I magnifici otto: Gael Monfils, tra genio e sregolatezza

“La Monf”, come gli piace esser chiamato, è il sesto qualificato alle ATP World Tour Finals, risultato raggiunto al termine di una stagione fantastica. Merito del suo successo va di certo a Mikael Tillstrom, allenatore del parigino da ottobre 2015, il quale gli ha donato quella maturità che tanto mancava per poter raggiungere i grandi risultati, certo ci sono ancora alcune lacune da colmare ma lo svedese è determinato a completare la sua opera. Un ulteriore miglioramento potremmo vederlo proprio settimana prossima all’O2 Arena di Londra.

UN ANNO DA RICORDARE – La stagione per il transalpino è iniziata direttamente dagli Australian Open, senza aver disputato alcun torneo di preparazione. Nello slam australiano raggiunge i quarti di finale, senza però aver sconfitto qualche nome di spicco, fermato poi dal canadese Milos Raonic. Nei mesi successivi non fa segnare importanti risultati, ad eccezione della finale a Monte Carlo, dove è sconfitto da Rafael Nadal solo al terzo set. In seguito, anche a causa di problemi fisici, non brillerà particolarmente, costretto anche a saltare il Roland Garros. I successi tornano nella seconda metà di stagione, dove a Washington conquista il suo primo ATP 500 della carriera, battendo in una finale rocambolesca Ivo Karlovic, finora quello americano rimane l’unico titolo stagionale. Alle Olimpiadi è costretto ad arrendersi nei quarti di finale a Kei Nishikori, in una battaglia conclusasi al tie break. Ma l’exploit maggiore arriva a Flushing Meadow, dove raggiunge la semifinale dopo aver disputato un torneo a dir poco perfetto, senza perdere neanche un set fino alla sfida con Novak Djokovic, tanto contestata e fischiata dal pubblico per la svogliatezza con cui il francese stava affrontando il match. Dopo gli Us Open, Monfils raccoglie solo una semifinale a Tokyo ed un secondo turno a Shangai, prima di subire una cocente sconfitta contro Gastao Elias a Stoccolma, successivamente il tennista parigino è costretto a saltare gli ultimi appuntamenti della stagione, per prepararsi al meglio in vista delle Finals.

UN TORNEO NON IMPOSSIBILE – Qualche giorno fa sono stati sorteggiati i due gruppi delle ATP Finals, il transalpino è stato inserito nel gruppo Ivan Lendl assieme al serbo Novak Djokovic, al canadese Milos Raonic ed all’austriaco Dominic Thiem. Insomma a parte l’ex numero 1 al mondo, il sorteggio non sembra dei più difficili: con un Raonic non al pieno delle sue forze, ritiratosi a Parigi a causa di un problema al piede e con un Thiem arrivato stremato in questo finale di stagione, il francese può davvero dire la sua e qualificarsi per la semifinale in quella che sarebbe la sua prima presenza qui all’O2 Arena di Londra. Nel gruppo John McEnroe sono stati sorteggiati: Andy Murray, Stan Wawrinka, Kei Nishikori e Marin Cilic, in caso di arrivo al secondo posto affronterà con ogni probabilità il nuovo numero 1 al mondo. Inoltre “La Monf” si sente pronto e fiducioso per questo torneo: “Il finale di stagione è sempre duro, ma mi sento molto fiducioso perché ho vinto tante partite. E sento che il mio gioco non è lontano dal miglior livello, quindi guardo alle Finals con un atteggiamento positivo e con tante speranze.”

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