Italia vs Francia, Fed Cup: le pagelle

Terminati i quarti di finale di Fed Cup, che hanno visto infaustamente l’eliminazione del team azzurro, è ora tempo di pagelle per i protagonisti in campo e non solo!

ITALIA, 5: Farsi rimontare dal 2-0 non è cosa da tutti i giorni. La Nazionale però ci è riuscita ugualmente. Scherzi a parte, dopo il primo giorno forse ci eravamo montati un po’ la testa. Male, perché la Francia, a parte tutto, era un avversario più che abbordabile, almeno sulla carta. OCCASIONE PERSA

FRANCIA, 8: L’impresa è compiuta. Senza scoramenti vari, la domenica genovese ha portato fortuna ai galletti. Ma come si dice: la fortuna aiuta gli audaci. Anche se la maggior parte del lavoro l’ha fatto l’Italia, sperperando quel vantaggio fino all’ultimo punto del doppio. Un plauso sportivo va comunque agli avversari, che tutto sommato hanno meritato di passare il turno. CHAPEAU

GENOVA, 7: Non ce ne vogliano i genovesi, ma il voto è la media aritmetica tra il 10, attribuito al pubblico, anche per la sportività dimostrata, e il 4 delle condizioni del campo che fin dal giorno ha dato problemi con i rimbalzi. È impensabile che un terreno così nuovo sia così instabile per quanto riguarda la tenuta. CAMPO DA GOLF

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SARA ERRANI, 4,5: Dalla numero uno d’Italia ci si poteva aspettare qualcosa in più che una singola vittoria. Nel secondo giorno non è sembrata mai in partita in entrambe le occasioni: prima contro la Mladenovic, non proprio una singolarista d’élite, e, anche peggio se possibile, nel doppio con la compagna di sempre Roberta Vinci. Il risultato è perentorio: solo tre game per la coppia numero uno al mondo. EVANESCENTE

CAMILA GIORGI, 5: Mezzo voto in più della “collega” per essere stata ad un set dalla qualificazione. Dopo la apoteosi della prima giornata, quando ha lasciato le briciole alla Cornet (perdonate il gioco di parole XD), ci si aspettava una sua replica contro la quasi coetanea Garcia. Il fisico “monstre” sfoggiato oggi non è riuscito a compensare il calo mentale avuto nella pausa buche nel secondo set. Dall’Ad Maiora della scorsa settimana ci pare ora più consono: A.A.A. CAMILA GIORGI CERCASI

ROBERTA VINCI, 5,5: La sufficienza non gliela possiamo regalare, anche se inseme a Karin Knapp è la meno responsabile della disfatta. Nel doppio non riesce a far sentire particolarmente la sua presenza e a sopperire a una stanca e mediocre Sarita. Da veterana del gruppo dispensa sempre consigli, aiutando quando serve capitan Barazzutti a motivare le sue ragazze. Come successo anche agli Australian Open, la coppia non si dimostra troppo all’altezza. CHICHIS AL TRAMONTO?

KARIN KNAPP, SV: L’altoatesina sperava tanto di prendere parte al doppio conclusivo ma deve rinunciare. Col senno di poi non avrebbe poi fatto tanto peggio di Sarita. SNOBBATA

CORRADO BARAZZUTTI, 5,5: Fa di tutto per motivare le sue ragazze, gli manca solo l’ingresso in campo. INCOLPEVOLE

ALIZE CORNET, 5: Non è al top della forma, è evidente. La capitana la cambia a sorpresa nel secondo giorno, preferendole addirittura la Mladenovic. Scelta forzata o richiesta? Fatto sta che se fosse la seconda, le va dato atto di essere stata umile e di aver messo la squadra davanti. Tra le nostre, sicuri che non si poteva fare qualcosa del genere? HUMILITAS

KRISTINA MLADENOVIC, 7,5: Gioca il singolare divinamente, approfittando dei passaggi a vuoto delle nostre ragazze. Chiamata straordinariamente in causa nel secondo giorno, scende in campo con grinta e cattiveria da vendere, tanto da vincere contro Sarita e riaccendere le speranze francesi. Nel doppio, poche ore dopo, è altrettanto brillante e non accusa affatto la stanchezza. SALVATRICE DELLA PATRIA

KAROLINE GARCIA, 8: A poco più di 20 anni gioca tre match in due giorni, in una maratona quasi senza sosta. Dopo la prima sconfitta, anche abbastanza netta, non si perde d’animo e regola Giorgi, rimontando il match, che sembrava oramai compromesso. Idem per quanto riguarda il match di doppio. Da piccola del gruppo si è trasformata in una delle protagoniste dell’impresa francese. PICCOLI TALENTI CRESCONO

PAULINE PARMENTIER, SV: Anche lei, come la nostra Karin, non prende parte alla sfida in campo, ma certamente non mancherà occasione di vedere giocare anche lei per la sua nazione. SPETTATRICE NON PAGANTE

AMELIE MAURESMO, 8: Da capitano riesce a trasmettere alle sue ragazze la combattività che la contraddistingueva da giocatrice e il fatto che non bisogna mai perdere le speranze, fino alla fine. Chissà se con un altro capitano sarebbe successa la stessa cosa. ESPERIENZA AL SERVIZIO DELLA SQUADRA

Di Simone Marasi

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