Wta, tutte le incertezze della stagione su terra

[tps_title]Naomi Osaka[/tps_title]

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La nipponica non gradisce particolarmente la terra rossa, cosa ben risaputa, ma a Stoccarda si è messa in gioco e ha superato due turni – per nulla scontati – contro Hsieh e Vekic prima di arrendersi in semifinale ad un problema addominale, senza nemmeno scendere in campo. In conferenza stampa ha affermato di non sapere se essere felice o meno di questo infortunio, perché lo ha già avuto molte – forse troppe – volte in passato, ma questo significa anche sapere cos’è e come agire per tornare in forma. Un torneo comunque positivo, sperando che a Madrid non risenta dei problemi fisici, seguito da un intenso allenamento alla Rafa Nadal Accademy di Manacor per preparare il debutto alla Caja Magica. Osaka al momento ha 136 punti di vantaggio su Petra Kvitova, che non potrà però superarla, difendendo qui il titolo, ma dietro vi sono Simona Halep e soprattutto Angelique Kerber a minacciare il trono. Se Naomi dovesse trovare i ritmi e vincere qualche match in queste settimane, potrebbe incrementare il suo vantaggio e perché no, assicurarsi di rimanere in vetta fino al post Wimbledon. Sarà tutta una questione di fiducia e atteggiamento per lei, che dagli Australian Open è sembrata spesso giù di corda e senza strumenti per arginare il gioco delle avversarie.

[tps_title]Simona Halep[/tps_title]

Simona Halep non è più Simona Halep. Chiariamoci, la rumena sta giocando una stagione solida, con la finale a Dubai, la semifinale a Miami, e qualche buon piazzamento altrove, ma la race parla chiaro: appena numero 10, dietro alle giovani Barty, Bencic e Andreescu e con pochi punti di vantaggio sulle varie Kontaveit, Hsieh, Collins. Insomma, per il momento Halep sembra tornata nella mischia, ma sappiamo tutti che la terra rossa ha un effetto miracoloso sulla campionessa in carica del Roland Garros, che potrebbe tornare protagonista da un momento all’altro. Settimane cruciali, perché difenderà gran parte del suo bagaglio di punti qui e poi nei Premier nordamericani ad agosto, rischiando così di salutare la vetta della classifica, almeno per qualche mese. Madrid è probabilmente il torneo meno adatto a lei, considerando che l’altura favorisce di più la potenza, ma ha già dimostrato di poter dominare anche qui. In ogni caso sarà attesa poi a Roma e Parigi per il grande test.

[tps_title]Elina Svitolina[/tps_title]

Neanche la stagione di Elina Svitolina può dirsi negativa, lei che ha raggiunto i quarti di finale a Melbourne e le semifinali a Dubai e Indian Wells, ma che continua a mancare il cambio di passo tanto auspicato da ormai un paio di stagioni. L’ucraina è ottava nella race e ampiamente in corsa per le WTA Finals, nonché sesta nella classifica WTA, anche se le prossime settimane saranno cruciali anche per lei, in particolare quella di Roma. C’è da dire infatti che Svitolina difenderà il titolo agli Internazionali BNL ma a Madrid e a Parigi avrà ampi margini di miglioramento. Il dubbio è sulla forma di Elina, ferma da Miami, dove fu sconfitta al primo turno da Yafan Wang, oltre un mese fa. La nativa di Odessa sembra essere ormai una certezza ad altissimi livelli, ma più passa il tempo e più ci si chiede se sarà mai qualcosa in più di questo.

[tps_title]Serena Williams[/tps_title]

La più grande incognita, non solo su terra ma in generale, è proprio la ex numero 1 del mondo e 23 volte campionessa Slam. Dopo un 2018 in grande crescendo di forma, con il focus sui tornei che contano, il 2019 è stato segnato da ritiri e forfait di Serena, che ha preso parte a soli 3 eventi, ritirandosi in due occasioni. La statunitense non è presente neanche a Madrid, avendo inserito solo Roma e Parigi nella programmazione, ma è difficile essere certi della sua partecipazione al Foro. Quel poco che si è visto di Serena è stato ben augurante, una buona forma fisica, che potrebbero portarla in fondo a qualsiasi torneo, ma arrivare senza match sulle gambe non sarà certo d’aiuto. I prossimi mesi probabilmente decideranno anche il futuro della minore delle Williams, che è tornata per vincere ma non ha ancora conquistato alcun trofeo.

[tps_title]Caroline Wozniacki[/tps_title]

Come si poteva immaginare, una stagione complicata per la danese, che sta provando a rimanere ad alti livelli nonostante la debilitazione che comporta l’artrite reumatoide, malattia di cui soffre da ormai molti mesi. Wozniacki ha giocato una manciata di tornei, vincendo due partite a Melbourne e due a Indian Wells ma perdendo all’esordio a Miami. A Charleston vi è stato anche il positivo debutto su terra, dimostrando di poter ancora dire la sua contro tenniste come Martic e Sakkari – recenti vincitrici di Istanbul e Rabat -. Si è arresa solo a Madison Keys, ingiocabile quando ritrova il suo gioco, ma ha dato ottimi segnali, anche dal punto di vista fisico. Fa piacere, visto che recentemente la danese ha anche spiegato che in questi mesi ci sono stati diversi giorni in cui non è riuscita ad alzarsi dal letto, e i tanti forfait ne sono una testimonianza. Se Wozniacki riuscisse a stare bene potrebbe provare a togliersi qualche soddisfazione anche sul rosso, superficie che non ha mai premiato il suo gioco, ora che accanto a sé ha una campionessa come Francesca Schiavone, che qualcosina della terra potrebbe saperne.

[tps_title]Sloane Stephens[/tps_title]

Sloane Stephens si sposa. È bene iniziare con una nota positiva, perché tennisticamente parlando di positivo non c’è granché. La statunitense è appena 40esima nella race, ha giocato pochi tornei e ha come unico buon risultato gli ottavi di finale a Melbourne. Ha fatto il suo esordio su terra a Charleston, dove dopo due match vinti con le unghie ha ceduto a Madison Keys, cosa mai successa prima. Stephens si è comunque detta soddisfatta, sicuramente ha giocato meglio che nelle settimane precedenti, ma potrebbe non essere abbastanza per i grandi appuntamenti. C’è da ricordare che la futura sposa dovrà a breve difendere una finale Slam, a Parigi, rischiando di salutare la top10. Sappiamo che Stephens è una giocatrice che può accendersi da un momento all’altro, ma in questi mesi è sembrata lenta, spenta e demotivata. Vedremo se sarà capace di stravolgere la situazione.

[tps_title]Bianca Andreescu[/tps_title]

La giovanissima canadese è la grande rivelazione di questo 2019: partita dai bassifondi della classifica, Andreescu è sempre più lanciata verso la top20, dove difficilmente si fermerà. Dopo un grande swing americano, con la vittoria a Indian Wells e gli ottavi a Miami, costretta al ritiro, Andreescu è sparita dai radar, annunciando che avrebbe dovuto recuperare fisicamente prima di tornare. Questo recupero sta durando più del previsto, dato che la numero 23 del mondo ha dato forfait anche a Madrid, Premier Mandatory, a cui difficilmente si rinuncia se non in presenza di problemi seri. È un peccato perché sarebbe interessante vedere Andreescu in azione su terra, superficie che mastica ancora poco, e ci auguriamo che ciò possa avvenire a Roma. In situazioni simili alla sua vi sono anche Sharapova, operata alla spalla dopo gli Australian Open e ancora fuori dal circuito – almeno fino a Parigi – e Camila Giorgi, che a causa di un problema al polso si è cancellata da un torneo dietro l’altro, Madrid compreso.

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