NextGen Finals: Chi sono i 10 migliori talenti in corsa per Milano

[tps_title]10: Matteo Berrettini[/tps_title]

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LA NOSTRA SPERANZA  – Romano, vent’anni, Matteo Berrettini è sicuramente il prospetto più interessante che la scuola tennistica italiana può presentare. Difficilmente a fine anno sarà tra i primi otto under-21 della speciale Race, ma ci sono grandi possibilità che sarà lui a fruire della wild-card che gli organizzatori hanno a disposizione.

[tps_title]9: Denis Shapovalov[/tps_title]

UN’ ELEGANZA FUORI DAL TEMPO – Vincitore di Wimbledon Juniores nel 2016, si è fatto conoscere battendo Kyrgios a Toronto. Con un bellissimo rovescio ad una mano è il giocatore più elegante del gruppo. Quest’anno dopo lo shock della squalifica in Davis per aver involontariamente colpito l’arbitro in volto con una pallina è riuscito a infilare due Challenger vinti nel mese di Marzo. Per quest’anno  potrebbe avere ancora poca esperienza, ma con certezza sarà il mattatore delle prossime edizioni.

[tps_title]8: Casper Ruud[/tps_title]

L’ULTIMO ARRIVATO – Il più giovane in corsa per Milano, solo 18 anni per il norvegese Casper Ruud. L’anno scorso ha stupito tutti vincendo il Challenger di Siviglia, mentre quest’anno si è guadagnato le luci della ribalta arrivando in semifinale all’ATP 500 di Rio de Janeiro, venendo sconfitto solamente da Dominic Thiem.

[tps_title]7: Hyeon Chung[/tps_title]

IL SECCHIONE – Il vent’enne sud-coreano è la grande promessa del tennis asiatico. Ha raggiunto il suo best-ranking nel 2015 con il 51esimo posto. Di lì in poi tanti alti e bassi ma un gioco con delle sempre più solide fondamenta. E pensare che nel 2013 fu battuto in finale di Wimbledon Juniores dal dimenticato Gianlugi Quinzi…

[tps_title]6: Frances Tiafoe [/tps_title]

IL FIGLIO DEL CUSTODE –  Salito agli onori della cronaca dopo l’ottima prestazione di sabato contro Roger Federer. Frances è figlio di immigrati scappati dalla guerra civile in Sierra Leone, suo padre faceva il custode in un tennis-club del Maryland. Gioco spumeggiante e un buon servizio sono le sue armi.

[tps_title]5: Borna Coric[/tps_title]

IL SOLDATINO – Doveva essere l’erede della grande scuola tennis croata. Considerato da molti il futuro Novak Djokovic per uno stile di gioco a tratti simile, ha visto i suo risultati scemare sempre di più. Suo il compito di rimettersi in pista, il tempo è dalla sua parte.

[tps_title]4: Daniil Medvedev[/tps_title]

LO SPILUNGONE – Daniil Medvedev russo che insieme a Khachanov potrebbe formare un duo di Davis da paura per i prossimi anni. Ormai stabilmente tra i top 100, quest’anno è partito con una marcia in più rispetto ai rivali, indoor ha pochi rivali.

[tps_title]3: Karen Khachanov[/tps_title]

BUM BUM KHACHANOV – Servizio e dritto esplosivi per la più grande promessa del tennis russo. Dopo Zverev è il più giovane NextGen ad aver conquistato un titolo ATP, lo scorso autunno a Chengdu. Da sempre un predestinato, tanto che Yevgeny Kafelnikov nel 2013, disse che lo avrebbe visto nei top 20 entro il 2015. La strada è ancora lunga ma le premesse sono ottime.

[tps_title]2: Taylor Fritz[/tps_title]

MAKE AMERICA GREAT AGAIN – La più grande speranza del tennis americano. A vent’anni è già sposato ed ha un figlio, segno di una grande maturità. Ad Indian Wells ha sconfitto Marin Cilic, sua prima vittima tra i top 10. Le attese sono tante e l’America sta a guardare.

[tps_title]1: Alexander Zverev[/tps_title]

IL ROBOT – E chi poteva essere se non lui. A 19 anni è già tra i primi 20 del ranking. Con due titoli in bacheca il futuro è nelle sue mani. Il gioco ormai è da top-player, c’è da lavorare sul fisico ma la sensazione è che per lui questo Master Under-21 sarà fin troppo facile.

 

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