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Wta Gstaad: una Kontaveit a corrente alternata lascia il titolo a Kiki Bertens

Torna a vincere Kiki Bertens, che con un secco 6-4 3-6 6-1 si laurea campionessa del torneo di Gstaad, migliorando il risultato dell’anno scorso, quando si arrese solo in finale. Per la tennista olandese si tratta del quarto titolo in carriera su cinque finali disputate e fa il paio in questa stagione con l’International di Norimberga, vinto nello scorso maggio. Da domani la nativa di Wateringen guadagnerà diverse posizioni, fino alla 26esima, superando proprio l’avversaria odierna, l’estone Anett Kontaveit.

CONFUSIONE – Match che comincia con la classica successione di break e controbreak, tipica del panorama femminile. È Kiki Bertens a partire meglio, trovando le migliori soluzioni in risposta e brekkando due volte la sua avversaria. Kontaveit non si scompone e pochi minuti dopo recupera entrambe le distanze, portandosi sul 3-3. Ben quattro break in sei turni di servizio, il match si fa interessante. Nel settimo gioco la estone è ancora poco solida al servizio, e alla quarta palla break del game cede nuovamente il servizio. Bertens comincia a trovare sicurezza nello scambio e chiude a 0 il decimo game che le permette di passare a condurre per un set a zero.

RIENTRO KONTAVEIT – Nel secondo set l’estone inizia a trovare maggiore profondità ed efficacia con i colpi da fondo, costringendo l’avversaria a difendersi. Il primo strappo avviene nel quarto game, quando Kontaveit rientra in un game che sembrava perso e alla prima occasione brekka l’avversaria. Break confermato nel game seguente, quando annulla due palle per il controbreak. Poche altre emozioni accompagnano questo set alla conclusione con la 21enne di Tallin che chiude a zero il nono game.

SVOLTA COACHING – Nel set decisivo sembra solo una questione di tempo l’arrivo di un altro break in suo favore. Bertens, infatti, è la stessa del secondo set, troppo fallosa e passiva per poter impensierire l’avversaria, nonostante un break point, non sfruttato, nel secondo game. Sul 2-1 è chiamato in campo il coach dell’olandese, intervento che segnerà profondamente l’esito dell’incontro. Nel game successivo infatti arriva un break a 0 in suo favore, con l’avversaria che sembra tutto a un tratto aver smarrito la bussola. Due game più tardi arriva il bis, per poi chiudere senza particolari patemi con il servizio sul 6-1.

Simone Marasi

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