Il tennis al tempo del Covid-19: come passano le giornate gli atleti della WTA e ATP

twitter.com/Venuseswilliams

Il tennis, ma tutto lo sport in generale, si è preso una pausa a causa del diffondersi della pandemia del Covid-19. Giocatrici e giocatori hanno dovuto trovare modi nuovi per allenarsi e per passare il tempo in questo periodo in cui si è costretti a stare a casa.

Se Serena Williams qualche giorno fa ha dichiarato di aver iniziato a soffrire di attacchi d’ansia dovuti proprio all’isolamento, la sorella maggiore Venus si tiene impegnata lavorando a nuovi modelli e nuove collezioni – lanciati poi attraverso i social – della sua linea EleVen e condividendo con i suoi follower di Instagram nuovi e divertenti metodi di allenamento rigorosamente casalinghi.

Non è da meno la spagnola Garbine Muguruza che sceglie però Twitter per restare in contatto con i suoi fan. Lei passa il tempo tra flessioni e addominali: “E’ importante mantenersi attivi” dice e attende risposte sui metodi scelti dal suo pubblico social. Perché no, magari nella speranza di qualche consiglio utile e divertente per cambiare la sua routine.

In coppia con il connazionale Rafael Nadal, che da Maiorca nella sua Academy rassicura anche tutti i genitori dei bimbi della sua scuola, ha lanciato un appello per la raccolta fondi da destinare alla Croce Rossa Spagnola. A loro si sono aggiunte anche Paula Badosa e Carla Suarez Navarro.

In prima linea anche Ana Ivanovic che ha dichiarato: “Nei momenti difficili la solidarietà è l’arma più importante che abbiamo a disposizione”. Non solo parole con la serba, ambasciatrice UNICEF, che ha fatto parte di un team che ha contributo alla donazione di strumentazione e dispositivi di protezione per gli operatori sanitari oltre alla distribuzione di kit con prodotti per l’igiene per le famiglie meno abbienti del suo paese.

Le polacche Magda Linette e Iga Swiatek, insieme alle sorelle Agnieszka e Urszula Radwanska hanno partecipato alla raccolta fondi promossa da Sandra Zaniewska con l’obiettivo di fornire a medici e infermieri tute, maschere, guanti, caschi… insomma tutto ciò di cui hanno bisogno per lavorare in sicurezza.

In aiuto a chi ne ha più bisogno anche la giovane statunitense Katie Swan che ha scelto supportare “Big Brothers, Big Sisters” un ente benefico che si occupa di aiutare le famiglie in difficoltà a Wichita, in Kansas. Ad aiutarla in questa “missione” la mamma.

A supporto dell’iniziativa promossa da Madison Keys – 20 carte prepagate da 100$ da destinare alle persone provate anche finanziariamente dalla pandemia del COVID-19 – è intervenuta la Chairty della WTA che ha raddoppiato le tessere a disposizione.

Grigor Dimitrov ha scelto di aiutare l’ospedale della sua città natale Haskovo e, oltre ragli allenamenti – il giocatore si trovaa ancora in California non avendo fatto rientro in Europa dopo la cancellazione di Indian Wells prima e Miami Open poi – ha deciso di frequentare un corso online dell’università di Harvard. Presto lo di dovrà chiamare Dottore.

Maria Sharapova, invece, aveva optato per uno stravolgimento radicale della sua routine dedicando al Panchakarma seguendo anche una rigida dieta seppur, per sua stessa ammissione, con qualche deroga fai da te. Johanna Konta invece, in pausa dagli allenamenti, si riguardava alle prese con l’episodio di Bake Off Celebrity UK.

Ma la britannica non è l’unica ad aver la passione per la cucina ed in particolare per i dolci. Caroline Wozniacki, pur avendo dato l’addio al tennis giocato lo scorso gennaio, non smette di tenersi in forma: per lei in programma c’è ancora il match di commiato da giocare nella sua Copenaghen con l’amica Serena Williams anche se probabile sarà da ricalendarizzare. La danese in questo periodo si diletta a cucinare. La sua ricetta preferita? Torta al cioccolato ma non disdegna neanche la cheesckae o i semplici biscotti il tutto rigorosamente home made.

Racconto a cuore aperto invece per il duo inedito Bethanie Mattek-Sands e Monica Puig. Dagli incubi vissuti negli aeroporti in giro per il mondo, agli infortuni e alle operazioni chirurgiche per tornare sui campi alle vittorie olimpiche nell’anno in cui, per la prima volta, la competizione a cinque cerchi è stata rinviata.

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