ATP Finals, un mese al via: la situazione dei migliori 8

Il secondo torneo più importante al mondo, dopo le quattro prove del Grand Slam, naturalmente, andrà in scena dal 12 al 19 novembre prossimo, come di consueto in Gran Bretagna. Sede ormai dal 2009 è la O2 Arena di Londra, teatro moderno di grandi eventi, sportivi e non, e lo rimarrà sicuramente almeno fino al 2018, eguagliando il record di New York che ospitò il prestigioso torneo dal 1980 al 1989. Potrebbe cambiare, anche per via della candidatura di Mosca, con la realizzazione della VTB Arena di Mosca, con capacità di 27000 spettatori, ma che in seguito ai Mondiali, verrà ampliata: già dal 2019 potrebbe avvenire il cambio di location, direzione Russia, per motivi soprattutto economici. Per il presente però, la capitale inglese è pronto ad accogliere, ancora, i migliori 8 tennisti del pianeta, con assenze illustri per problemi fisici che hanno rovinato le rispettive stagioni di Andy Murray, Novak Djokovic e Stan Wawrinka. Ad un mese dall’inizio, vi sono ancora 5 posti disponibili. 3 qualificati, mentre dietro ci sarà bagarre negli ultimi tornei stagionali. Ecco un quadro generale per giungere alle Nitto ATP Finals 2017. Buona lettura!

La nuova probabile sede , a partire dal 2019, delle Atp Finals
La nuova probabile sede delle Atp Finals, a partire dal 2019 in quel di Mosca

[tps_title] I QUALIFICATI-[/tps_title]

Al momento 3 qualificati al Master finale, tutti componenti del team Europa che ha partecipato alla Laver Cup. I due veterani, tornati a vincere e dominare, Rafael Nadal e Roger Federer, e l’astro nascente Alexander Zverev.

In primo piano, “sotto i riflettori”, i già qualificati, Rafa Nadal, Roger Federer e Sascha Zverev.

[tps_title] 1. RAFAEL NADAL-[/tps_title]

Il tennista maiorchino andrà caccia dell’unico trofeo che manca alla sua numerosa bacheca, appena arricchita con il 75° successo in carriera, raggiunto domenica a Pechino, a distanza di 12 anni dal primo trionfo, contro Nick Kyrgios, ancora frenato dai suoi limiti mentali. Si tratta dell’ottava partecipazione all’atto conclusivo della stagione tennistica, ove è arrivato spesso scarico fisicamente e appena due volte in finale. Qualificatosi con largo anticipo, ben 9865 punti accumulati, dimenticando l’annus horribilis del 2016; un discreto record per lui alle Finals, con 16 successi e 12 sconfitte, bottino che quest’anno cercherà di incrementare. 6 titoli per il toro spagnolo quest’anno, che giocherà ancora 3 tornei prima di Londra, magari bistrattando il meno calcolato tra i tornei “mille”, cioè Parigi-Bercy. Obiettivo alla portata come non mai, magari per rispondere anche a chi lo ha sempre criticato quando gioca sul cemento indoor, superficie sicuramente da lui non preferita, come ammesso nel 2015, dicendo di come vorrebbe che ogni anno si cambiasse superficie. Un’altra sfida da portare a termine per il classe ’86.

[tps_title]2. ROGER FEDERER-[/tps_title]

The King, tornato nel circuito su grandi livelli, e ancora affamato di vittorie, con l’ambizione di vincere altri due trofei nel 2017, dopo l’anno passato,, in cui gli infortuni lo hanno costretto ad una lunga pausa, che l’ha aiutato, passando da un possibile ritiro, alla vittoria di due Slam, cosa che non accadeva dal 2009. Per il 19 volte vincitore Slam, anche quest’anno, è arrivata la qualificazione al torneo che elegge il Maestro dell’anno tennistico. 14 partecipazioni per il giocatore che ha vinto più volte questo torneo, ben 6 vittorie, una in più rispetto al 5 volte campione Novak Djokovic. Ultima vittoria raggiunta nel 2011, ma anche 3 finali nelle ultime 4 edizioni a cui ha partecipato: sempre sconfitto, anche se nel 2014 a tavolino, con amichevole organizzata all’ultimo tra il finalista Djokovic e Andy Murray. Un ritiro figlio di condizioni fisiche non ottimali e dunque per preservarsi in vista dell’evento storico della sua Svizzera in finale di Coppa Davis, portando la nazione a vincere la prima “insalatiera” della propria storia. Anche per lui,l’anno scorso 0 presenze nell’evento londinese. In questa competizione, l’elvetico, qualificato con 7505 punti, ha vinto 52 partite e perse solo 12, segno di come tenga particolarmente all’evento. Per Roger inoltre, successi arrivati in ogni città in cui ha giocato questo torneo: Houston nel 2003 e 2004, a Shanghai dal 2005 al 2008, e naturalmente Londra, dal 2009 in poi. In una sola parola: Storia.

[tps_title] 3. ALEXANDER ZVEREV-[/tps_title]

L’ultimo già qualificato in ordine di tempo, è la prima partecipazione alle Atp Finals, ad appena 20 anni, mostrando sempre più i caratteri del predestinato. Per il tedesco di origine russa un anno d’oro, con 5 titoli conquistati, tanti quanti il suo idolo Roger Federer, contro cui ha vinto l’ATP 1000 di Montreal, bissando quello appena precedente conquistato a Roma contro NoleUna stagione esaltante, in cui ha firmato il best ranking, con la posizione numero 4 conquistata e serie di risultati straordinari. Prossimo step? Migliorare negli Slam, in cui ha spesso deluso, cominciando dalle prossime ATP Finals, conquistate con la semifinale di Pechino, sia a quelle di Londra, che a quelle di Milano riservate alla Next Gen. Il futuro è adesso.

[tps_title]I CANDIDATI- [/tps_title]

Ancora 5 posti a disposizione dunque, con vari tennisti pronti a fare bagarre per conquistarne uno. Obiettivo? Raggiungere la soglia dei 3895 punti per salire sull’aereo diretto verso Londra. In lizza vari nomi blasonati ma anche alcuni che sono riusciti a ritagliarsi il proprio spazio in un periodo ricco di infortuni. Dominic Thiem, Grigor Dimitrov, Marin Cilic, David Goffin,Pablo Carreño Busta, Sam Querrey, Kevin Anderson, Nick Kyrgios, e i più defilati Roberto Bautista Agut e Juan Martin Del Potro, si daranno battaglia per un posto tra i migliori 8 al mondo.

[tps_title]DOMINIC THIEM-[/tps_title]

 L’austriaco giocherà a Shanghai, Vienna e Parigi-Bercy. Potrebbe essere sufficiente per qualificarlo matematicamente anche se dovesse vincere solo due partite nel “mille” cinese, alla portata, dovendo sfidare Viktor Troicki, vittorioso in rimonta contro un avversario ben più insidioso come la Wild Card, Denis Shapovalov. In un ipotetico terzo turno, ecco John Isner, con il remake del terzo match tra i due avvenuto a Praga, dove la spuntò alla Laver Cup, in una delle partite più spettacolari giocate nella tre giorni ceca. Non arriva con fiducia ma ha un sacco di margini, ragione per cui sarebbe un vero disastro non qualificarsi. Nel caso in cui sbagliasse in quel di Shanghai, può sempre sfruttare il calore del pubblico di casa a Vienna. Per l’austriaco, si tratterebbe della seconda partecipazione in quel di Londra, dopo l’uscita prematura al round robin dell’anno scorso, con appena una vittoria su 3 match giocati.

[tps_title]GRIGOR DIMITROV-[/tps_title] 

Il bulgaro giocherà i tornei di Shanghai, Stoccolma e Parigi-Bercy. L’ex fidanzato di Maria Sharapova sta esprimendo uno dei migliori giochi di questi ultimi tempi e la sua innata capacità di giocare su queste superfici, gli dà il ruolo di grande favorito per qualificarsi. Se dovesse raggiungere la finale nel torneo cinese sarebbe virtualmente classificato, mentre se vincesse il titolo avrebbe assicurato il suo posto. Non è irragionevole pensare di poter raggiungere Parigi già da qualificati, anche se è probabile che debba passare prima da Rafa nei quarti cinesi. Rinato nell’estate americana, l’allievo di Roger, ha collezionato la prima vittoria in un 1000 a Cincinnati, diventando il secondo tennista degli anni ’90 a riuscirci, prima di lui Zverev a Roma, impiegando meno tempo del collega. Ora bisogna confermarsi e trovare continuità, per conquistare la prima qualificazione per le Finals.

[tps_title] MARIN CILIC-[/tps_title]

Il croato si dirigerà a Basilea e Parigi-Bercy, così come a Shanghai. Un titolo all’evento cinese garantirà un posto a Londra, nonostante la sua irregolarità, ha spazio per potersi qualificare con comodità, complice soprattutto per il sorteggio piuttosto agevole a Shanghai, dove potrebbe ottenere una convincente semifinale. Per il finalista di Wimbledon, ci sono ancora alcune scorie della brutta ed indolente sconfitta, ma la Laver Cup e il titolo di Istanbul possono spingerlo verso la terza partecipazione alla O2 Arena, dove, però è uscito sempre al round robin, sia nel 2014 dopo la conquista dello US Open e poi nel 2016. Starà all’erede di Goran Ivanisevic migliorarsi.

[tps_title] DAVID GOFFIN-[/tps_title]

Il belga competerebbe nelle altre quattro settimane (Shanghai, Anversa, Basilea e Parigi-Bercy). Può essere un’arma a doppio taglio per un uomo che ha appena superato un infortunio al ginocchio e che ha all’orizzonte ha la responsabilità di guidare il paese nella finale di Coppa Davis, dopo la delusione di due anni fa contro la Gran Bretagna. Sembra che Goffin voglia aggiungere punti urgentemente per fare una pausa, ma la mancanza di freschezza fisica e mentale può prendere potrebbe spingerlo a sacrificare uno di questi tornei. Per il tennista di Liegi, una grande annata, la migliore, con i quarti agli Australian Open e il quarto turno di New York, le finali perse a Sofia e Rotterdam, ma anche la ripresa dal terribile infortunio subito al Roland Garros, e il grande periodo di ottobre, con le vittorie asiatiche, a Shenzhen e Tokyo. Ora il grande finale, con la partecipazione alle Finals, ove l’anno scorso fece una comparsa per sostituire in un match Gael Monfils.

[tps_title]PABLO CARRENO BUSTA[/tps_title]- 

Lo spagnolo sarà in tre tornei  (Mosca, Basilea e Parigi-Bercy), data l’uscita odierna Shanghai contro Ramos-Vinolas. Non sembra aver assunto il ruolo di candidato soprattutto dopo gli US Open, dove ha giocato il miglior tennis in carriera. Non in forma smagliante, ha però una posizione privilegiata, 9° nella race, con Wawrinka assente, potrebbe ritagliarsi il proprio spazio. Il 26enne ha dimostrato di giocare bene su superfici indoor, in modo che il torneo a Mosca, dove difende il titolo, può essere la chiave per riconquistare fiducia e guadagnare punti.

[tps_title]SAM QUERREY- [/tps_title]

L’americano giocherà a Vienna e Parigi-Bercy. Nel torneo in corso in Cina, ha già vinto il primo turno, e sfiderà nel prossimo Francis Tiafoe, talento americano. Il suo gioco si adatta perfettamente alle condizioni di questo tratto finale dell’anno, e la sua esperienza può essere importante, diventando alleato nella gestione dei nervi. L’annata migliore con due titoli, entrambi in Messico, ad Acapulco e Los Cabos, ma anche la Laver Cup, dove, impotente, ha perso i propri singolari, ma soprattutto la semifinale a Wimbledon e i quarti agli US Open in casa. A 30 anni, può vivere una nuova carriera.

[tps_title] KEVIN ANDERSON-[/tps_title]

Il sudafricano competerà Stoccolma, Vienna e Parigi-Bercy. A Shanghai è già al secondo turno, e potrebbe ritagliarsi uno spazio interessante se in forma con il servizio. Con l’inimmaginabile finale di New York, ora non ha nulla da perdere e molto da guadagnare. Se fisicamente bene, il suo tennis diretto basato sul servizio e sulla destra può essere letale su queste superfici.

[tps_title] NICK KYRGIOS-[/tps_title]

L’australiano sembrava aver trovato la giusta pozione per giocare il miglior tennis ed interessarsi finalmente al suo sport, ma come evidenziato ieri, probabilmente, non cambierà mai… Dopo il grande torneo di Pechino, però con una finale giocata ai limiti dell’ indescrivibile per atteggiamento e condizione fisica. Neanche il tempo di elogiarlo, che nel primo turno contro Steve Johnson, ha messo in mostra ancora i suoi limiti e carattere di bad boy. Infatti, un anno dopo la squalifica sempre a Shanghai, anche oggi, dopo il primo set perso, ha abbandonato il campo inspiegabilmente, con i fischi del pubblico ad accompagnarlo verso gli spogliatoi. In seguito le solite scuse, ma ormai, è carta conosciuta. Altra occasione sprecata, per lui e per l’appeal del torneo. Tornerà, a questo punto, forse, ad Anversa, Basilea e Parigi-Bercy, giocando per cinque settimane consecutive per inseguire il sogno. Se motivato e trova il proprio ordine mentale, l’australiano ha abbastanza armi per portare a termine l’obiettivo, ma dopo oggi, il suo reale scopo, è più incerto di prima...

[tps_title]GLI ALTRI-[/tps_title]

Molto più complicato sembra l’obiettivo Nitto ATP Finals 2017 per Roberto Bautista (dopo aver perso nel primo turno dei Masters 1000 Shanghai), Tomas Berdych (non tornerà in quel di Vienna probabilmente) ma anche John Isner e Juan Martin Del Potro , a cui solo il titolo o una finale a Shanghai potrebbe rimetterli in gara per un biglietto a Londra. Quindi, la sensazione è che ci saranno sette giocatori che si giocheranno le altre cinque piazze, soprattutto per le assenze già citate di due dei Fab Four e del grande outsider del ranking.

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