Wimbledon – Tabelloni allineati alle semifinali. Tra novità (molte), conferme (poche) ed illustri declini

Il torneo di Wimbledon, terzo slam stagionale, era partito relativamente in sordina, con risultati per lo più allineati ai pronostici, ma dopo i primi giorni di quiete (con l’unica vera “notizia” dell’eliminazione di Serena), si è scatenato un putiferio di sorprese, in un crescendo rossiniano, che ha visto saltare dai tabelloni le stelle più note ed (?) amate.

Uomini: una volta li chiamavano Fab Four, ma qualcuno ricorda quale sia stato l’ultimo slam in cui tutti e 4 i nostri “mostri sacri” abbiano fatto strada fino in fondo? Tra infortuni, defezioni, ritiri, parti gemellari, ecc ecc, il mito dei magnifici 4 si è auto-sgretolato, dando spazio a facce nuove, sulle quali gli appassionati, stanchi dei soliti noti, si tuffano a braccia aperte, senza andare troppo per il sottile, tant’è che uno come Kyrgios (tutto sommato un fortissimo-picchiatore-tipico-contemporaneo) viene invocato come ancora di salvezza per l’estetica del tennis, “vittima” dei muscoli dei Nadal. Succede che il giovanissimo australiano (quasi coetaneo del nostro Gianluigi Quinzi) batta Nadal agli ottavi di finale giocando una partita come si suol dire, da veterano. Il giorno dopo (oggi) sboccia definitivamente Dimitrov che sul centrale si abbatte su uno stordito e poco presente Andy Murray, detentore del titolo, spazzandolo letteralmente via in due ore e spiccioli. Addio semifinali. Il bulgaro se la vedrà con Djokovic, che ha superato in 5 set Cilic senza impressionare nessuno.

Roger Federer c’è ancora e se la vedrà in semifinale con Raonic, contro il quale lo svizzero ha perso tanti set ma mai una partita. Qualcuno dice che potrebbe essere arrivata quell’ora; in realtà Roger ha una grandissima possibilità di andare in finale e vincere ancora uno slam.

Donne: tra le giocatrici le gerarchie sono state stravolte in maniera devastante. Nessuna delle top players favorite della vigilia è sopravvissuta ai quarti di finale. Dopo l’uscita di Serena e Li Na, ha sorpreso tutti la vittoria della Kerber contro Maria Sharapova, che dopo una marea di rimonte al terzo accumulate in svariati tornei, ha dovuto cedere il passo ad un’avversaria in stato di grazia nella giornata di ieri; la quale ha già pagato dazio oggi perdendo secco contro Bouchard, a sua volta attesa in semifinale da Simona Halep che oggi ha rifilato 11 games di fila a Sabine Lisicki, come dire, non proprio una sprovveduta sui prati verdi. Nella parte bassa, semifinale tra Kvitova (Petra è riuscita a non sbagliare ancora una partita!) e Safavora. In teoria se tutte giocano al massimo dovrebbe vincere Petra, ma bisognerà vedere cosa ne pensa la rumena indiavolata, indistruttibile. Il suo primo slam è tremendamente nell’aria.

Il “consuntivo” che emerge da questo torneo è la presenza di volti nuovi e semi-nuovi che ci accompagneranno per molti anni a venire. Dimitrov è ormai un giocatore forte e consolidato, che probabilmente già quest’anno farà il Master. Kyrgios è una ventata di freschezza tutt’altro che estemporanea. Raonic da quando è con Ljubicic gioca veramente bene ed è pronto a proporsi come alternativa di rango assoluto rispetto ai vecchi nomi. Halep potrà essere sicura top 5 per molti anni a venire, ben potendo ambire anche alla leadership assoluta. Bouchard ha in se le caratteristiche di sportivo e personaggio a 360 gradi. Novità che fanno bene al movimento, come si usa dire.

Parallelamente, inesorabilmente, assistiamo a illustri declini di gente come Rafa Nadal che paga il suo tennis fatto di super-dispendio-di-energie, il quale richiede un inappuntabile stato di perfetta forma fisica per poter funzionare; con l’andar del tempo sembra che le condizioni ideali si verifichino sempre più di rado. Nel femminile un saluto che potrebbe essere qualcosa di più radicale di un “arrivederci”, a Serena Williams, presentatasi a Wimbledon contro la Cornet con un pessimo stato di forma, è stata ancor più imbarazzante in occasione dell’incontro di doppio, perso per ritiro dopo la miseria di 3 giochi. Vedendola zonzolare in campo abbiamo nutrito una seria preoccupazione per questa campionessa che quest’anno non è riuscita a vincere nessuna prova dello Slam. Non sta bene, già si parla di virus. Le auguriamo di stare presto bene e di ritornare, anche sul campo, la n. 1 del mondo.

Peppe Arnone

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