Rafael Nadal: “Le sfide di Coppa Davis ti riempiono di energia”

Non sono passate nemmeno 24 ore dai quarti di finale dell’edizione 2018, ma la Coppa Davis già ci manca, quindi è l’occasione buona per approfittare e leggere le dichiarazioni dei protagonisti del weekend appena terminato.

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Plaza de Toros a Valencia, dove si è giocato il quarto di Davis tra Spagna e Germania

QUI NADAL-

Si comincia proprio da Rafael Nadal, che ha vinto due match su altrettante sfide tornando già al top della forma, e che conferma la volontà di continuare a giocare per la nazionale, con l’obiettivo di vincere l’Insalatiera che manca dal 2011, con l’ultima finale persa risalente all’anno successivo. Il maiorchino ha vinto anche quelle del 2008 e del 2009, con un ventennio spagnolo caratterizzato dalla generazione d’oro e che ha monopolizzato la stessa Coppa Davis. Il classe ’85 ha dichiarato il suo obiettivo di vincere ma anche la carica positiva che gli dà la competizione: “La mia disponibilità da qui a fine anno è totale e il mio entusiasmo è massimo.La prossima sfida è dopo l’ultimo Slam e ciò aiuta. Queste sfide ci riempiono di energie.” Un weekend che avverrà dopo gli US Open dove dovrà difendere ben 2000 punti da colui che non doveva nemmeno esserci contro la Germania per i soliti problemi fisici. “Aver vinto due partite con un buon punteggio, soprattutto oggi contro un diretto concorrente, mi trasmette energia positiva in vista di un periodo di stagione che è molto importante.” Dei successi che danno fiducia soprattutto dopo le schiaccianti vittorie su Alexander Zverev, battuto 6-1 6-4 6-4 e Philipp Kohlschreiber, contro cui ha vinto per 6-2 6-2 6-3. Next stop: Francia, reduce dal 3-1 sull’Italia. È da ricordare che Nadal ha giocato soltanto il torneo di Melbourne: per la stagione sul rosso sarà più in forma che mai. The King of Clay ha commentato anche la straordinaria vittoria di David Ferrer, già dato per finito, contro il #2 tedesco al quinto, per 7-5: “È stata una partita emozionante. David era pronto per questi momenti. Si può vincere e perdere, ma ciò che David non avrebbe fatto era fallire. Ha lottato su ogni punto. È una giornata importante perché per la prima volta da anni siamo in semifinale. Quando sei più avanti con l’età apprezzi molto questi momenti perché sai che finiranno.” L’anzianità e l’esperienza si fa sentire, che permettono a Rafa di sentire di più la Davis, che scommettiamo non voglia essere cambiata nemmeno dal #1 al mondo, come ha mostrato nel weekend con il suo tifo dalla panchina…

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QUI FERRER-

E poi arriva Ferru, che a 36 anni suonati, dato per finito  dopo la sconfitta contro Sascha Zverev, ha vinto, come un leone ferito, un gladiatore nella sua Valencia, contro Philipp Kohlschreiber per 7-6 (1) 3-6 7-6 (4) 4-6 7-5 in 4 ore e 51 minuti. Un match di puro spettacolo, in campo come sugli spalti, che il denaro e gli sponsor vogliono distruggere con la riforma della competizione. A margine della vittoria inoltre, David ha detto: “Ho cercato di dimenticare la sconfitta contro Zverev venerdì più rapidamente possibile. Ho parlato col capitano e sapevo che avrei avuto una nuova opportunità la domenica. E’ una vittoria molto speciale nella mia carriera.” Un vero campione, che probabilmente quest’anno si ritirerà…

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QUI ZVEREV-CILIC- Lo sconfitto di giornata non ne aveva più, dopo una grande settimana a Miami e il cambio di superficie: ha ammesso di essere “semplicemente stanco, non sono un robot ma solo un essere umano – ha detto il numero 4 del mondo, arrivato a Valencia lunedì sera dopo la finale a Miami -. Ho affrontato il miglior giocatore su terra rossa di sempre”. Problemi anche con il fuso orario: “Venerdì ci sono volute quattro persone e il mio cane per svegliarmi alle 8.” Scuse che e giustificazioni che non fanno una piega, per una nazione che punterà tutto su di lui per tornare in semifinale l’anno prossimo, a distanza di 11 anni dall’ultima volta. Umore decisamente opposto per il classe ’88 Marin Cilic, vincitore di ambedue i match di singolari che hanno portato la sua Croazia in semifinale per la seconda volta in tre anni a spese del Kazakistan. Ma ecco quindi il colpo di scena: il numero tre del mondo ha rivelato che in caso di successo finale a novembre questo potrebbe essere il suo ultimo anno in Davis. “Se quest’anno riusciamo a vincere il titolo, nei prossimi anni mi concentrerò sulla mia carriera da singolarista, stando più attento ai periodi di riposo e preparandomi meglio per i tornei”.

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