Le sorelle Williams, la grande creazione di papà Richard

Serena Williams, left, and Venus Williams of the U.S hold their trophies after winning the women's doubles final against Yaroslava Shvedova of Kazahkstan and Timea Babos of Hungary on day thirteen of the Wimbledon Tennis Championships in London, Saturday, July 9, 2016. (AP Photo/Tim Ireland)

“Le sorelle Williams, la grande creazione di papà Richard” potrebbe tranquillamente essere il titolo di un film, uno di quelli destinati a vincere un Oscar. E, sì, la somiglianza con “La Grande Bellezza” che la statuetta l’ha vinta sul serio è stata cercata.Ma non è un film, è la realtà. Venus e Serena sono diventate le più grandi tenniste dell’epoca moderna proprio come aveva progettato Richard Williams, il padre. Due predestinate cresciute sui campetti di Compton, periferia di Los Angeles ma capaci di conquistare il mondo – sportivamente parlando – e prendersi una rivincita nei confronti di una società che ancora le vedeva ai margini.

Il tema del razzismo è ancora una ferita aperta negli Stati Uniti e, ad inizio carriera non c’era per le sorelle Williams solo l’avversaria di turno da battere ma anche tanti, troppi pregiudizi. Gli stessi che le hanno portate a boicottare per lungo tempo il torneo di Indian Wells.

La sorella maggiore, Venus, in un’intervista a Hospitality Design ha raccontato della passione per il tennis sua e di Serena sottolineando il merito e l’importanza della figura di papà Richard: “Ha sempre avuto grande fiducia in noi. Ricordo che una volta parlando con mia zia ha detto che saremmo diventate delle grandi campionesse“.

La fiducia incondizionata che le lega al padre, per anni loro allenatore, è stata probabilmente l’arma in più: “Dietro ogni vittoria c’era un grande lavoro. Io ho sempre creduto in quello che papà mi diceva, sin da subito, da quando avevo 5 anni“.

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