I 5 episodi extratennistici più tristi

[tps_title]Petra Kvitova accoltellata nella propria abitazione[/tps_title]

Il fatto accaduto qualche giorno fa a Petra Kvitova, rimasta ferita durante una rapina nella sua casa di Prostejov in Repubblica Ceca, non è il primo degli incidenti avvenuti ai giocatori “fuori dal campo”. La ventiseienne è stata aggredita nel suo domicilio da un uomo che nel corso della colluttazione l’ha colpita con un coltello al braccio sinistro, causandole la rottura di più tendini. L’atleta è stata sottoposta successivamente ad un interbento di ben 4 ore ed ora dovrà portare il gesso per 6-8 settimane e seguire una riabilitazione di almeno tre mesi.

kvitova

[tps_title]Soderling e il suo addio al Tennis[/tps_title]

Robin Soderling  ha dato il suo addio al tennis, in modo triste dopo un calvario senza fine, praticamente un anno fa. L’ultimo suo incontro ufficiale è stato addirittura il 17 luglio del 2011  per la finale dell’Atp di Bastad vinta su David Ferrer. In questi cinque anni ci sono stati diversi timidi annunci di rientro, ma la sua mononucleosi rendeva sempre più improbabile tutto ciò. Il suo best ranking è stato il numero 4, e senza questo blackout, avrebbe sicuramente potuto fare di meglio. Questa la lettera con la quale si è congedato con tutti.

“Con questa lettera desidero informarvi che ho deciso di chiudere la mia carriera come giocatore di tennis – scrive lo svedese – Poche settimane prima dell’ATP di Bastad nel 2011 mi sono ammalato di febbre ghiandolare. Dal momento che non mi sono reso conto della gravita’ della malattia, ho fatto l’errore di continuare ad allenarmi e competere, con il virus nel corpo, che ha poi portato ad una sindrome da sovrallenamento. Da allora ho lottato per recuperare completamente. Poter giocare i tornei, che richiedono sforzo fisico per un periodo prolungato, e’ qualcosa che ho quindi dovuto escludere. In tutti gli anni ho creduto che sarei stato in grado di riprendermi, per tornare nell’elite mondiale del tennis, ma ora ho capito che non saro’ abbastanza sano, che non saro’ in grado di giocare a tennis al livello che esigo da me stesso. La ragione per cui ho deciso di chiudere la mia carriera come giocatore professionista e’ proprio questa. Naturalmente questa e’ per me una decisione molto triste. Nonostante quello che ho passato, mi ritengo fortunato e posso orgogliosamente guardare indietro alla mia carriera di grande successo”.

[tps_title]La leucemia fulminante di Federico Luzzi[/tps_title]

Se ne andava 8 anni fa Federico Luzzi, l’ex azzurro della racchetta  stroncato da una leucemia fulminante. Era sceso in campo una settimana prima, nonostante un brutto mal di testa, in un match di doppio per regalare un punto alla sua squadra, il Tc Parioli. Ricoverato il giorno dopo nell’ospedale della sua città natale, Arezzo,inizialmente sembrava che la febbre fosse  dovuta a una broncopolmonite, ma gli accertamenti ospedalieri hanno stabilito che si trattava di leucemia fulminante. Prima cure, poi il coma, da cui Luzzi non si è più svegliato.

Grande promessa del tennis, soprattutto a livello Under, fu azzurro di Davis e raggiunse il numero 92 del ranking Atp nel 2002.

[tps_title]Accoltellamento di Monica Seles[/tps_title]

Sono passati ventitre anni dal 30 aprile 1993, quando l’allora tennista numero uno al mondo  fu accoltellata alla schiena durante una partita da un uomo ossessionato dalla sua rivale, Steffi Graf.

Quel giorno, durante il torneo di Amburo, un uomo si era sporto dalla barriera di sicurezza e le aveva infilato un coltello di 23 centimetri tra le scapole. Seles era seduta sulla sedia durante un cambio di campo, piegata in avanti per bere dell’acqua: per questo la lama penetrò soltanto di un centimetro e mezzo, mancando per cinque centimetri la colonna vertebrale.

Inizialmente molti pensarono che l’aggressione avesse una motivazione politica: Seles era nata nell’allora Yugoslavia, da una famiglia di origini serbe, e aveva già ricevuto minacce di morte a causa del comportamento dei serbi durante la guerra nell’ex-Jugoslavia, iniziata nel 1991.

Nonostante la ferita fosse guarita in poche settimane, Seles non giocò per più di due anni e attraversò un momento psicologicamente molto complicato. Come racconta nella sua biografia, cadde in depressione e sviluppò un disturbo alimentare che la portò a ingrassare più di trenta chili. Riprese a giocare soltanto nel luglio del 1995 ma non era più quella di una volta.

[tps_title]La malattia di Venus Williams[/tps_title]

Tutto è iniziato nell’agosto del 2011, quando, Venus, è rientrata in concomitanza degli US Open, e dopo aver vinto il primo turno, non è riuscita a giocare il secondo. Non ne aveva le forza. Successivamente l’è stata diagnosticata la sindrome di Sjorgen, una malattia autoimmune con interessamento di ghiandole salivari e lacrimali che toglie nergia, affatica le articolazioni e provoca secchezza agli occhi e alle labbra. Dopo aver dato forfait agli Open di Flushing Mellows, Venus non è stata più la stessa: la palla non viaggiava più come prima ed era lenta negli spostamenti.

Eppure Venus di smettere non vuole saperne. «Sono sempre convalescente perché purtroppo la mia malattia non se ne andrà. Devo riposarmi ogni giorno. Nei miei sogni, arriverà un giorno in cui la sindrome se ne andrà, ma so che non accadrà».

 

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