Miami o non mi ami? Anche senza margherite da sfogliare, il programma odierno al Miami Open farà innamorare gli appassionati di tennis. Mentre il tabellone femminile si allineerà alle semifinali, quello maschile proporrà i primi due incontri validi per i quarti. Vediamo dunque di anticipare cosa potrà succedere.
Dopo il doppio d’apertura che vedrà in campo Martina Hingis e compagna (la taiwanese Chan) alla ricerca della semifinale contro Klepac-Martinez Sanchez, il primo singolare metterà di fronte Simona Halep e Johanna Konta. Tra le due c’è un solo precedente e risale alla fine di settembre del 2015, nel terzo turno del torneo di Wuhan 2015; in quell’occasione la britannica nata in Australia era n°66 del ranking WTA e approdò al main-draw solo dopo essersi qualificata mentre Simona Halep era testa di serie n°1. Johanna vinse 7-5 al terzo e rischiò di ripetersi anche nei quarti con Venus Williams ma, ben più importante, da quel risultato pose le basi per l’ottimo 2016 che ha definitivamente lanciato la Konta nell’élite del circuito femminile.
Dal canto suo, Simona sta cercando buone sensazioni dopo un avvio di stagione a dir poco deficitario. Prima di Miami, bisognava tornare allo scorso settembre per vedere la rumena vittoriosa per tre volte a fila e le sconfitte con Shelby Rogers a Melbourne e Kiki Mladenovic a Indian Wells hanno lasciato il segno. Dopo aver lasciato un set alla Osaka e aver travolto la Kontaveit, la testa di serie n°3 di Miami ha dovuto annullare un match-point alla Stosur. Non privo di difficoltà nemmeno il cammino della Konta, costretta al terzo dalla Sasnovich al debutto e, dopo il secco 6-4, 6-0 alla Parmentier, impensierita nel primo set pure dalla spagnola Arruabarrena. Probabilmente Johanna sta rifiatando dopo lo scoppiettante inizio 2017 (semifinale a Shenzhen, vittoria a Sydney e quarti agli Australian Open) ma resta comunque favorita contro una Halep fin qui assai poco convincente.
Dopo Halep-Konta sarà la volta di Fognini e Kei Nishikori. Ero in tribuna entrambe le volte che l’azzurro ha affrontato il giapponese: la prima volta fu in un campo periferico a Melbourne Park, primo turno dello slam australiano 2011; la seconda quasi un anno fa, sulla terra rossa di Madrid. In entrambe le occasioni ha prevalso il giapponese ma Fabio ha avuto le sue occasioni (soprattutto in Spagna) e stasera potrà sovvertire il pronostico che lo vede opposto al n°2 del torneo. Kei non è al massimo della forma mentre l’italiano sembra sprizzare salute (e serenità) da ogni poro; il modo con cui Fognini ha disposto di un tennista caldo come Young e la prestazione altalenante di Nishikori sia con Verdasco che con Delbonis lasciano aperto uno spiraglio per quella che sarebbe la prima storica semifinale in un 1000 sul cemento del nostro giocatore.
Si torna al femminile per la terza partita, l’ultimo e più affascinante tra i quarti del singolare femminile. La tedesca Angelique Kerber, fresca di ritorno sulla vetta del ranking WTA, proverà a legittimare lo scettro centrando la semifinale a spese di Venus Williams. Entrambe battute a Indian Wells dalla futura campionessa Elena Vesnina, la tedesca e la statunitense hanno trovato riscatto in Florida; Angie non ha lasciato nemmeno un set a Duan, Rogers e Ozaki così come Venus, devastante con Haddad Maia e Tig e molto centrata nella sfida vinta 6-3, 7-6 con Sveta Kuznetsova. Angelique Kerber è sempre stata un’avversaria ostica per la Williams, tanto da averla battuta alcune volte quando ancora non era Top-10. Le precedenti sfide dicono 4-2 per Kerber, che ha vinto anche l’ultima (semifinale di Wimbledon 2016); tuttavia Venus Williams, nella sua seconda (o terza?) giovinezza non lascerà nulla di intentato per tornare a battere una n°1 del mondo e proseguire la strada verso il quarto titolo a Miami.
Chiuderà il programma il match serale tra Rafael Nadal e Jack Sock. Lo spagnolo, pur senza incantare, ha fin qui rispettato il pronostico ma sa che dovrà alzare il livello del suo gioco se vorrà avere la meglio sul primo statunitense dal 1999 capace di conquistare i quarti di finale in quattro Masters 1000 consecutivi (Shanghai, Bercy, Indian Wells e Miami). Nei due precedenti ha prevalso l’iberico ma l’ultima sfida risale a Pechino 2015 e da quella volta Sock ha fatto progressi importanti. Già vincitore di due titoli in questo inizio di stagione (Auckland e Delray Beach), l’americano è stato semifinalista a Indian Wells aggiudicandosi quattro match (tra cui quelli con Dimitrov e Nishikori) al terzo set e quindi mostrando doti di combattente. Servizio e dritto dello statunitense contro il pressing asfissiante di Nadal; Rafa favorito ma una vittoria di Jack non sarebbe poi così clamorosa.
Il programma completo di mercoledì 29 marzo
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