Wimbledon, una leggenda fatta non solo di giocatori

Siamo sul finire di giugno, data che coincide con il torneo più atteso, quello con più fascino e che, tacitamente ammesso da tutti, quello che vale più degli altri, ovvero Wimbledon.

Ogni anno si cerca di scovare il prossimo vincitore, e si rivivono attraverso vari speciali le grandi finali del passato e i giocatori che ne hanno fatto la storia, da McEnroe a Sampras passando per Becker fino ad arrivare a Federer senza dimenticare Navratilova, Graff e le sorelle Williams. In tutta questa moltitudine di talento nessuno parla mai del partner storico del torneo, ossia Slazenger.

CENNI STORICI – L’azienda nasce nel 1881 da una coppia di fratelli ebrei Ralph e Albert Slazenger.
Sempre in quell’anno Ralph lascia la nativa Manchester per aprire in Cannon street a Londra il primo negozio che vende merci sportive. Quattro anni dopo il marchio si associa al torneo di Wimbledon, e dal 1902 è il fornitore ufficiale di palline, la più lunga partnership della storia dello sport. Nel 1910 venne costituita una public company per acquisire Slazenger & Sons che galleggiava in borsa e nel 1931 la società acquisì Gradidge & Sons società che si occupava di golf.

LA GUERRA – Con l’avvento della guerra, come molte altre aziende del Regno Unito e del mondo, Slazenger è costretta a modificare gli indirizzi di produzione verso il materiale militare sfruttando la sua conoscenza della lavorazione della gomma e del legno. Nel settembre del 1940 la fabbrica subisce danni in seguito ad un bombardamento, mentre la sua diretta concorrente la William Sykes di Horbury è indenne. Slazenger riesce comunque a continuare la produzione, avvalendosi di alcune fusioni con società concorrenti fino a quando, tra il 1942 e 1943, acquisisce Sykes ltd e Fh Ayres, azienda che produce cavalli a dondolo, cambiando la ragione sociale in Slazengers Sykes Gradidge and Ayres. Nel punto di massimo splendore l’impero Slazenger, con distributori e agenti autorizzati, o partnership con altre realtà, raggiunge Nuova Zelanda, Africa Bolivia e Madagascar.

IL DECLINO – L’evolversi della tecnologia e forse un po’ di narcisismo verso un dominio durato diversi anni, son stati l’ascesa e la caduta di questo glorioso marchio, leader assieme a Dunlop del mercato delle racchette fino all’avvento dei nuovi materiali, agli inizi degli anni 80. Infatti con l’introduzione di materiali come grafite, fibra di vetro e kevlar, Slazenger, impegnata con investimenti in materie prime, non riesce a modificare in maniera rapida le proprie macchine per le nuove tecnologie, così subisce l’avvento di nuovi concorrenti e cade in disgrazia. Nel 1988 associa il proprio nome a Jimmy Connors, creando per l’allora quarantenne una linea di racchette a lui dedicata.


Ottiene come grosso successo in quegli anni di declino il titolo del Roland Garros con Arantxa Sanchez nel 1989 con la Silhouette 95.

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Ultimo tentativo di ripresa è la fusione con Dunlop nel 1996. Modelli di racchette che hanno fatto la storia di Slazenger sono stati la Challenge n°1, la Rolls o la Phantom, racchette che per tecnologia e prestigio avevano grosso richiamo sull’appassionato di tennis. Il britannico Tim Henman è uno degli ultimi atleti ad usare il marchio in epoca recente. Henman per anni è stato il britannico su cui tutti puntavano per vincere nuovamente Wimbledon, ma il suo sogno si è sempre infranto in semifinale. Semifinali raggiunte nel 1998-1999 e 2001-2002 .


Dal sito Slazenger possiamo vedere che l’azienda ora è impegnata nel cricket e hockey, oltre al tennis, anche se la vendita di racchette non è un mercato molto remunerativo.
Ad oggi nessun giocatore utilizza racchette con il marchio della pantera, che nonostante non sia più la potenza che è stata in passato, conserva comunque il diritto di fornire le palline al torneo più prestigioso del mondo.

 

Si ringrazia www.80s-tennis.com per alcune foto delle racchette.

 

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