Wta Tokyo, quarti di finale: vincono Kerber, Muguruza, Wozniacki e Pavlyuchenkova

La prima a qualificarsi per le semifinali è Anastasia Pavlyuchenkova che ha impiegato due ore e 13 minuti per piegare le resistenze di Barbora Strycova e si conferma bestia nera della ceca, portando a 4 le vittorie su altrettanti scontri diretti. Avanti di un set e un break la Strycova è letteralmente crollata a metà secondo parziale. La Pavlyuchenkova, dopo aver recuperato sul 3-3, ha infilato un parziale di 9 giochi a 1. In semifinale troverà Angelique Kerber che, nella sfida tra ex numero 1, ha avuto la meglio su Karolina Pliskova.

IL RITORNO DI ANGELIQUE KERBER – Un autentico combattimento tra Karolina Pliskova e una Angelique Kerber tornata in formato 2016. A spuntarla è stata la tedesca in due set giocati con grande intelligenza tattica e quella regolarità che ha latitato per l’intera stagione. La difesa della Kerber, che ha eretto un muro invalicabile a fondocampo, ha avuto la meglio sull’esplosività dei colpi della ceca, chiamata spesso a giocare un colpo in più. Una scelta che ha dato i suoi frutti e ha messo a nudo le difficoltà della Pliskova nelle vicinanze della rete e negli scambi prolungati. L’intento della Kerber era chiaro: spostare l’avversaria da una parte all’altra del campo per impedirle di colpire e centrare letali vincenti da ferma. Dal canto suo la tedesca ha corso su ogni palla, mostrando un’ottima condizione atletica oltre che mentale. Nessun passaggio a vuoto e concentrazione massima in tutti i momenti importanti del match. E la partita con questi presupposti non poteva che essere giocata punto a punto. Quelli decisivi li ha portati a casa la Kerber. Il primo set si è chiuso al tie break, l’epilogo più giusto in un parziale senza break. Tre le palle break salvate dalla Pliskova nel quinto gioco e due dalla tedesca nell’ottavo. Pliskova che in avvio di secondo set salva ben 5 opportunità che avrebbero portato la tedesca sul 2-0. Invece si continua ancora all’insegna dell’equilibrio e di una sfida giocata su ogni quindici e sul filo dei nervi. Sul 6-5 Kerber, va a servire Karolina Pliskova: una volée che decolla e un dritto in corridoio da posizione comoda e a campo completamente aperto offrono due match point alla tedesca. La Pliskova prova a resistere e giocarsi tutto al tie break, ma la tedesca chiude alla quinta opportunità in poco meno di due ore. Angelique Kerber e Karolina Pliskova si erano incontrate l’ultima volta alla finale degli Us Open 2016. La vittoria catapultò la tedesca al vertice del ranking. Vetta che la Pliskova ha strappato alla giocatrice di Brema il 17 luglio scorso. Oggi Angelique Kerber è numero 14 al mondo, mentre la giocatrice ceca è retrocessa al quarto, detronizzata da Garbine Muguruza che è scesa in campo subito dopo.

TUTTO FACILE PER GARBINE MUGURUZA – Inizio devastante per Garbine Muguruza: 30 minuti per un primo set perfetto, nel quale Caroline Garcia ha sbagliato tanto e raccolto le briciole. Due giochi, due break subiti e un misero bottino di quattro punti in risposta. Il secondo parziale sembra prendere la stessa piega, ma la francese annulla una opportunità per il 3-0 Muguruza e doppio break per la spagnola. La numero 1 si distrae e nonostante i continui errori di dritto della Garcia, dal possibile 3-0 si fa raggiungere sul 3-3. Il passaggio a vuoto della Muguruza si chiude là, insieme alla partita di Caroline Garcia che continua a sbagliare, concede un altro break e manda avanti 4-3 e servizio la spagnola. Finisce 6-4 e per Garbine Muguruza è la settima semifinale stagionale. Affronterà Caroline Wozniacki.

CIBULKOVA DOMINA IL PRIMO SET MA E’ COSTRETTA AL RITIRO – Caroline Wozniacki sapeva che per avere la meglio di una Dominika Cibulkova in forma strepitosa, avrebbe dovuto giocare con una marcia in più rispetto a ieri. Oggi, invece, alla danese è mancato il coraggio di variare, prendere l’iniziativa e guadagnare campo per chiudere a rete. Una chiave tattica che le avrebbe consentito di non sfidare esclusivamente da fondocampo la slovacca che, in questi giorni, proprio a fondocampo domina imponendo ritmi forsennati. Il primo set è così scivolato di mano alla Wozniacki che ha anche mancato le opportunità offerte dal punteggio. Eppure era stata proprio la danese a centrare un break in apertura e mancare una opportunità di portarsi sul 2-0. Da quel momento è partita la progressione della Cibulkova che ha messo a segno quattro giochi di fila, salvando anche una palla break nel quinto game durato circa dieci minuti e 18 punti. Dal 4-1 in poi la slovacca amministra il set e chiude 6-3 in tre quarti d’ora. Il secondo parziale è per buona parte il festival delle occasioni perse da entrambe le parti. Nessuna delle due riesce a tenere il servizio e sono 6 break consecutivi che portano il set sul 3-3. La prima a sfatare la maledizione dei servizi è Caroline Wozniacki. Ce la fa anche la Cibulkova ed è 4-4. Il livello agonistico e tecnico della partita crescono. Dopo sei break consecutivi, paradossalmente, i turni di servizio tornano ad avere importanza con pochissimi punti ceduti da entrambe. Ma fino al 5-5: nell’undicesimo game, la danese cede a zero e la Cibulkova va a servire per il match. Accade di tutto: la Cibulkova non sfrutta due match point e alla quarta palla break Caroline Wozniacki allunga le sorti dell’incontro rifugiandosi nel tie break. Se lo aggiudica la danese che si salva dal baratro e rimanda tutto al terzo set. Le maratone sono la specialità della Wozniacki e la Cibulkova ne risente fisicamente. Chiama il medical time out a fine terzo gioco, con la danese che aveva appena conquistato un break. Torna dagli spogliatoi con una gamba vistosamente fasciata, ma non si muove più. Finisce nel peggiore dei modi, con un ritiro.

Risultati

A. Pavlyuchenkova b B. Stricova 5-7 6-3 6-1

[7] A. Kerber b [2] K. Pliskova 7-6 (5) 7-5

[1] G. Muguruza b [9] C. Garcia 6-2 6-4

[3] C.Wozniacki b [5] D. Cibulkova 3-6 7-6 (5) 3-1 Ritiro

Exit mobile version