Sarà Forlì ad ospitare il debutto di Tathiana Garbin in Fed Cup

Con la stagione che si sta avviando al termine, è tempo di bilanci, calcoli, progetti, ma anche di dare un’ occhiata al 2017, che vedrà la nazionale di Fed Cup alle prese con il nuovo corso, il dopo Barazzutti, che per la prima volta dopo quindici anni non siederà più sulla panchina dell’ Italia femminile.

Una specie di anno zero, con le azzurre che cercheranno di scrivere una nuova pagina, dopo aver archiviato un’ epoca di soddisfazioni e di successi, grazie alle imprese di Pennetta, Schiavone, Vinci, ed Errani, capaci di conquistare il trofeo per ben quattro volte negli ultimi dieci anni, (più una finale persa). Di quella nazionale non è rimasto molto, dopo la retrocessione nel World Group II, sono cambiati quasi tutti i volti dei protagonisti: dopo Flavia Pennetta, già uscita dalla scene da un anno, per motivi anagrafici presto toccherà a Vinci e Schiavone, e non c’ è più Corrado Barazzutti alla guida del quartetto azzurro.

Si riparte quindi da Tathiana Garbin, che si ritrova a raccogliere un fardello pesante, dovendo ripartire con un gruppo tutto nuovo, che salvo sorprese dovrebbe ripartire da Sara Errani e Karin Knapp, tutt’ altro che due rincalzi, ma entrambe prossime al raggiungimento del traguardo dei trent’ anni; con Camila Giorgi fuori dai giochi fino a data da destinarsi, a causa della sua diatriba con la Federazione, per completare il quartetto la Garbin potrà e dovrà avvalersi delle giovani, come Pieri, Rosatello, Ferrando, Trevisan, e la stessa Caregaro, (già convocata contro la Spagna), tutte giovani che la neo capitana conosce più che bene, visto il  ruolo di responsabile delle nazionale giovanili che occupava precedentemente, e che ne ha suggerito la scelta per il dopo Barazzutti.

Salvo cambiamenti dell’ ultim’ ora, sarà quindi Forlì la sede prescelta per fronteggiare Dominika Cibulkova e compagne, in quello che si preannuncia un match tutt’ altro che semplice; l’ ex Pala Fiera, del capoluogo romagnolo, una struttura in grado di contenere fino a 6000 spettatori sugli spalti, mentre per quanto riguarda la superficie di gioco, la scelta dovrebbe ricadere sulla terra battuta, la più adatta alle caratteristiche delle azzurre, e contemporaneamente la meno idonea per il gioco delle slovacche, più a loro agio su campi veloci.

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