è stata ancor più solida di Naomi Osaka, perché dopo il titolo a Indian Wells ha continuato la sua corsa al vertice senza freni. Un’altra occasione che sfuma dunque per Serena per conquistare un 24esimo Slam che si sta trasformando in una spada pendente sulla sua testa. L’impressione è che gestire le emozioni stia diventando sempre più complicato; vero che la più giovane delle Williams si è sempre definita molto “passionale” nel suo modo di stare in campo, ma sembra che ultimamente la pressione stia avendo troppo spesso la meglio nei momenti che contano. Mi sbilancio nel dirlo, ma la Serena vista fino ai quarti avrebbe vinto agevolmente anche la finale, ma con i se e con i ma gli Slam non si vincono. Sarà interessante vedere ora il resto della programmazione, che se non sarà troppo scarna la vedrà probabilmente alle WTA Finals dopo ben 5 anni di assenza.

Serena Williams

[tps_title]Belinda Bencic: 9[/tps_title]

Belinda Bencic: 9

Un 9 più che meritato per la 22enne elvetica, che ha giocato un grande torneo, raggiungendo dopo 5 anni i quarti di finale in uno Slam e trovando poi la prima semifinale, dove ha ceduto il passo lottando solo ad un’ottima Andreescu. Peccato per quel vantaggio sprecato nel secondo parziale, quando ha servito anche due volte per il set ma ha finito con il cederlo. Che Belinda fosse in netta ripresa era già chiaro a inizio anno e il cemento esalta indubbiamente il suo tennis fatto di anticipi, impatti perfetti e traiettorie tracciate con il righello. Spesso paragonata a Martina Hingis, sicuramente il tempo sulla palla è un punto in comune tra le due. Il suo capolavoro lo ha firmato negli ottavi di finale, quando ha eliminato in due parziali la numero 1 del mondo Osaka, battuta per la terza volta in tre incontri diretti. Attualmente numero 8 della race, ci sono buone possibilità di vederla alle Finals, anche se la concorrenza non manca.

Belinda Bencic

[tps_title]Elina Svitolina: 8,5[/tps_title]

Elina Svitolina: 8,5

Si è confermata competitiva a livello Slam Elina Svitolina, che aveva un tabellone tutt’altro che semplice: dopo la NextGen Osuigwe ha battuto Venus Williams, la giovane connazionale Yastremska e Johanna Konta, ma non è riuscita a lottare con Serena Williams. Ha pagato principalmente la differenza di peso di palla, non sfruttando un’ottima occasione visto che la statunitense ha giocato con il freno a mano tirato, concedendo molte occasioni – e senza mai esultare, cosa rara e chiaro indice della pressione -. L’ucraina quest’anno ha collezionato due semifinali Slam e un quarto, e potrebbe essere pronta a sbloccarsi definitivamente. Le Finals sono alla portata, anche se per ora è fuori di 2 posti.

Elina Svitolina

[tps_title]Taylor Townsend: 8,5[/tps_title]

Taylor Townsend: 8,5

La favola questa volta è la sua. Taylor Townsend è ingiustamente famosa quasi esclusivamente per la sua stazza, invece che per un tocco unico nel circuito che ha deliziato il pubblico di casa fino alla seconda settimana. Al secondo turno si è resa autrice dell’eliminazione della campionessa di Wimbledon Simona Halep, superata in rimonta e al tie break del terzo set, con un serve & volley insistente ed efficace che l’ha portata a rete oltre 100 volte nel corso della partita. È riuscita anche a strappare un set alla futura campionessa Andreescu, uscendo dal torneo a testa più che alta. Se riuscisse a tenere questo livello in modo più costante lo spettacolo sarebbe assicurato.

Taylor Townsend, US Open 2019. Photo/Kevin Hagen

[tps_title]Johanna Konta: 8[/tps_title]

 

Una sicurezza quest’anno Johanna Konta, che da quando si è ritrovata sulla terra non ha più sbagliato un colpo. Agli ottavi di finali è stata capace di recuperare un set di svantaggio a Karolina Pliskova, già finalista nel 2016 a Flushing Meadows, arrendendosi poi ai quarti ad una scatenata Svitolina. Se saprà continuare su questi ritmi potrà presto tornare a far parte in modo fisso delle migliori al mondo e ha diversi mesi ancora per recuperare posizioni. È 11esima nella Race, ma si trova a 800 punti circa dall’ottava. A meno di grandi exploit in Asia – più che possibili, viste le grandi sorprese che costellano solitamente i Premier cinesi – ci sarà da aspettare il 2020 per le agognate Finals.

Johanna Konta

[tps_title]Qiang Wang: 8[/tps_title]

Qiang Wang: 8

Primo quarto di finale Slam in carriera per la cinese, e più che meritato. Dopo un buon torneo ha saputo affrontare senza paura Ashleigh Barty, numero 2 del tabellone e vincitrice del Roland Garros, vincendo in due set netti e regalandosi una sfida ai limiti dell’impossibile con Serena Williams. Purtroppo per lei, il suo gioco non può nulla contro chi ha una palla così tanto più pesante rispetto alla sua e la pressione ha fatto il resto, con la cinese sconfitta in 45 minuti senza mettere a segno neanche un vincente. Poco importa, può ora festeggiare il best ranking di numero 12 del mondo.

Qiang Wang

[tps_title]Donna Vekic: 7,5[/tps_title]

Donna Vekic: 7,5

Primo quarto di finale Slam anche per la croata, anche lei al best ranking di numero 21. Quando si parla di lei bisogna sempre ricordare che è classe 1996, nonostante la grande esperienza nel circuito, e che forse sta trovando proprio in questi ultimi mesi la maturità necessaria per fare un ulteriore salto di qualità. Che fosse pronta per un exploit era pronosticabile, anche se forse Wimbledon sembrava il luogo più adatto. Eccezionale la sua vittoria su Julia Goerges, alla quale ha anche annullato match point. È uscita poi a testa alta con Bencic ai quarti, lottando alla pari. Ora potrà proseguire in Asia, dove ha un buon feeling e dove difende a breve una semifinale Premier a Tokio.

[tps_title]Coco Gauff: 7[/tps_title]

Coco Gauff: 7

Non ha alcuna intenzione di rallentare Coco Gauff, che dopo gli ottavi di finale a Wimbledon si issa fino al terzo turno a New York, fermata solo da Naomi Osaka, la cui potenza era troppa da gestire per la classe 2004. Rimangono delle ottime vittorie ai danni di Potapova, sempre più in difficoltà dopo l’ottimo approdo al circuito del 2018, e Timea Babos, un tempo in top 30. Coco sa già trascinare il pubblico come poche e ha una grinta rara, il tempo ci dirà il resto.

Cori Gauff

[tps_title]Angelique Kerber, Petra Kvitova: 4,5[/tps_title]

Angelique Kerber, Petra Kvitova: 4,5

Hanno avuto un destino simile le due campionesse Slam, entrambe fermate nei primi turni da due ex top10 cadute “in disgrazia” ma capaci di alzare il livello quando necessario. Angelique sta vivendo una stagione estremamente complicata, che l’ha vista sotto i riflettori solo a Indian Wells, quando perse in finale da Bianca Andreescu. A New York è stata la nuova pupilla di Bajin, Kiki Mladenovic, a estrometterla, ma nel frattempo ha già ceduto al primo turno anche a Zhengzhou da Alison Riske. Era uscita all’esordio anche a Cincinnati e Toronto in una trasferta nordamericana da dimenticare completamente per lei. Petra Kvitova invece sta ancora cercando di ritrovare il suo tennis dopo un infortunio che l’ha tenuta lontana dal campo per diversi mesi. A fermarla è stata Andrea Petkovic, contro la quale aveva già perso a Melbourne nel 2018. L’Asia potrebbe farle bene, per ora è ancora tra le 8 qualificate alle WTA Finals grazie ad una prima parte di stagione eccezionale.

[tps_title]Sloane Stephens: 3[/tps_title]

Sloane Stephens: 3

Una sconfitta all’esordio che fa male per la campionessa nel 2017 Sloane Stephens, che a New York ha sempre giocato il suo miglior tennis. La cosa più grave è che la sua avversaria era tutt’altro che irresistibile; la classe 1998 russa Anna Kalinskaya non aveva mai vinto una partita in uno Slam e ha una palla piuttosto leggera che normalmente non darebbe fastidio ad una buona Stephens. La classifica non può che risentirne, con il crollo al 14esimo posto e il 23esimo nella race. A fine anno le scadranno anche i punti della finale alle WTA Finals, che difficilmente potrà difendere. Urge trovare motivazione, perché a parte qualche buon risultato su terra, questa stagione è stata ben al di sotto delle sue possibilità.

[tps_title]Camila Giorgi: 4[/tps_title]

Camila Giorgi: 4

Spiace essere così severi, ma l’avventura di Camila a New York difficilmente poteva essere più negativa. La numero 1 azzurra arrivava dalla seconda finale nel giro di poche settimane, quella persa all’International di New York, ma contro Maria Sakkari ha giocato un match pessimo. Le due si erano affrontate poche settimane prima in Canada, con una vittoria netta della greca. Era chiaro che Camila partisse sfavorita, ma la cosa che dispiace è che non abbia fatto tesoro in alcuno modo della sconfitta e non abbia provato nulla di diverso, ostinandosi a cercare lo scontro frontale con Sakkari, più solida e sempre in controllo degli scambi. Un solo game portato a casa, una sconfitta troppo netta nonostante i chiari meriti dell’avversaria. Ora si passa all’Asia dove può ben figurare ma dovrà probabilmente giocare diverse volte le qualificazioni.

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