Serena Williams, the greatness of all time

La sconfitta contro Ajla Tomljanovic sancisce la fine della carriera di Serena Williams che saluta e ringrazia gli US Open e i fan

“These are happy tears, I guess. I don’t know”, “Queste sono lacrime di gioia o almeno credo. Non ne sono sicura”. Dice così al termine della sua ultima partita, davanti al pubblico di casa degli US Open, Serena Williams tra un ringraziamento ai genitori ed una menzione – doverosa – nei confronti della sorella maggiore Venus.

Serena e Venus Williams

Insieme, e non sempre è stato facile, si sono ritagliate uno spazio in uno sport, il tennis, da sempre non molto aperto ai cambiamenti. Hanno tracciato un sentiero che le generazioni successive stanno percorrendo e che, forse, senza di loro non avrebbero trovato aperto.

L’eredità che Serena Williams lascia sui campi di gioco non è fatta soltanto dei grandi successi o dalle sconfitte che nell’ultimo periodo la hanno vista più volte sfiora soltanto l’ennesimo record. È fatta di battaglie per l’eguaglianza, di riconoscimenti che vanno oltre il trofeo messo in una, seppur ricca, bacheca.

Nei 27 anni da professionista ha fatto registrare numeri impressionanti: 96 titoli tra singolare e doppio, 23 Slam in singolare, 14 in doppio e 2 in doppio misto, 4 ori olimpici, la prima posizione nel ranking sia in singolare che in doppio. Traguardi difficili da emulare ma con la certezza che qualcuna là fuori vorrà quantomeno provare a raggiungerli se non addirittura battere.

E quelle lacrime, miste commozione e tristezza sono le stesse che ho trattenuto invece al momento della scrittura di questo articolo. L’Arthur Ashe si è trasformato in uno stadio che, noi italiani siamo abituati a vedere durante una partita di calcio. La coreografia alla prima, gli applausi a scena aperta all’ultima dopo la sconfitta contro Ajla Tomljanovic con Billie Jean King a renderle omaggio.

La tennista australiana si è regalata una notte che entrerà nella storia. Con il punteggio di 7-5, 6-7, 6-1 è stata lei, di fatto, a scrivere The End, sull’ultima pagina del capitolo della sua vita da pro. Serena Williams però anche in questa occasione, dove le luci dei riflettori sono tutte per chi vince, le ha rubato la scena. È il fenomeno Serena. Non ci sono tanti altri aggettivi.

Serena Williams saluta il pubblico di New York. Credit: Simon Bruty/USTA

Per lei che tra pochi giorni compirà 41 anni, inizia una nuova storia. Non si sentirà più “vecchia” ed è pronta ad esplorare nuovi orizzonti. Già mamma di Olympia potrebbe pensare al bis mentre la sua linea Serena e le sue attività da imprenditrice continuano a regalarle successi. L’ultimo, in ordine cronologico, con la partecipazione a Wall Street.

Il suo grazie alla fine, al pubblico che la ha seguita per decenni, è lo stesso grazie che noi rivolgiamo a Serena Williams capace, insieme alla sorella Venus, di fare innamorare milioni di persone al tennis. E, se come ha detto lei, senza Venus non esisterebbe Serena, questo grazie è anche per la 42enne che non guarda la carta di identità e che aspettiamo ai prossimi Australian Open.

Thank you, Serena. The greatness of all time!

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