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Wimbledon donne: Venere non tramonta mai

A 37 anni è difficile continuare a giocare a livello professionistico, figuratevi se essere dunque competitivi, ma Venus Williams stupisce come a sempre tutti, e stacca un biglietto per un’altra semifinale a Wimbledon, teatro di molte sue vittorie nel passato e di tante lotte. Lo fa a modo suo, in modo elegante, come solo Venere sa fare.

OSTAPENKO DEMOLITA – Perché la Ostapenko è stata completamente demolita, mentalmente e fisicamente. Nel primo set subito il break di Venus, che sarà letale. Infatti l’americana serve bene e anzi, non darà mai la possibilità alla lettone di riavvicinarsi, grazie a una prima di servizio che funziona eccome. Nel secondo set ancora break della Williams, ma qui la Ostapenko subito ha una reazione di nervi. I suoi colpi sono fallosi e il campo non lo trova spesso, ma sotto il piano mentale la vincitrice dell’ultimo Roland Garros c’è sempre, fino al 5-5, dove Venus Williams mette la freccia e strappa il servizio che la porterà ancora una volta a giocarsi una semifinale.

LA MUGURUZA È TORNATA – Se si avevano dubbi, sulla continuità della spagnola, oggi sono stati sciolti. Garbine Muguruza vince in 1 ora e 17 minuti contro Svetlana Kuznetsova, ai quarti dei Championships dopo dieci anni, un match che sulla carta poteva apparire difficile e complicato, ma non è stato cosi. Lo ha fatto cinicamente, strappando due volte il servizio e tenendo sempre la battuta, lasciando solo tre palle break alla sua avversaria, tre breakpoint che sono stati annullati tutti in un modo perfetto dalla spagnola che si candida a rifarsi dalla finale sul green londinese persa nel 2015. È tornata la mattatrice del Roland Garros 2016?

Roberto Arduini

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