WTA Roland Garros, beata gioventù

I primi giorni dello Slam parigino sono stati all’insegna della freschezza: sicuramente quella atmosferica, con temperature che hanno reso non semplice l’esordio, ma anche quella tennistica, con tante giovani che hanno trovato qui a Parigi un’occasione di brillare. Mayar Sherif, Clara Tauson, Clara Burel e tante altre: parola alle giovani

Non è stato un inizio semplice: già il primo giorno gli organizzatori si trovavano a rincorrere Victoria Azarenka negli spogliatoi, pregando la finalista degli Us Open di resistere al freddo e alle tanto discusse nuove palle e di tornare in campo. Probabilmente nello stesso momento Danka Kovinic, seduta quieta sulla sua panchina, sperava con tutte le sue forze che la bielorussa si arrendesse almeno al clima, visto che il suo tennis ben poco avrebbe potuto fare. Non è andata così, e Vika è stata una delle prime vincitrici di questa strana edizione. Ma era solo l’inizio di uno Slam che, con un po’ di fortuna, riuscirà persino a superare in termini di sorprese quelli a cui siamo stati abituati in questi ultimi anni.

Non che nel 2019 le cose fossero andate tanto meglio, con Barty, Anisimova, Vondrousova e Konta che si sono trovate a giocare una decisamente insperata semifinale. Sarà impresa ardua superare tali exploit, ma sono tante le candidate e altrettante sono le atlete uscite di scena, ma che hanno già rischiato di far saltare ogni schema di queste due settimane francesi. Tutto questo con l’aiuto di alcune top players, che hanno movimentato ancora di più queste prime giornate. Su tutte, Serena Williams ha annunciato il proprio forfait poco prima di scendere in campo per il secondo turno, lasciando così posto a Tsvetana Pironkova, che vola al terzo turno anche in questo Slam.

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Serena si è infortunata al tendine d’Achille a New York e ora fatica a camminare, non un grande modo di concludere questo 2020, che anzi aumenta le preoccupazioni per il rientro a gennaio. Non sta andando molto meglio a Kiki Bertens, tornata in forma non ottimale dopo lo stop forzato. Al secondo turno ha portato a casa una dura lotta contro Sara Errani, ma giocare parte del terzo set con i crampi non ha aiutato e ora rischia di pagare cara la sua voglia di vincere. Scortata fuori dal campo in sedia a rotelle, avrà una giornata per riprendersi prima di provare a sfidare Siniakova, ma le speranze sono effettivamente molto basse. A chiudere l’elenco proprio Victoria Azarenka, che pur senza infortuni ha ceduto il passo a Schmiedlova al secondo turno, sprecando un’immensa occasione di andare almeno ai quarti.

Ma passiamo ora alle giovanissime, che stanno minando l’equilibrio di questo Slam. Anche se uscita dalle competizioni al primo turno, merita un approfondimento Mayar Sherif, guerriera d’Egitto. Non è giovanissime Mayar, anzi, ha 26 anni ma il suo passaporto tennistico ne conta diversi in meno. Dopo aver esordito a livello itf da giovane, ha deciso di trasferirsi negli Stati Uniti e completare lì la sua formazione in scienze della medicina sportiva. Si è laureata nel 2018 e non ha avuto molte occasioni di mostrarsi al grande pubblico prima del 2020, quando ha fallito la qualificazione agli Australian Open.

Kiki Bertens

Dopo la pausa per pandemia è riuscita a qualificarsi al WTA di Praga prima di cedere in tre set a Laura Siegemund. Al Roland Garros ha mostrato il suo miglior tennis, battendo McNally, Osorio Serrano e Gatto Monticone e andando a sfidare Karolina Pliskova nel primo main draw Slam mai giocato da una giocatrice egiziana. Un match intenso, in cui Sherif ha avuto le sue occasioni, ma a vincere la partita è stata l’esperienza di Pliskova.

Servizio in kick estremo, dritto carico in top, smorzata taglia gambe e ottimo tocco sotto rete, il tutto condito da grande grinta. Proseguendo su questa strada, Sherif potrà regalarsi qualche buona stagione su terra, e magari portare l’Egitto tra le prime 100 tenniste al mondo.

Ancora in corsa invece l’erede di Caroline Wozniacki, ma solo per nazionalità, Clara Tauson, che ha purtroppo per noi infranto i sogni di gloria di Elisabetta Cocciaretto nelle qualificazioni e ha superato per 9-7 al terzo set Jennifer Brady, recente semifinalista a New York ma non altrettanto forte su terra. Per lei ora Danielle Collins, non irresistibile su terra, dunque la possibilità di proseguire c’è.

Jennifer Brady (AP Photo/Tertius Pickard)

Anche una sua omonima, ma francese, proverà la stessa impresa; Clara Burel, 19 anni, che ha superato in tre set Arantxa Rus e ora troverà un’altra giovane scatenata, Kaja Juvan, autrice dell’eliminazione di Angelique Kerber all’esordio. Uscita al secondo ma con onore è invece la russa classe 2001 Kamilla Rakhimova, autrice di un’ottima cavalcata nelle qualificazioni e soprattutto in grado di lasciare ben poco a Shelby Rogers, recentemente quartofinalista agli Us Open e capace di buon tennis anche sul rosso.

Poco da fare per Kamilla contro Sakkari al secondo turno, ma nel 2021 arriverà nel tour WTA, poi si vedrà davvero il potenziale. È tempo di brillare anche per Nadia Podoroska, 23enne argentina di origini ucraine, che dopo aver superato le qualificazioni ha battuto Minnen e soprattutto Putintseva, issandosi così al terzo turno. Una tra lei e Schmiedlova giocherà gli ottavi contro una tra Krejcikova e Pironkova nello spot più aperto del torneo.

Ma non finisce qui. Iga Swiatek, nome già più famoso di quelli prima citati, è scesa in campo con grande determinazione per difendere il quarto di finale raggiunto lo scorso anno e per farlo ha dovuto eliminare al primo turno la finalista uscente, Marketa Vondrousova. La classe 2001 polacca dovrà vedersela con Bouchard al prossimo turno, e da lontano c’è chi deve cominciare a preoccuparsi.

Il prossimo turno per la numero 1 del seeding Simona Halep sarà contro colei che l’ha estromessa nell’ultima edizione, Amanda Anisimova. Altra classe 2001, ha sorpreso tutti quando ha mostrato il grande potenziale che il suo gioco ha anche su campi più lenti. E se Halep riuscisse a schivare questa pallottola, dopo potrebbe arrivare proprio Swiatek a minare il suo cammino.

Sempre parlando di grandi promesse, la 2002 canadese Leylah Fernandez cercherà di fare compagnia a Bouchard al terzo turno ma per arrivarci dovrà scardinare il complesso gioco di Polona Hercog. All’esordio ha rimontano Linette, giocatrice che ha ancora da limare il proprio tennis su questa superficie.
A completare l’elenco delle giovani leve, Rybakina e Ferro si sfideranno in uno dei secondo turni più affascinanti del torneo, loro che hanno ben figurato nei pochi tornei su terra giocati dal rientro – Ferro ha vinto Palermo, Rybakina ha raggiunto la finale a Strasburgo.

Simona Halep Wta Praga

Anche Aryna Sabalenka e Daria Kasatkina, nonostante i curriculum da top10, sono ancora molto giovani e cercano a Parigi il modo per concludere al meglio questa stagione, proprio come la classe 1998 Sofia Kenin, che ha faticato molto nelle ultime settimane e cerca ora un modo di riscattarsi, e la lettone Jelena Ostapenko, già campionessa a Parigi ma precipitata in classifica negli anni seguenti. Sabalenka e Kasatkina si sfideranno in un’interessante scontro di stili prima di vedersela con Jabeur o Hibino.

A concludere la carrellata, anche se meno giovani delle altre, non si possono non inserire Jasmine Paolini e Martina Trevisan. Jasmine ha vinto il suo primo match nel tabellone principale di uno Slam contro Bolsova, regalandosi una sfida di lusso con Petra Kvitova; Martina invece ha dapprima usufruito del ritiro di Camila Giorgi, poi ha eliminato la migliore NextGen del circuito Coco Gauff.

Un match incredibile, in cui l’azzurra, che ha iniziato tardi a giocare con continuità nel tour, ha espresso un tennis intelligente, vario e ricco di vincenti. La 16enne statunitense è stata spesso succube dei ritmi mai uguali di Trevisan, e ha dovuto alla fine alzare bandiera bianca. La prossima avversaria sarà Sakkari, ben più esperta e abile a gestire anche le giocatrici meno prevedibili, ma sarà un match da giocare sul campo. E visto l’andamento del torneo fino a qui, “nulla è impossibile” sembra assumere un senso più vero che mai.

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