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All’orizzonte la finale dei sogni?

Esattamente otto anni fa, di questi tempi, una finale all’Australian Open tra Federer e Nadal rappresentava una situazione pressoché scontata, ma nonostante ciò si trattava comunque di un match attesissimo e desiderato da tutto il pubblico. Effettivamente in quella circostanza andò proprio così e ricordiamo tutti la meraviglia che i due giocatori misero in scena. Nell’edizione attuale, inaspettatamente, potrebbe ripetersi un’altra pagina meravigliosa di questa rivalità, considerati lo stato di forma dei due fenomeni e le premature eliminazioni di varie teste di serie; e oggi come allora, l’attesa per il potenziale evento è decisamente elevata.

IL PERCORSO DI NADAL – Dopo la lunga lotta contro Zverev, sintomatica della buona tenuta psicofisica di Rafa, il prossimo scoglio è rappresentato da Gael Monfils che, al netto di una partita ai limiti della perfezione, non dovrebbe creare eccessivi patemi. Il francese potrebbe costringere Nadal agli straordinari solo mettendo in campo un’intensità simile a quella della finale di Montecarlo dello scorso anno; il problema, però, risiede nella risaputa mancanza di continuità di Monfils. Ai quarti di finale, si prospetterebbe un interessantissimo confronto con la testa di serie più alta rimasta in tabellone, il numero 3 Milos Raonic, che sul cemento può indubbiamente mettere in difficoltà lo spagnolo. La semifinale, invece, potrebbe rivelarsi paradossalmente più agevole: a contendersela, oltre all’outsider Istomin, tre talenti puri come Thiem, Goffin e Dimitrov.

L’INSIDIA SVIZZERA – Anche per il maestro Roger Federer, una buonissima tenuta alla lunga distanza nei cinque set contro Nishikori: elevato livello di gioco, vario ed entusiasmante come al solito, affiancato ad una certa brillantezza atletica. Il prossimo avversario non sarà Andy Murray, come ci si attendeva, bensì Mischa Zverev, ampiamente alla portata dello svizzero nonostante un livello di fiducia importante per il tedesco. La vera prova del nove ci sarebbe poi in semifinale, dove probabilmente andrebbe in scena il derby svizzero con Wawrinka, il quale ai quarti se la vedrà con Tsonga. Conosciamo il feeling di Stan con l’Australia, ricordiamo altrettanto bene il suo rendimento devastante che cresce nella seconda settimana. Roger, però, ne conosce perfettamente i limiti; l’entusiasmo per una possibile nuova pagina della rivalità con Nadal, potrebbe giocare un ruolo determinante in quest’ottica.

Una possibile finale dei sogni è più che un’ipotesi. Con le inaspettate uscite di scena di Murray e Djokovic, inizialmente principali candidati per la vittoria finale, si sono creati scenari impensabili fino a qualche giorno fa. Quello più intrigante è indubbiamente rappresentato dallo scontro Federer-Nadal; il fattore fisico inciderà enormemente e la gestione delle energie sarà fondamentale. Assistere ad un altro capitolo di storia del tennis, in un momento storico in cui la flessione fisiologica dei due campioni è inevitabilmente iniziata, rappresenterebbe il giusto epilogo per rendere omaggio a queste due leggende viventi.

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Luca Sassone

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