Tanti auguri Svetlana Kuznetsova!

Quest’oggi la tennista di San Pietroburgo festeggia i suoi 30 anni. Sin da quando era una bambina, la piccola Svetlana cresce in una famiglia di sportivi: il padre Alexandr è un famoso e pluridecorato coach di ciclismo, anche la madre e il fratello scelgono questa disciplina, ottenendo ottimi risultati.

All’età di sette anni, nonostante i parenti abbiano in tutti i modi tentato di farla avvicinare al mondo delle due ruote, non possono frenare la sua vera passione: il tennis. L’adolescente Kuznetsova nel 2000 disputa alcuni incontri nel circuito ITF, mettendo in mostra le sue qualità principali: sorprendente mobilità sul campo, grande affinità per il gioco da fondo e un potentissimo dritto.

Le prime soddisfazioni di risonanza internazionale giungono nel 2002, quando conquista i suoi primi due titoli a livello WTA: ad Helsinki sconfigge Denisa Chladkova 0-6, 6-3, 7-6 e si ripete a Bali, dove ha la meglio su Conchita Martinez per 3-6, 7-6, 7-5; in quell’anno riuscì per la prima volta ad entrare nella Top 50, chiudendo al 43esimo posto. L’anno seguente viene ricordato per i cinque successi ottenuti nel doppio ( Gold Coast, Dubai, Roma, Toronto e Lipsia), tutti in coppia con la divina Martina Navratilova.

La consacrazione definitiva arriva nella finale del 12 settembre 2004 all’Arthur Ashe Stadium, la Dementieva viene spazzata via per 6-3, 7-5, la settimana successiva si aggiudica per la seconda volta il torneo di Bali, stavolta a farne le spese è Marlene Weigartner (6-1, 6-4); a fine anno entra nella Top 5. In questa fase della sua carriera la maggior parte degli addetti ai lavori le pronosticano un futuro roseo, ma a far da guasta feste ci pensano l’assoluta mancanza di continuità e la frequente incapacità di avere la meglio nei “testa a testa” con chi la sopravanza nel circuito ( leggi Henin, S. Williams, Sharapova etc.) Clamorose le due sconfitte consecutive al Roland Garros, datate 2005 e 2006, con la tennista belga: nella prima, in occasione dei sedicesimi di finale, Svetlana al terzo set avanti 5-3 spreca due match point, perderà 6-7, 6-4, 5-7; l’anno dopo nella finalissima non ha praticamente scampo (4-6, 4-6).

Justin Henin si conferma la su bestia nera, tre vittorie su diciannove incontri disputati, nell’atto conclusivo dello US Open 2007 (1-6, 3-6). Il 2007 è sicuramente un’annata contraddittoria: da un lato ci sono le cinque finali perse sulle sei disputate, dall’altro raggiunge il suo best ranking (n.2). Le rivincite personali e sportive se le prende nel 2009, quando realizza il suo personalissimo “triplete”: Pechino per la seconda volta, Stoccarda e l’agognato Roland Garros; sia in Germania per 6-4, 6-3, che in Francia (6-4, 6-2) è Dinara Safina ad alzare bandiera bianca. L’ultimo successo è datato 3 agosto 2014, vittima sacrificale la giapponese Kurumi Nara (6-3, 4-6, 6-4). Un capitolo a parte lo merita la Fed Cup: in questa competizione Svetlana è stata una delle principali protagoniste delle vittorie russe nel 2004, 2007 e 2008.

La maggior parte dei tifosi italiani non possono non ricordare che la Kuznetsova e la Schiavone detengono il record di maggior durata di una partita, per la precisione negli Australian Open 2011, la spuntò l’azzurra dopo 4h e 44’ per 6-4, 1-6, 16-14. In apertura dicevamo dei suoi 30 anni: ad oggi come ben sappiamo, questa si rivela un’età cruciale per tutti gli sportivi, perché può essere l’inizio di una seconda giovinezza o l’avvio verso una drammatica parabola discendente; per tanto ci e le auguriamo almeno un altro lustro di tennis ad altissimo livello.

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