Tommy Haas compie 42 anni: un esempio immortale di rinascita

Uno dei giocatori più talentuosi e sfortunati della storia, capace di rialzarsi dopo gravi infortuni e ben nove interventi nella sua carriera: è il tedesco Tommy Haas, che oggi compie 42 anni.

Certo, paragonato al Palmarès dei Big 3 potrebbe sembrare poca roba. Ma in bacheca ci sono un argento olimpico, 15 tornei ATP vinti, numero 2 al mondo come best ranking. A cui purtroppo vanno aggiunti anche parecchi stop che lo hanno tenuto fuori dai campi per tanto tempo. Questo è in sintesi il ritratto sportivo di Tommy Haas che oggi compie 42 anni. 

Se dovessimo scegliere un’istantanea per farne un quadro da appendere in un museo, sceglieremmo senza dubbio l’istantanea che lo ritrae, rigorosamente con il cappellino indossato al contrario, mentre esegue il suo colpo migliore, il rovescio, con una eleganza pari a quella di Roger Federer (“uno dei rovesci più belli della storia del gioco“, parole di Federer il giorno del suo ritiro).  E classe ed eleganza Tommy Haas ne aveva a sufficienza per provare a vincere un paio di Slam (sono “solo” cinque le semifinali tra gli Australian Open e Wimbledon). Se solo…

Le sliding doors della sua carriera sono da cercare nel nel maggio del 2002, quando, dopo essere arrivato alla seconda posizione del ranking, Haas è andato incontro ad uno degli infortuni più seri della sua lunga carriera, che lo ha costretto a rimanere fuori dal circuito per tutta la stagione successiva. 

In una ventina d’anni abbondanti di attività è andato sotto i ferri la bellezza di nove volte, soprattutto a causa della sciagurata spalla destra. Ma ha avuto problemi anche al gomito, alle anche, alle caviglie, insomma non si è fatto mancare nulla. 

Solo due atleti sono stati capaci di tornare più forti di prima in seguito ad un brutto infortunio. Uno fu Agassi, l’altro è Tommy Haas”. Parole di Nick Bollettieri, che ricorda in lui tutt’oggi il miglior allievo dopo Andre Agassi. Peccato però che non sia bastato per vincere trofei importanti.

Appesa la racchetta al chiodo è diventato direttore del torneo di Indian Wells.  Gli infortuni lo hanno costretto ad alzare bandiera bianca parecchie volte nella sua carriera, ma dover rinunciare al torneo, al tuo torneo, come è successo pochi giorni fa a causa dell’epidemia che sta sconvolgendo il mondo fa sicuramente più male. “La salute di tutti ha priorità assoluta”, ha dichiarato. 

 Quando annunciò il suo ritiro dichiarò: “Mi ritiro felice perché potrò dire per sempre che la mia ultima vittoria è stata contro Roger Federer”.  Un dolcissimo ricordo, ancora a distanza di 5 anni.  E ricordare giorni felici aiuta sempre molto, soprattutto in questo periodo.

Tanti auguri Tommy!

 

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