Quando Wally Mansur, Capitano del team Australiano, ha diramato le convocazioni per la semifinale di Coppa Davis contro la Gran bretagna, in pochi – pochissimi – pensavano di trovarvi il nome di Nick Kyrgios.
Al suo posto Bernie Tomic, altro bad-boy in rotta di collisione con la Federazione Australiana già da qualche tempo. Recuperato alla causa Tomic, ci si chiede ora come Nick abbia reagito all’esclusione. Le ragioni del ‘no’ di Mansur non vanno nemmeno cercate. La recidività di Nick nell’assumere comportamenti non consoni ad un tennista ed il top raggiunto quest’estate a Montréal, durante il match con Wawrinka, bastano a spiegare tutto.
Il Capitano australiano ed il team di Kyrgios l’hanno spiegata dicendo che fa parte di «un piano di recupero che possa aiutare Nick a sviluppare tutti gli aspetti del suo gioco, per garantirgli un lungo e futuro successo nel tennis». Insomma, un piano che serva a far maturare Kyrgios nel suo complesso, finalmente.
Ma sarà davvero servita a Nick questa esclusione? L’Australia manca in semifinale di Davis da ormai nove anni. Escludere il più grande giovane talento deve essere costato molto a Mansur, ma lo stesso Nick sembra aver compreso ed accettato i motivi di questa scelta: « Ho pensato che fosse la miglior decisione per me. Ovviamente molte cose sono accadute ed ho pensato che non c’è alcuna fretta».
Tuttavia un pò di misurato rammarico in Nick c’è: «…abbiamo ottimi giocatori lì a rappresentare il nostro Paese. E’ un pò un peccato che io non sia lì a giocare, ma allo stesso tempo è la miglior decisione per la mia carriera in questo momento». Speriamo che, anche grazie a questa esclusione , l’attitudine di Nick inizi a cambiare.
Il prossimo impegno per il giocatore di Canberra sarà il Malaysian Open. Sapremo presto se ai buoni propositi seguiranno, finalmente, i fatti.
Piera Camerlingo