Cosa sta succedendo a Victoria Azarenka? È la domanda più gettonata di questi giorni tra gli appassionati di tennis e tifosi della bielorussa. La 31enne, dopo il grande exploit della scorsa annata che la ha portata – oltre alla scalata del ranking – a mettere in bacheca il trofeo del torneo di Cincinnati e il secondo posto agli US Open.
Tutto lasciava presagire che il 2021 sarebbe stato l’anno della nuova consacrazione. Ma, difficilmente, i pronostici nell’ultimo periodo vengono rispettati. L’arrivo in Australia combacia con la quarantena rigida obbligatoria anche se, almeno inizialmente, la bielorussa non sembra farne un dramma.
Dopo i 14 giorni passati in stanza il ritorno in campo nel torneo che Tennis Australia organizza proprio per venire incontro alle esigenze delle tenniste rimaste bloccate in hotel. Durante il Grampians Trophy arriva il ritiro ma nulla di preoccupante visto che Victoria Azarenka è in compagnia di altre big come Naomi Osaka e Serena Williams – solo per citarne alcune. Una scelta “conservativa” in vista dell’imminente Slam.
Il debutto agli Australian Open però si trasforma in un incubo. Alla sconfitta al primo turno contro la statunitense Jessica Pegula – che si impone con il punteggio di 7-5, 6-4 -si aggiunge il malore che costringe la tennista nativa di Minsk a chiedere l’intervento del medico.
Il motivo della chiamata MTO non viene svelato da Victoria Azarenka che, anche nell’intervista post partita chiede di poter mantener il massimo riserbo sulla questione. Anzi, “polemizza” sentendosi come in obbligo di dover spiegare ogni aspetto. Un discorso che però non riguarda solo questo caso specifico.
La campagna australiana non inizia nel migliore dei modi e finisce anticipatamente dopo che arriva la comunicazione del suo forfait anche per il nuovo torneo WTA 500 in programma a Melbourne. Tramite una storia sul suo account Instagram la bielorussa ha poi voluto ringraziare Tennis Australia per l’organizzazione e tutti i fan. Resta l’incertezza su quando la si rivedrà in campo e le speculazioni su quanto successo di certo non si fermeranno.
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