A Berlino questa settimana si disputa un torneo WTA 500 sull’erba in preparazione a Wimbledon. Tra i match di primo turno vi è la sfida tra Daria Kasatkina e Anhelina Kalinina, apparentemente una partita come tante alte, se non fosse per la nazionalità delle giocatrici in campo.
Kalinina, numero 37 al mondo è ucraina mentre Kasatkina, fresca semifinalista al Roland Garros è russa e questo crea certamente pressioni aggiuntive considerato il confiltto in corso tra i due paesi.
Nel match è stata la tennista ucraina ha partire meglio conquistando il primo parziale con il punteggio di 7-5. Tuttavia, ad inizio secondo set, si è resa protagonista di una brutta caduta a causa del dolore ad un polpaccio. A soccorerla, oltre al giudice di sedia, si è piombata anche la russa che ha portato all’avversaria del ghiaccio mostrando grande fair play.
Il pubblico ha applaudito questo gesto spontaneo di Kasatkina che dimostra come lo sport possa andare oltre i conflitti politici. Kalinina è riuscita a proseguire il match ma alla fine Daria Kasatkina si è imposta con il punteggio di 5-7 6-3 6-1.
Scene simili non portanno verificarsi a Wimbledon, o nei tornei di preparazione al terzo slam stagionale che si svolgono su suolo inglese, poichè come ormai noto il governo di Johnson e l’All England Club impedisce ai giocatori russi e biellorussi di giocare.
Questa decisione resta l’argomento più caldo del momento poichè ATP e WTA hanno deciso che i The Championships non assegneranno punti per le classifiche mondiali, ma i punti conquistati lo scorso anno verranno comunque sottratti, condannando Djokovic e Berrettini a perdere ulteriori posti nella graduatoria indipendentemente dai risultati sul campo.
Si continuerà a discutere su quali potrebbero essere le decisioni migliori da prendere, tuttavia al momento una cosa è certa, scene di sportività come quelle verificatesi ieri Germania, che rilanciano messaggi di unione e solidarietà in momenti difficili, non si ripeteranno a Wimbledon.
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