Compie oggi 34 primavere Jurgen Melzer. Il tennista austriaco oggi ai margini della top 100, solo quattro anni fa era saldamente nella top 10, con un best ranking di n. 8. Insomma, non esattamente un parvenu.
Il mancino viennese gioca un tennis divertente, non certamente old-style, ma in grado di farsi apprezzare da chi ama le sorprese, il rischio. I suoi idoli da ragazzo erano infatti giocatori dal tennis offensivo, come Edberg e Rafter, ma che preferivano andare a rete. Melzer è il classico prodotto tennistico degli anni Zero, ovvero un giocatore d’attacco ma che predilige farlo dalla base-line, utilizzando colpi piatti e profondi, accelerazioni rischiose, che lo portano spesso a sbagliare per l’alto coefficiente di rischio.
La sua capacità di esprimere un tennis veloce e d’attacco ne fa un ottimo doppista, tanto che il suo best ranking in questa specialità è migliore di quello in singolare, n. 6 (attualemte n. 38).
Questa settimana ha fatto parlare di sè per la polemica con il suo (ex?) amico Joao Sousa, dopo una querelle legata ad un presunto doppio rimbalzo non auto-denunciato dal tennista portoghese nel loro incontro durante l’ATP di Ginevra. Un episodio tipico, “alla Jurgen”, perché possiamo dire che il nostro festeggiato di giornata è un po’ irascibile. Se infatti avesse avuto più costanza mentale, sicuramente il suo talento gli avrebbe consentito risultati migliori.
Di lui ricordiamo i 5 titoli ATP, la vittoria con Petzschner in doppio allo US Open del 2011, nello stesso anno la vittoria in doppio misto a Wimbledon con la Benesova e diversi ottimi piazzamenti nel master 1000 e vittorie di prestigio come quella su Federer a Monte Carlo, sempre del 2011, la sua annata indiscutibilmente migliore. Dopo un lungo stop dovuto all’infortunio alla spalla sinistra, Jurgen sta provando a tornare nel tennis d’elite, spronato forse anche dall’ascesa del giovane talento austriaco Thiem. Vedremo se riuscirà, alla sua età, a tornare in sella. Auguri!
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