ELISE MERTENS batte AJLA TOMLJANOVIC 62 76 (4)
Elise Mertens si rivela la seconda giocatrice più vincente del 2018. Incassa oggi, con la vittoria del WTA International di Rabat, intitolato alla Princesse Lalla Meryem, il terzo titolo consecutivo del 2018 (e siamo solo a Maggio), il quarto complessivo della carriera. Un percorso assolutamente di livello, quello della tennista belga di Leuven, che fin dal primo turno del torneo ha mostrato una solidità tecnico-tattica invidiabile, che le ha consentito di rifilare la bellezza di quattro bagel in tre incontri diversi e di stritolare ogni avversaria affrontata fino alla semifinale, compresa la leonessa Laura Siegemund che, pur avendole strappato un set al tie-break negli ottavi, ha poi dovuto arrendersi e ritirarsi nel terzo parziale. Superata oggi una buona Ajla Tomljanovic che, dopo un inizio in apnea, nel secondo set l’ha fatta soffrire e non poco, dimostrando di saper reagire anche se ad un passo dalla sconfitta.
IL MATCH
Una finale altalenante quella della Mertens, in cui l’avversaria australiana, nata a Zagabria, inizialmente non è riuscita a trovare la chiave di gioco atta a mettere in difficoltà la belga. Tomljanovic, dopo aver mantenuto i primi due turni di servizio del primo set, pur dovendo salvare alcune palle break, è sembrata in grado di poter tener testa alla profondità dei colpi della belga, ma solo per i primi minuti. Successivamente, la numero 17 del ranking ha iniziato a tessere la proverbiale ragnatela, tipica del suo gioco geometrico e alla continua ricerca degli angoli. Dopo il due pari, l’australiana non ha più portato a casa un game, messa alle strette dai dritti in lungolinea e dall’ottima copertura del campo dell’avversaria, soprattutto sul lato destro. Affaticata dagli scambi in stile tergicristallo, Tomljanovic ha iniziato a calare non solo con la prima di servizio, dovendo così subire le ottime risposte della bionda Elise che le hanno permesso di incamerare punti facili, ma, scoraggiata di fronte alla precisione dei colpi dell’avversaria, ha iniziato a commettere errori gratuiti a dismisura, che le hanno fatto scappare via il set in men che non si dica. Il 6-2, infatti, arriva dopo appena 33 minuti di gioco, con l’australiana che realizza quasi 30 errori non forzati, a discapito dei 4 della belga. Ben altra storia si dipana nel secondo set che inizia malissimo per Ajla, messa alla porta dopo il break subìto in apertura di parziale. L’inerzia della partita cambia lievemente dopo il secondo break consecutivo ai danni della Tomljanovic; chiamata a servire, e in vantaggio per 3-0, Mertens rallenta la marcia e perde incisività col servizio. Ne approfitta l’australiana che inizia a spingere e si procura una palla del contro-break, verticalizzata all’istante. Inaspettatamente, Mertens diventa più fallosa, specialmente col rovescio incrociato, cala al servizio e la tennista aussie inizia a martellarla col dritto in chop che le leva gli appoggi e le fa perdere campo. Tomljanovic, ora, sembra avere una qualche speranza di raddrizzare la questione, ma dopo la fiammata mantenuta fino al 3-4 perde consistenza e, costretta a forzare per spezzare il muro difensivo dell’avversaria, riprende a commettere errori evitabili. Mertens però non ne approfitta e non vuole spingere; sul 5-3 si porta 30-0 ma il rovescio non regge e si procrastina tutto al servizio successivo. In quello che dovrebbe essere l’ultimo gioco è evidente il nervosismo della belga, che si arrocca in rimessa, con l’australiana che, di converso, trova il coraggio per pressare e spingere con energia e precisione. La belga si procura comunque un match point ma non lo concretizza; l’australiana sente l’odore del sangue e martella col rovescio. Conquista così il break dopo essere stata baciata da una riga impensabile. Tomljanovic mantiene il successivo servizio con autorità e altrettanto fa Mertens, sebbene molto conservativa e attendista. Il tie-break inizia dopo l’intervento del coach per la belga, che rispetto al primo set appare molto meno incisiva nel gioco e nell’atteggiamento. L’australiana però riprende a sbagliare ed è così che, freddata da due gratuiti, va sotto di un mini break e perde addirittura 4 punti di fila. 6-2 per Mertens che però continua ad essere tesa e non pressurizzare: aspetta il gratuito dell’avversaria senza capire che non c’è miglior modo per rimetterla in gioco. 6-4 per Elise che riesce a vincere il punto successivo solo grazie all’ennesimo unforced di Ajla, troppo emotiva per agguantare una preda abbastanza comoda e, in quel frangente, piuttosto vulnerabile.
Terzo titolo stagionale per Elise Mertens, il secondo sulla terra battuta dopo Lugano, che da lunedì sarà la nuova numero 16 del mondo e si conferma la giocatrice, al momento, più titolata dell’anno assieme a Petra Kvitova. Ajla Tomljanovic, sebbene abbia perso il primo titolo della carriera, si assesterà alla sessantesima posizione, compiendo un notevole balzo di oltre 40 posizioni. Grazie a questa finale, che comunque le può infondere un’ottima iniezione di fiducia per il futuro, potrà sperare di riavvicinarsi al suo best ranking di numero 45, toccato nel febbraio del 2015.