[tps_title]1) Indian Wells quinto Major [/tps_title]
Ion Tiriac, fondatore del torneo Combined di Madrid, si è più volte chiesto: “Dove è scritto che ci possono essere solo quattro Slam?”. In realtà da nessuna parte e si parla sempre più di Indian Wells, torneo amato molto da giocatori e fans come quinto Slam. Del resto l’evento californiano è in programma sei settimane dopo gli Australian Open e potrebbe riempire il calendario prima del French Open.
[tps_title]2)Occhio di Falco anche sulla terra [/tps_title]
Hawk Eye o Challenger, introdotto dalla Federazione nel 2005, ha fatto si che i battibecchi in campo tra giocatori e arbitro o tra i vari giocatori si verifichino assai più raramente. L’unico problema resta quando si gioca sulla terra rossa, superficie che lascia impresso il segno della pallina, non sempre però visto esattamente dal giudice di sedia. Esempio eclatante è il French Open da poco terminato: il verdetto mostrato in televisione era in contraddizione con la decisione dell’arbitro. Può capitare ma alla lunga diventa inaccettabile.
[tps_title]3)Calendario più flessibile [/tps_title]
Il calendario tennistico potrebbe aver bisogno di un riallineamento. L’Off Season è troppo breve soprattutto per quei giocatori che decidono di partecipare ad esibizione come la famosa IPTL che mette in palio molto denaro. Sei dei tradizionali nove Master 1000 si giocano praticamente in sequenza (Indian Wells/Miami, Madrid/Roma, Canada Open/Cincinnati). Fisicamente è troppo dispendioso e troppo impegnativo se si pensa che sul finire della stagione, dagli Us Open in poi, ogni anno diversi tennisti devono fare i conti con infortuni. Ci saranno grandi cambiamenti: l’Itf, la Wta e l’Atp si renderanno forse conto dell’appeal che suscitano le varie esibizioni e una volta che Indian Wells diventa uno Slam, Miami e Cincinnati potrebbero trasformarsi in Combined e la Hopman Cup in un torneo vero e proprio.
[tps_title]4) Ci sarà un orologio sul campo[/tps_title]
L’eccessiva perdita di tempo tra un punto e l’altro è ormai da diversi anni argomento di discussione. Per far fronte a questa mancanza di rispetto nei confronti di avversari e pubblico, il Tour approverà l’uso di un orologio in campo per garantire che i tennisti non perdano troppo tempo tra un servizio e l’altro.
L’orologio verrà avviato a discrezione del giudice di sedia e sarà visibile a tutti. A proposito ricordiamo il tentativo effettuato durante l’Iptl 2014: l’orologio posizionato a bordo campo aveva l’obiettivo di cronometrare sia le pause tra un punto e l’altro, che i cambi di campo che non dovevano durare più di 45 secondi. Una trovata che ha lasciato un po’ perplessa Maria Sharapova :” L’orologio mette ulteriore pressione al mio servizio, non mi riesco a concentrare come al solito”.
[tps_title]5)Qualcuno completerà il Grande Slam [/tps_title]
Prima del 2000 sembrava impossibile realizzare l’impresa Grande Slam. La differenza tra le superfici era troppo significativa e vincere tutti e 4 i Major in un anno era improbabile. Non ci è riuscito neanche il grande Pete Sampras ma oggi potrebbe non essere così. Tutto è cambiato: l’erba di Wimbledon è molto più lenta, a decidere le sorti degli incontri sono solo gli avversari. Novak Djokovic, campione già a Wimbledon e a Parigi, potrebbe completare il sogno già in questo 2016, ma anche se non dovesse farcela qualcuno prima o poi ci riuscirà.
Fonte: GYSN