Federer, Shanghai e quella Masters Cup del 2005

Shanghai. Questa città, prima della splendida vittoria di ieri contro un ottimo Simon, evocava a Roger già grandi ricordi. Nel 2006 e 2007, infatti, Federer aveva vinto la Masters Cup giocata a Shanghai. Nel 2002, in semifinale, perse da Hewitt. Ma è soprattutto la Masters Cup del 2005 a essere ricordata come una delle più belle (e intense) degli ultimi anni. Le Atp Finals del 2005 erano stata falcidiate da una serie di ritiri. Nadal numero 2, Roddick 3, Hewitt 4, Agassi 5 e il campione in carica degli Australian Open, Marat Safin. Tutti ritiratisi prima o durante il torneo.

Nalbandian, numero 12 del mondo, non si era qualificato per l’evento nemmeno da riserva. Riesce ad aver accesso al torneo dopo il ritiro di Roddick. Cancella una battuta di pesca per partecipare all’evento. Arriva in finale contro Federer, reduce da 35 vittorie consecutive nel circuito.

Federer, nel pieno di una delle stagioni migliori di sempre, era con le stampelle sino a tre settimane prima del torneo, dopo aver ‘guadagnato’ una ferita alla caviglia destra in Thailandia. Il torneo, ospitato in uno stadio nuovo di zecca, il Qi Zhong, vede nelle prime fasi un Federer dominante. 3 vittorie su 3 partite giocate, anche contro lo stesso Nalbandian. In semifinale c’è Gaudio ad attendere lo svizzero: nonostante il tutore nero alla caviglia, Federer serve la prima bicicletta  della carriera. Nella semifinale di un Masters di fine anno (record, mai nessun altra bicicletta in una Masters Cup). Insomma, impressionante. Tutto sembra girare per il meglio per il Federer più splendente di sempre.

Nalbandian arriva invece al torneo con solo un successo in stagione alle spalle. 1-2 lo score contro i top ten, con un’ottima vittoria ai danni di Coria agli Australian Open. Dopo la sconfitta con Federer nel round robin, Nalbandian supera Coria, Ljubicic e in semifinale Davydenko (che bel tennista, chi non lo ricorda con estremo piacere?), battuto 6-0 7-5. Tre bagel su quattro set giocati nelle semifinali di una Masters Cup. Qualcosa di strano era nell’aria.

23 novembre 2005, finale. Nalbandian conduceva 5-4 nei precedenti, ma Federer aveva vinto gli ultimi quattro match. Il match dura addirittura quattro ore e mezza. Federer si porta avanti di due set grazie a due lottati tiebreak. Ma Nalbandian, imperterrito, vince in scioltezza i successivi due set. Per poi imporsi clamorosamente al tiebreak del quinto set. Se avete quattro ore e mezza di tempo, questo match è memorabile. Sotto 4-0 nel set decisivo, Federer rimonta sino ad andare a servire per il titolo sul 6-5. 30-0, poi l’ennesimo ritorno di un indiavolato Nalbandian, primo argentino dai tempi di Vilas (1974) a vincere una Masters Cup.

“Ho stupito il mondo. Non aveva praticamente mai perso. Tornare in partita dopo aver perso due set contro il numero uno del mondo, con il record che aveva, è del tutto incredibile”. A che record si riferisce? Alla stagione monstre dello svizzero, una delle migliori mai disputate nel tennis. Quella con Nalbandian fu solo la quarta sconfitta stagionale per Federer. 81 vittorie e 4 sconfitte il suo score nel 2005. Fallì di poco l’aggancio al record (ancora oggi imbattuto) di McEnroe della stagione 1984, con 82 vittorie e 3 sconfitte.

Ironico, durante la premiazione, il campione argentino: “Roger, non preoccuparti, non sarà la tua ultima finale. Vincerai tantissimi tornei, quindi lasciami questo”. Aveva ragione Nalba. Federer avrebbe vinto ancora tantissimi tornei. Ancora oggi, dopo ben nove anni. E proprio a Shanghai.

Yuri Benaglio

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