Sofya Zhuk, un altro angelo biondo nella ricca fucina di talenti russa

Nata a Mosca sedici anni fa, Sofya Zhuk ha trovato una seconda casa in Belgio, a Ottignies presso la Justine Henin Tennis Academy, dove Oliver Jeunehomme, il suo coach, l’ha formata fino a farla diventare una delle teenager più promettenti del panorama tennistico in rosa.

Il suo nome è salito agli onori della cronaca la scorsa estate, dopo il trionfo a Wimbledon Junior. La Zhuk, partita da unseeded nel torneo dedicato alle ragazze, è riuscita a trionfare senza perdere nemmeno un set in sei incontri, compresa la finale vinta contro la connazionale Anna Blinkova per 7-5 6-4.
In Russia dopo il trionfo nei Championships sono iniziati i primi paragoni e la moscovita è stata indicata come l’erede naturale di Maria Sharapova. Oltre al gioco eccezionale della piccola Sofya simile a quello di Masha da teenager, infatti, la classe ’99 russa ha forti similitudini fisiche con l’ex numero 1 del mondo nata a Nyagan: anche lei alta e slanciata, anche lei bionda. Manca giusto un po’ di malizia, ma quella, siamo sicuri, arriverà con gli anni.

Zhuk-Wimbledon

Sofya può contare in bacheca due titoli in tornei Itf: quella vinto nel 2014 a Shymkent (Kazakistan) contro la connazionale Lazareva e quello ottenuto il 14 febbraio di quest’anno a Sharm el-Sheikh contro la bulgara Terziyska. Successo, quest’ultimo, a dir poco roboante considerato che la sedicenne russa non ha perso nemmeno un set e, al massimo, ha ceduto quattro game in alcuni dei dodici set giocati nei sei incontri che l’hanno portata al titolo.

Ricevuta questa settimana una wildcard per il suo primo main draw in un torneo Wta, sul campo 2 di Key Biscayne la Zhuk ha potuto poco contro la cinese Shuai Zhang, numero 68 del ranking (oltre settecento posti di differenza data la 775esima posizione della teenager russa) e giunta agli ottavi negli ultimi Australian Open. L’asiatica ha vinto nettamente per 6-1 6-2 facendo valere la maggiore esperienza, ma per la Zhuk rimane la grandissima emozione del primo passo nel mondo dei grandi. Come si dice poi: la prima volta non si scorda mai, vero?
Dopo la grandissima ascesa di Daria Kasatkina in seguito al titolo del Roland Garros Junior conquistato nel 2014, che sia già ora di una nuova enfant prodige per la fertilissima terra russa?

 

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