Dalla morte alla Davis

Si avvicina la finale di Davis Cup 2015, che vedrà protagonista la Gran Bretagna di Andy e Jamie Murray (in rigoroso ordine di classifica). Forse vi potrà interessare, allora, questa storia curiosa, che ormai affonda nel passato, ben 19 anni fa.

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Il 13 marzo 1996 infatti un uomo, Thomas Hamilton, di 43 anni, nativo della cittadina scozzese di Dunblane, entrò nella locale Primary School armato attraverso una porta di emergenza della palestra dell’istituto, lasciata aperta,  sparò ad una classe di bambini di 6 anni, una prima. Uccise ben 12 persone sul colpo tra docenti e scolari, mentre altri 4 bambini morirono per le conseguenze dei colpi subiti dopo essere stati ricoverati in ospedale. Una strage orribile, culminata con il suicidio dello stesso Hamilton. La regina Elisabetta II espresse il cordoglio della nazione per il gesto “triste e diabolico”, le stesse parole utilizzate, come da prammatica, dal primo ministro di allora, il conservatore John Major. Un bimbo sopravvissuto ricorda di come “eravamo tutti pietrificati dopo aver visto quest’uomo entrare nella palestra e aver cominciato a sparare addosso a noi, come se fosse un cacciatore”. Eppure quell’uomo, chiaramente in stato di fortissimo disagio psichico, era un ex istruttore scout.

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Questa vicenda triste e spaventosa, quasi per usare le parole della regina, pare non aver alcuna attinenza con un articolo dedicato al tennis. E invece c’è, perché in quella scuola, quel giorno, ma in altre classi c’erano due ragazzi della zona: Jamie e Andy Murray. Infatti la famiglia Murray abitava proprio da quelle parti, ovvero poco più a nord di Stirling, ai piedi della catena montuosa della Highlands. Terra dura, di gente tosta che vive del suo lavoro, con sacrificio, proprio come faceva Judie Murray, la loro madre-insegnante di tennis che usava le strutture del locale “Dunblane Sports Club” per allenare i suoi rampolli. Un piccolo circolo, dotato di 4 campi in erba sintetica coperti ed una modesta foresteria. Oggi, quel circolo si fregia orgogliosamente delle fotografie dei piccoli fratelli Murray, capaci di portare ben due titoli dello Slam di casa, che è come dire dello Slam più importante del mondo, nel piccolo club di una remota provincia dell’ex Impero Britannico.

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Una città, Dunblane, che da quasi vent’anni si porta dietro lo spettro terrificante di questa esperienza drammatica, ma che da allora ha sviluppato un forte senso di coesione, e che attorno ai successi di Andy e Jamie ha saputo pian piano ricostruire il sorriso tra le sue strade e che in questo 2015 potrebbe mettere a segno un altro piccolo record, ovvero essere l’unica cittadina, di neanche 10mila abitanti, ad aver vinto non solo Wimbledon, ma anche una Coppa Davis. Già, perché se guardiamo i risultati di quest’anno della Gran Bretagna in Davis, eccetto la vittoria, fondamentale, del londinese James Ward su John Isner nel primo turno, sono stati i fratelli Murray a portare a casa tutti gli altri risultati utili. Vediamo se la tendenza sarà confermata con il Belgio di David Goffin.

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